Non c’è scienziato, nella storia, che abbia goduto il successo mediatico di Albert Einstein: un po’ per l’astrusità delle sue teorie, tanto famose quanto incomprese, un po’ per i suoi capelli arruffati, il suo volto bonario, le sue battute simpatiche... Eppure la sua vita e le sue idee sono molto meno conosciute di quello che si crede, al punto che ancora oggi “relatività” fa rima, per molti, con relativismo, quando invece «la relatività non è affatto una teoria del relativo, ma piuttosto dell’assoluto». Proprio per questo raccontare il personaggio Einstein, lo scienziato Einstein, l’uomo Einstein non è facile e, ancor più difficile, è catturare l’attenzione di quanti cercano di documentarsi sulla sua vita, data la mole di saggi e biografie disponibili. A farlo ci prova Francesco Agnoli con una nuova biografia in cui traccia un ritratto di Einstein che dedica molto spazio anche agli amici scienziati e non (da Planck a Lemaitre, da Gödel a padre Odorico Caramelli e Thomas Mann), emerge l’immagine di un uomo che amava guardare le stelle e suonare il violino, che amava l’Italia (il nonno di Agnoli, peraltro, ne fu il traduttore quando Einstein venne all’Università di Bologna), e che fu, a suo modo, anche una sorta di ‘teologo’. Nelle sue riflessioni ritornano infatti di frequente non solo termini come tempo, spazio, materia, ma anche Dio, mistero, fede, diceva infatti: «Conosco qualcosa della natura ma quasi nulla sugli uomini», eppure «Voglio sapere come Dio ha creato l'universo... Mi interessa conoscere il suo pensiero».
Il fascino di Einstein sta certamente nel ruolo che egli ebbe nello sconvolgere la fisica classica, ma anche nel dibattito filosofico che le sue teorie sollevarono, scatenando reazioni violente sia presso i nazisti, che presso i comunisti. Accusato di essere promotore di una “fisica ebraica”, dai primi, di una fisica anti-materialista, dai secondi, Einstein si trovò coinvolto in tutti gli snodi dei primi cinquant’anni del Novecento: avversò la Prima Guerra Mondiale, lottò contro il nazismo, prese posizione riguardo all’URSS, si trovò coinvolto nel grande dibattito sulla bomba atomica...
La parte più originale della biografia è proprio quella in cui si analizza in modo dettagliato la graduale riscoperta da parte dello scienziato del rapporto con le radici ebraiche e la cultura biblica, in relazione all’ascesa del nazismo e al porsi di domande extrascientifiche: esistono, accanto alle leggi naturali, leggi morali? Cosa permetterà all’uomo, capace di fabbricare la bomba atomica, di utilizzare per il bene le sue scoperte? Chi scegliere, quanto alla politica, tra Mosè e Machiavelli?
Il libro è diviso in 17 capitoli che guidano il lettore lungo la vicenda biografica dello scienziato approfondendo alcune tematiche essenziali, tra questi segnaliamo: La relatività non è il relativismo; Einstein e il problema del libero arbitrio; Einstein, Cristo e la Chiesa Cattolica; Einstein e la filosofia tedesca.
In appendice una lunga intervista al matematico Enrico Bombieri, unica medaglia Fields italiana, docente nell’Università di Princeton, dove Einstein passò buona parte della sua vita. All’interno del libro è presente una raccolta di fotografie che ritrae il grande scienziato e anche i diversi colleghi con cui la sua storia si è intrecciata.