Nella sua origine, l’idea evoluzionistica ha storicamente dato origine a forti contrasti con il cristianesimo, perché proposta con una carica filosofica di tipo materialista e, perciò, resa inconciliabile con la fede stessa. Se l’evoluzione biologica era suggerita dall’evidenza dei fatti, la sua interpretazione filosofica materialista era presentata erroneamente come risultato dell’analisi scientifica dei dati. Il padre domenicano Marie-Joseph Nicolas, professore di teologia dogmatica all’università di Tolosa, è stato uno dei primi teologi ad affrontare il tema in tempi recenti. Anche se il volume si presenta come un’opera in dialogo critico con il pensiero di Pierre Teilhard de Chardin, essa offre ben più che una semplice rilettura delle tesi dell’antropologo gesuita. Alla luce della filosofia della natura di Tommaso d’Aquino l’A. si sforza di offrire una propria sintesi, che cerca di rintracciare nel pensiero dell’Aquinate delle virtualità adatte a comprendere il senso di un mondo biologico in evoluzione, ma non per questo abbandonato al gioco del cieco caso e all’assenza di ogni finalismo. In quest’ottica si comprende la presenza della breve prefazione firmata da Jacques Maritain, notoriamente critico nei confronti di Teilhard, e studioso attento di Tommaso. La presentazione del pensiero di Teilhard — per il quale l’opera di Nicolas può costituire una buona introduzione teologica — è però ponderata ed essenziale: se ne apprezzano i valori positivi, fra cui quello di voler conciliare con il cristianesimo la nuova visione della vita e del mondo scaturita dai dati scientifici dell’evoluzione, ma si segnala al contempo l’incompiutezza di importanti aspetti della sua nuova visione, come ad esempio la sua concezione del peccato originale o quella dell’Incarnazione, vista quasi come una necessaria conseguenza di tutto il processo evolutivo. In quest’opera, nonostante le sue dimensioni limitate, Nicolas affronta i principali problemi derivanti dalla necessità di dover ripensare la sintesi metafisica cristiana in una prospettiva evoluzionista: il rapporto tra divenire ed essere, tra evoluzione e creazione, tra casualità e finalismo, tra l’anima umana trascendente e il corpo umano materiale. L’opera entra anche nel merito di questioni squisitamente teologiche quali il peccato originale, la storia della salvezza, l’autocomunicazione di Dio all’uomo nella Rivelazione e nell’Incarnazione.