La teologia nel dodicesimo secolo

«Sotto molti punti di vista il XII secolo si presenta come la stagione di un vasto movimento teologico, di cui certe tendenze si svilupperanno nella scolastica medievale mentre altre […] entrano in una sorta di dormiveglia o semplicemente forse divengono meno visibili, nell'attesa dell'offensiva che lanceranno nel XIV secolo». L'invito alla lettura di E. Gilson nella prefazione al volume del teologo domenicano, Marie-Dominique Chenu (1895-1990), storico della teologia medievale, già rettore dal 1920 al 1942 della Facoltà teologica di Le Saulchoir (Parigi), che partecipò al Concilio e poi collaborò alla stesura della Gaudium et Spes, è una sintetica presentazione della raccolta di monografie —alcune delle quali già apparse in precedenza su riviste anche diversi anni fa— pubblicate in francese nel 1976. Scorrendo l'indice, può notarsi che in primo piano non vi sono i maestri, i protagonisti del tempo (Anselmo, Bernardo, Abelardo, Guglielmo d'Auxerre, Gioacchino da Fiore, i Vittorini, Giovanni di Salisbury, Pier Lombardo) o le dottrine e le controversie, quanto piuttosto i metodi e le visioni implicite che hanno determinato il nascere e l'evolversi di quanto accaduto nel XII secolo, cerniera del medioevo occidentale. Come è dimostrato dalla vastità dei temi trattati nel volume, tale epoca è pervasa da «una linfa che scorre in tessuti nuovi», il cui frutto compiuto sarà visibile nel secolo successivo, nel quale la pluralità delle teologie viene ormai motivata dalla pluralità delle culture (cfr. p.10). È dunque necessario, secondo l'A, comprendere il tessuto mentale e culturale che ha costituito il contesto delle grandi opere dei dottori e il campo delle analisi teologiche, dove «non è possibile separare il sacro dal profano […] il cui continuo incrociarsi li mantiene in permanente unità: natura, storia, grammatica, correnti filosofiche, simbolismo, risveglio evangelico, influssi orientali, tecniche pedagogiche, istituzioni universitarie, tradizione e progresso» (p. 9). Nell'ampio e documentato testo, composto da 18 capitoli e suddiviso in due parti, "La prima scolastica" e "Risveglio evangelico e scienza teologica", sono dunque presenti tutti i principali temi storici che hanno segnato la teologia medievale: la rinascita del XII secolo, la nascita delle controversie, il simbolismo, i platonismi e l'aetas boeziana, il risveglio evangelico, ecc. È questo il periodo nel quale va configurandosi l’epistemologia di una vera e propria "scienza" teologica, la cui trattazione sarà oggetto di un’altra opera dello stesso A., La teologia come scienza nel XIII secolo (Jaca Book, Milano 1995), qui presentata nella medesima sezione bibliografica. Il lavoro di sintesi proposto da Chenu è frutto della sua profonda conoscenza dei testi nonché di accurate analisi sui manoscritti originali. Il volume è animato da forte unità d’ispirazione, elemento non comune da ottenere in una raccolta di saggi come la presente, e riflette la profonda convinzione di Chenu, storico e “figlio” di s. Tommaso, dell'unità esistente fra i diversi livelli della vita dello spirito.