Giorgio Stabile è stato professore ordinario di storia della Scienza alla Sapienza Università di Roma, studioso di storia del pensiero filosofico e scientifico dall’antichità a Isaac Newton, specialista dei rapporti tra scienza, filosofia e teologia tra Medioevo e prima età moderna. Storico collaboratore dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani. Per 10 anni è stato redattore e autore della Enciclopedia Dantesca per il settore di filosofia, teologia e scienze e membro del Comitato direttivo dell'opera Storia della scienza (SISS).
Il volume intitolato: L'esperienza della natura. Pensiero scientifico e disincantamento del mondo da Aristotele a Leopardi è una raccolta che contiene alcuni studi di Stabile i quali, seppur editi in momenti e sedi diverse, sono capaci di dare vita ad un tutto armonico, chiarendosi e completandosi a vicenda.
Come scrive Agostino Paravicini Bagliani, a cui è affidata la Premessa del volume, Giorgio Stabile eccelleva nel contestualizzare temi e problemi ordinandoli in una prospettiva di grande respiro culturale. Questa capacità viene fuori vividamente in questa serie di saggi dedicati alla filosofia della natura dall'antichità all’epoca moderna, che si interrogano sul secolare rapporto tra uomo e cosmo e sull’origine del moderno “disincantamento dal mondo” quale atteggiamento caratterizzato da una crescente razionalizzazione dei diversi ambiti della cultura, operato dalla verità della ragione e delle scienze matematiche.
L’evento che costituisce il nucleo attorno cui si organizzano i saggi della raccolta ha come protagonisti Copernico, Galilei e Cartesio, i quali segnano l’avvio di quel processo di demagificazione che origina il moderno.
Con questi personaggi inizierà ad imporsi un metodo conoscitivo volto a negare l’evidenza dei dati immediati della percezione mettendo in dubbio la veridicità delle sensazioni corporee quanto alla realtà esterna, alla natura e al mondo.
Su questa scia, Stabile, riporta la riflessione di Leopardi il quale si colloca proprio su quella «faglia di rottura e di scontro tra inganno e disinganno, tra incantamento primitivo e ingenuo operato della magia e dalla poesia e disincantamento operato dalla inconfutabile verità della ragione e della scienza» (p. 419).
È inevitabile domandarsi se la crisi posta in essere in epoca moderna dal rapporto tra sensi e natura porti ad un pensiero scientifico privo di meraviglia o se possiamo affermare, invece, che ancora oggi lo stupore di fronte al cosmo rappresenti il vero motore che stimola l’uomo ad andare avanti nel proprio percorso di conoscenza e ricerca? Vi sono oggi vari elementi per ritenere che il pensiero scientifico contemporaneo si sia liberato di questa visione riduzionistica del sapere razionale e che abbia imparato a rivalutare il ruolo del soggetto e delle domande di senso.
La scelta dei saggi di Giorgio Stabile e la loro revisione, così come il titolo del volume stesso, sono il frutto del lavoro collettivo di allievi ed amici dell’autore e vengono così presentati nell’indice:
Sapor-sapientia: tatto e gusto tra cultura agraria, medicina e mistica (2008); Aqua in Virgilio (1984); La categoria dell’ubi e le sue implicazioni per il concetto di spazio nell’antichità (2004); La ruota della fortuna: tempo ciclico e ricorso storico (1982);Dante oggi: il Convivio tra poesia e ragione (2011); Puzzle e Lego: l’enciclopedia e le sue forme (2000); Intorno alla sfera prima e dopo Copernico. Una veduta conclusiva (2012); Linguaggio della natura e linguaggio della Scrittura in Galilei. Dalla Istoria sulle macchie solari alle lettere copernicane (1994); Le lettere copernicane (2010); Il concetto di esperienza in Galilei e nella scuola galileiana (2002); Lo statuto di “inesorabile” in Galileo Galilei (2003)- Machinisme renaissant et processus de simplification chez Descartes (1999); Machina e machinatio in età barocca (2005); Sulla fisiologia del gusto: dal palato alla mente i(2009); Suono - macchina - significato: il disincantamento della voce (2013); Scienza e disincantamento del mondo: poesia, verità, nulla in Leopardi (2001); Sincronia dell’antico: etimi e prefissi greco-latini ne L’infinito di Leopardi (2015).
Completa l’opera il testo inedito di una conferenza tenuta nel 2017 all’Università di Girona, in Spagna, dal titolo Insegnare è semplicità, coerenza, moralità. In essa, l’Autore lascia al lettore una importante riflessione sull’insegnare e lo scrivere, sottolineando quanto queste due capacità siano l’esito «di un lungo processo che coinvolge semplicità, coerenza e moralità, esiti che richiedono lungo studium cioè volontà, applicazione, diligenza, passione» (p. 462).