L’inconscio cristiano di Sigmund Freud

L’inconscio cristiano di Sigmund Freud è un saggio biografico che approfondisce in maniera sistematica il rapporto di Freud con la religione cristiana. Mediante uno studio biografico fondato sull’analisi di documenti, testimonianze ed elementi fattuali, Vitz identifica ed esamina numerose circostanze in cui Freud ha manifestato vicinanza, interesse o coinvolgimento in relazione a certi aspetti della religiosità cristiana. Alcuni degli elementi della vita e del pensiero del fondatore della psicoanalisi che vengono descritti nel saggio sono: il ruolo della bambinaia cattolica nella sua infanzia, l’infuenza del filosofo cristiano Franz Brentano e del tomismo nella sua formazione universitaria, la sua passione per l’arte cristiana (espressa, ad esempio, negli scritti su opere quali Sant’Anna, la Vergine e il Bambino con l’agnellino di Leonardo, la Madonna Sistina di Raffaello, Il Cristo della moneta di Tiziano, la Madonna del Borgomastro Meyer di Hans Holbein il Giovane, San Girolamo nella cella di Albrecht Dürer, Il Giudizio Universale di Signorelli, il Mosè di Michelangelo), il suo interesse intellettuale verso la tematica del diavolo e verso l'occulto, le sue numerose visite in Italia e alla città di Roma in particolare, il suo studio della Bibbia di Philippson, la sua costante immersione nella lettura di libri collegati a tematiche cristiane (ad esempio La tentazione di sant’Antonio
di Flaubert, il Faust di Goethe, Notre-Dame de Paris di Victor Hugo, il Paradiso perduto di Milton, Gli ultimi giorni di Hutten di Meyer, il Lazzaro di Heine, la Divina Commedia di Dante), il suo rapporto di amicizia con il pastore protestante Oskar Pfister e di rivalità con il sacerdote cattolico Wilhelm Schmidt, la vicinanza delle sue posizioni in merito alla questione dell’antisemitismo a quelle del filosofo cattolico Jacques Maritain. Mediante uno studio della vita e del pensiero del padre della psicoanalisi fondato su un approccio psicologico, e più specificamente psicodinamico, Vitz fornisce inoltre un’interpretazione originale del rapporto personale di Freud con il Cristianesimo. Si tratta, secondo l’autore, di un rapporto profondamente ambivalente (in cui elementi di forte ostilità coesistono con elementi di forte attrazione) che da un lato rappresenta l’esito di esperienze vissute da Freud in prima persona e dall’altro contribuisce a spiegare la sua teorizzazione intellettuale sul tema della religione. I traumi infantili, l’angoscia da separazione, il complesso di Edipo, l’analisi di lapsus e sogni, la depersonalizzazione, la rimozione, la proiezione e la fissazione sono nozioni profondamente freudiane che Vitz utilizza per concettualizzare aspetti rilevanti del pensiero, della vita e dell’ateismo dello stesso Freud. L’inconscio cristiano di Sigmund Freud è un saggio che offre spunti di riflessione originali e storicamente fondati, di interesse scientifico e valore culturale, che permette una maggiore comprensione di alcuni aspetti rilevanti della personalità e della vita del padre della psicoanalisi e che fornisce un nuovo contesto in cui inscrivere la psicologia della religione secondo il suo pensiero.
(Testo tratto dalla prefazione all'edizione italiana del libro)