Scienza, filosofia e religione

Il volume, introdotto da uno studio approfondito di Filippo Selvaggi, è una raccolta di saggi di Max Planck, non pubblicati nelle due antologie La conoscenza fisica del mondo fisico (Torino 1942) e Autobiografia scientifica e ultimi saggi (Torino 1956). La raccolta è divisa in tre sezioni: 1. Orizzonte storico: due scritti di carattere autobiografico e uno storico riguardante gli sviluppi della fisica tedesca; 2. Filosofia della fisica: sei testi di alto contenuto teoretico che mostrano la visione epistemologica del grande fisico tedesco; 3. Oltre la fisica: tre saggi che affrontano il rapporto tra scienza e fede. La prima sezione è sicuramente utilissima per conoscere il profilo umano e scientifico di Max Planck; nei ricordi autobiografici l’A. descrive il percorso di studi e di ricerche che lo ha portato alla scoperta del quanto d’azione. Questa sezione, che termina con le due note con cui il Planck comunica alla Società Tedesca di Fisica la sua scoperta, richiede in alcune sue parti una buona base di conoscenze di Analisi matematica. Nella seconda sezione è da segnalare il capitolo intitolato “Intorno alla teoria di Mach sulla conoscenza fisica” in cui, criticando la posizione di Mach, che influenzerà in maniera decisiva il neopositivismo viennese, secondo cui «non esisterebbe altra realtà all’infuori delle nostre sensazioni», chiarisce la sua concezione realistica della filosofia della scienza. Il pensiero di Planck nei confronti della religione, che emerge dalla lettura dell’ultima sezione della raccolta, è molto netto: «In qualunque direzione e per quanto lontano noi possiamo vedere, non troviamo da nessuna parte una contraddizione tra religione e scienza, ma piuttosto un pieno accordo proprio nei punti più decisivi» (p. 255). Per l’A., Dio è il fondamento della religione e per la fisica «la corona dell’edificio di ogni considerazione sulla concezione del mondo». La concezione religiosa del Planck è sicuramente influenzata dal pensiero kantiano ma non si può non rimanere colpiti dalla conclusione dell’ultimo capitolo intitolato Religione e scienza: «È la lotta incessantemente prolungata e mai languente contro lo scetticismo e contro il dommatismo, contro l’incredulità e contro la superstizione, che religione e scienza conducono insieme; e la parola d’ordine direttrice in questa lotta suona da tempi immemorabili e per tutto il futuro: In alto verso Dio!» (p.256).