Il rinnovato interesse per la logica formale sviluppatosi nella seconda metà del 1800 per opera di Boole, Frege e Peano e il successivo fiorire nel 1900 di quel complesso di dottrine e tecniche logiche che sono oggi comunemente dette “logica matematica” hanno portato con sé, come conseguenza di non secondaria importanza, un radicale rinnovamento negli studi di storia della logica. Di questo nuovo gruppo di nuovi storici della logica fa parte Bocheński, di cui è uno dei rappresentanti più eminenti. Fra le opere da lui composte, questa costituisce l’esempio più cospicuo.L’interesse principale di quest’opera sembra risiedere nella peculiarità della sua struttura e nella conseguente possibilità di usi alternativi che essa offre al lettore. Innanzitutto, essa è una vera e propria storia della logica formale dai Presocratici a Gödel e con un’appendice sulla logica indiana. Lo stesso Bocheński nella prefazione all’opera dichiara: «La presente storia dei problemi della logica formale, che riteniamo essere la prima completa, è nata soltanto in piccola parte dalle ricerche personali dell’autore. La sua redazione è stata resa possibile da un piccolo gruppo di logici e di storici della logica, in particolare da quelli delle Scuole di Varsavia e di Münster. Sono essenzialmente i risultati del loro lavoro che quest’opera presenta». Queste affermazioni potrebbero apparire strane riferite a un’opera che è composta per la maggior parte da citazioni originali integrate da brevi commenti esegetici dell’autore. Bocheński però ha il dono di far parlare gli autori antichi e di comporre le loro voci in una narrazione armonica che permette di cogliere dal vivo lo sviluppo storico delle tecniche e della problematica logico-formale. Anche se vengono trattati soltanto i problemi e gli autori più rappresentativi e se non sono date notizie biografiche su questi ultimi, è facile, anche per il non-specialista, seguire questa narrazione che tocca il suo vertice nelle sezioni dedicate alla trattazione del pensiero logico di Aristotele e di Frege, le cui dottrine vengono esposte con un’ampiezza e una precisione quali è difficile riscontrare in opere analoghe. Inoltre, quest’opera può essere utilizzata come antologia di testi commentati parallelamente a una storia della logica di tipo tradizionale. Da questo punto di vista la scelta dei passi riportati è ampissima e tale da soddisfare qualsiasi curiosità. Basti pensare alle analisi linguistiche contenute nelle discussioni scolastiche sulle proposizioni de dicto e de re, al celebre teorema di Gödel, presentato nella sua forma originale o a tutto il capitolo sulla logica indiana. La vastissima biografia, contenente più di duemila titoli e il ricco apparato di indici costituiscono poi uno strumento di valore per ogni studioso della materia.
L’opera nella sua complessità si presenta in due volumi per un totale di 727 pagine. Il primo volume, caratterizzato da un approccio storico, è suddiviso in quattro parti: Introduzione, La forma greca di logica, La forma scolastica di logica,Il periodo di transizione. Le quattro parti sono precedute da una sezione dedicata ad Abelardo presentata dall’autore stesso che in una nota spiega l’importanza di rendere conto della logica del XII secolo. Il secondo volume, dedicato alla logica matematica, è diviso in due parti: La forma matematica di logica e La forma indiana di logica. Al termine della seconda parte si trova una ricca bibliografia e un insieme di indici molto utili nello studio dell’opera.