Antropocene e le sfide del XXI secolo. Per una società solidale e sostenibile
Alberto Felice De Toni, Gilberto Marzano, Angelo Vianello
Meltemi Editore, Milano 2022
ISBN: 978 88 5519 513 3
Nell’ormai ricca letteratura sull’Antropocene viene ad inserirsi questo lavoro dove i tre autori, pur con una formazione scientifica diversa, mettono in atto una comune strategia ricavata dalle scienze dei sistemi complessi, che chiamano significativamente “cultura della complessità”, per affrontare le epocali sfide che ci attendono con in primis la presa di coscienza dei “gravi danni arrecati alla natura” e gettare le basi di un “nuovo Antropocene”, come viene auspicato nell’ultimo capitolo scritto a sei mani.
Nel primo capitolo dal titolo “Antropocene: la sfida ambientale”, il biochimico vegetale Angelo Vianello, dopo una breve storia della vita sulla terra ed un’analisi del ruolo dell’Homo sapiensquale “artefice del cambiamento”, ci offre una lucida analisi delle radici dell’aggressività, alla luce di studi più recenti, di quella specifica umana “aggressività proattiva, ossia premeditata” e dei processi di autodomesticazione dell’uomo come “antidoto” per farvi fronte; nello stesso tempo si prende atto che essa convive con la bontà, paradosso della bontà, ritenuto fatto “sconcertante che le nostre attuali conoscenze scientifiche non sembrano in grado di fornirci risposte adeguate”. Segue un’analisi delle diverse estinzioni che nel corso della vita della Terra si sono succedute e della necessità di un “cambiamento di paradigma”, sulla scia delle indicazioni di Mauro Ceruti, per portare avanti “strategie per favorire un agire comune basato sulla solidarietà globale” insieme ad “una riflessione sulle finalità che ci poniamo per il futuro”.
Gilberto Marzano, recentemente scomparso, esperto di informatica sociale ed in Pedagogia tecnologica, nel secondo capitolo “Antropocene, Tecnocene e altro ancora: la sfida delle tecnologie digitali”, prende in esame la “singolarità tecnologica”, la “quarta rivoluzione industriale”, i connessi processi di “innovazione sociale” che le diverse tecnologie digitali mettono in campo col loro insieme di sfide da quella sul lavoro all’impatto socioeconomico e ai “rischi tecnologici” nella gestione degli algoritmi; per fronteggiare tali sfide si mette l’accento sulla necessità che “pensiero critico e creatività, capacità non tecniche ed intangibili”, tipiche dell’umano, integrino le conoscenze tecniche.
Alberto F. De Toni, professore di Ingegneria economico-gestionale, nel terzo capitolo “Antropocene: la sfida della sostenibilità”, evidenzia la crucialità della sostenibilità come “nuovo obiettivo’ dell’agire economico nel trasformare i modelli in auge e per fare i conti con “ un mondo multipolare”, dove si ritiene necessario vivere e mettere in pratica in ogni contesto “la cultura della complessità per un nuovo Antropocene”, fondata su una stretta alleanza tra approccio umanistico e approccio scientifico.
In tal senso è orientato l’ultimo capitolo scritto insieme “Oltre le sfide”, dove si sottolinea il fatto che occorre lavorare ad un umanesimo planetario con un orizzonte “agapico” che arrivi a mettere in primo piano il fatto che il “noi precede l’’io’” sulla scia delle indicazioni della Laudato si’e di Fratelli tutti,date le sfide sempre più pressanti che richiedono “una solidarietà che scaturisce dall’uomo, ma che abbraccia tutti i viventi e l’intera Terra”.