La biografia di Galileo preparata da Pio Paschini nel 1942, ma pubblicata soltanto nel 1964, dopo la scomparsa dell’A., ha costituito dal primo momento un punto di riferimento obbligato per ogni studioso di Galileo, in ragione della precisione ed ampiezza del suo studio documentale, fondato soprattutto sull’abbondante carteggio pubblicato da Favaro. Le vicende subite dalla pubblicazione dall’opera, che vide la luce soltanto con delle modifiche non irrilevanti, soprattutto in ciò che riguardava le valutazioni dei diversi protagonisti del “caso Galileo”, non tolgono a quest’opera il suo valore come studio fondamentale per la conoscenza diretta della persona e dei conflitti che caratterizzarono la vita dello scienziato. L’opera guadagnerà una nota a piede di pagina nella redazione del documento del Concilio Vaticano II Gaudium et spes (1965) ove, al n. 36, ci si riferisce alla legittima autonomia delle scienze. Si legge in questo punto del documento, con una chiara allusione alla vicenda di Galileo, «Ci sia concesso di deplorare certi atteggiamenti mentali, che talvolta non mancano nemmeno tra i cristiani, derivati dal non avere sufficientemente percepito la legittima autonomia della scienza, e che, suscitando contese e controversie, trascinarono molti spiriti a tal punto da ritenere che scienza e fede si oppongano tra loro».