Blaise Pascal, Mathematician, Physicist and Thinker about God

Se qualcuno è davvero riuscito a conciliare nella propria vita, al massimo livello, la dedizione alla scienza, coronata da risultati di primissimo ordine, e l’impegno religioso, vissuto fino ai limiti dell’ascetismo, questi è certamente Blaise Pascal (Clermont, 1623 - Parigi, 1662, biografia presente on line nel Dizionario). Il libro di Donald Adamson, visiting fellow al Wolfson College di Cambridge, racconta la breve vita di Pascal, segnata da sofferenze fisiche sia da bambino sia da adulto (“dall’età di diciotto anni non trascorse un solo giorno senza dolore”, ci ricorda l’A.), attraverso una continua alternanza tra periodi di feconda produttività scientifica ed esperienze mistiche che ne consolidarono il profondo senso religioso e l’impegno nella difesa della fede cristiana. Dopo i suoi primi fondamentali contributi alla matematica e alla geometria con gli originali studi sulle coniche, pubblicati ad appena sedici anni (1640), e l’invenzione di una delle prime calcolatrici meccaniche (1642-45), incontriamo la “prima conversione” di Pascal e il suo avvicinamento alla tradizione giansenista e, immediatamente dopo, il periodo d’oro degli esperimenti sulla pressione atmosferica e sul vuoto (1646-51), che ne fanno uno dei padri dell’idrostatica e dell’idrodinamica, fino a giungere al fatidico 1654, anno della “notte di fuoco” la “seconda conversione” e la maggiore esperienza mistica di Pascal, e del celebre carteggio con Fermat, che contiene i fondamenti della statistica e del calcolo delle probabilità. Un capitolo intero del libro, giustamente, è dedicato alla famosa “scommessa” di Pascal, intuizione ove approccio scientifico e senso religioso si fondono in modo originale: “Dio esiste o no?” è la domanda; la risposta è la dimostrazione che, essendo obbligati a giocare, conviene scommettere sull’esistenza di Dio, perché “c'è effettivamente un'infinità di vita infinitamente beata da guadagnare, una probabilità di vincita contro un numero finito di probabilità di perdita, e quel che rischiate è qualcosa di finito”. La lettura del libro, oltre a presentare la figura di Pascal a tutto tondo, analizza e discute tutta la sua produzione scientifica, tra cui il saggio sulle coniche, i trattati sull’equilibrio dei liquidi e sul peso della massa d’aria e il trattato sul triangolo aritmetico, così come l’insieme dei suoi scritti su Dio e sulla religione, con particolare attenzione alle “Lettere provinciali” e ai “Pensieri”, ma senza trascurare lavori meno noti su temi teologici o di filosofia della religione. Il lettore che volesse ulteriormente approfondire i temi trattati dall’A., è aiutato anche dalla presenza di una bibliografia ampia e completa e da un esaustivo elenco degli scritti originali di Pascal.