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Il Giardiniere e la cura

Johann Gregor Mendel
ca 1867

Estratto da un sermone di Pasqua

Estratto da un sermone tenuto da Mendel a Pasqua. Il testo non è datato, ma risale ad un periodo sauccessivo al 1867, quando divenne abate. In esso il padre fondatore della genetica usa la metafora di un giardino che fiorisce per parlare della crescita spirituale dei fedeli.
L'estratto si trova nei Folia Mendeliana (1966), Volume 1, del Moravian Museum di Brünn. Il testo in tedesco si trova nell'articolo Abt Gregor Mendel in Bayerns Walhalla, «Der Imkerfreund», Volumi 27-28, 1972, p. 254.

Gesù dopo la Resurrezione è apparso ai Discepoli in diverse forme. A Maria Maddalena Egli apparve in maniera tale che lei lo prese per un giardiniere. Queste apparizioni di Gesù sono ricche di significato e la nostra ragione può decifrarle solo con difficoltà. (Egli apparve) come un giardiniere. Questo (uomo) pianta semi in un terreno preparato. Il suolo può esercitare (una certa) influenza fisico-chimica, attraverso al quale il seme germoglia. (E) dopo tutto, (il suolo) non raggiunge questo scopo (da solo); il calore e la luce del Sole insieme alla pioggia devono penetrarlo, (insieme) con esse, (il suolo) porta alla fioritura. La vita sovrannaturale in se stessa germoglia, è purificata dai peccati attraverso la Grazia santificatrice (che giunge) in essa, e così le anime degli uomini preparate (per essa) sono pervase (dalla stessa Grazia), e l’uomo deve attraverso le sue buone azioni cercare di preservarla durante questa vita. Deve essere anche aggiunto un nutrimento sovrannaturale, (che è) il corpo del Signore, che preserva la vita (sovrannaturale) ancora più a lungo, la sviluppa e la porta al suo compimento. Così naturale e sovrannaturale devono essere uniti l’uno all’altro per portare la santità nell’uomo. L’uomo deve dedicare ogni oncia del suo lavoro a questo sforzo, e poi Dio concederà la Sua abbondanza. È vero: il nostro amato Dio concede il seme, il talento, la Grazia, e l’uomo deve solo lavorare, accettare il seme, portare il denaro ai banchieri. Da ciò deriva la frase “noi abbiamo la vita, e ne abbiamo in abbondanza”.

   

Folia Mendeliana (1966), Volume 1, del Moravian Museum di Brünn