Nuova scienza della mente. Storia della rivoluzione cognitiva

Questo saggio è risultato di un personale desiderio dell’autore, Howard Gardner (Scranton - PA, 1943), non ancora soddisfatto di quanto la scienza cognitiva abbia prodotto o sia stata finora sviluppata e chiaramente definita in tutti i suoi ambiti di ricerca. Allo stesso tempo, La nuova scienza della mente si propone come opera che riempie un vuoto, nella pur vasta e varia bibliografia esistente, e si presenta dunque con lo scopo di essere un libro utile per chi volesse avere un panorama completo e aggiornato sull’argomento. A conferma di tali intenzioni, l’A., professore di Scienza dell’educazione e Psicologia all’Università di Harvard, sostiene che la scienza cognitiva è l’area di ricerca oggi più stimolante tra quelle aperte dagli scienziati negli ultimi decenni. Gardner è tra i più noti studiosi dell’intelligenza, su cui ha pubblicato numerosi saggi, molti tradotti in italiano come Formae mentis (1987) e Educare al comprendere (1993), e diversi articoli scientifici. L’A. ha lavorato a quest’opera per quattro anni (1981-1985), intervistando e frequentando i principali esponenti viventi. Il testo, un’ampia investigazione sulla scienza cognitiva dalle sue origini filosofiche, rintracciabili ad esempio nel Menone di Platone, presenta una breve storia di ciascuna delle discipline di ricerca, si sofferma sulle ricerche attuali più importanti e sulle difficoltà passate e presenti, per concludersi con una valutazione dell’A. sulle prospettive della scienza cognitiva. La prima parte del saggio (capp. 1-3) è dedicata all’illustrazione della lunga genesi, della fondazione e poi dello sviluppo de’ “La rivoluzione cognitiva”, a partire dalla metà degli anni ’50; la parte centrale (capp. 4-9) presenta, capitolo per capitolo, una breve storia delle sei discipline (filosofia, psicologia, intelligenza artificiale, linguistica, antropologia, neuroscienza) i cui contributi e ambiti di ricerca delineano i temi e i problemi della scienza cognitiva oggi, nella prospettiva che si possa giungere ad una scienza cognitiva unificata. Nella terza parte (capp. 10-13) l’A. si concentra sulle ricerche fondamentali in corso, che da problemi epistemologici circoscritti sono divenuti questioni globali che hanno coinvolto e animato tutta la scienza cognitiva (la percezione, l’immaginazione, la categorizzazione del mondo, l’uomo come essere razionale). Nel capitolo finale, Gardner lascia spazio alle sue riflessioni e si sofferma su due temi a suo parere fondamentali: il paradosso computazionale e la sfida cognitiva. Il computer ha infatti un ruolo fondamentale come il modello più promettente del funzionamento della mente umana, ma pone diversi problemi e interrogativi. La sfida cognitiva consiste nel comprendere gli oggetti, il soggetto, nonché la diversità dei soggetti della conoscenza nella loro individualità, e le fonti della conoscenza in una teoria completa ed esaustiva, traguardo che, forse, riuscirà a raggiungere soltanto una scienza cognitiva unificata.