Il volume raccoglie alcuni saggi del filosofo belga Jean Ladrière (n. 1913), scritti in diverse occasioni e pubblicati in riviste tra il 1954 e il 1971. L’A., professore di filosofia (1956-1986) all’Università di Lovanio, ora emerito all'Università di Louvain-la-Neuve e presidente de l'Union mondiale des sociétés catholiques de philosophie, pensatore cristiano vivente tra i più noti ed influenti. Il volume, che può considerarsi un vivo appello a mantenere la scienza entro un orizzonte aperto alla trascendenza, è suddiviso in quattro parti e contiene dodici articoli. I primi tre, che costituiscono la prima parte, presentano i rapporti tra fede e scienza in termini più generali: uno di essi ha come oggetto la funzione di un’università cattolica. La seconda parte approfondisce la mentalità scientifica e dedica un articolo alla conquista dello spazio, allora “raggiunta” da pochi anni con lo sbarco sulla Luna nel 1969. La terza parte è invece centrata sulla Chiesa e il suo orientamento dinanzi alle domande e alle sfide recate dall’epoca contemporanea, in particolare i rapporti tra credenti e non credenti. Infine, la quarta ed ultima parte è centrata sull’uomo, la società attuale e la dimensione spirituale cristiana. Il testo è senza dubbio una lettura da suggerire a coloro che vogliano approfondire le domande essenziali sul rapporto tra scienza e fede nel ’900, con particolare attenzione all’uomo che, cristiano e scienziato, ha il compito di interrogarsi e di comprendere il mondo e il suo impegno in esso.