La maggior parte degli studi concernenti il periodo della Rivoluzione Scientifica verte principalmente sull’evoluzione delle discipline fisico-matematiche. Queste ultime sono quelle che hanno portato a termine quel processo di cambiamento delle visioni dell’universo, iniziato a partire dal tardo Medio Evo. Rispetto alle discipline genericamente definite “matematiche”, quelle mediche e biologiche accumularono un certo ritardo, rimanendo più a lungo ancorate alle concezioni tradizionali e alle dottrine magiche e astrologiche. Una rassegna riguardante importanti aspetti della medicina e della biologia nei secoli XVI e XVII viene offerta in questo volume, che raccoglie gli interventi effettuati durante il convegno svoltosi nell’autunno 1987 ad Acquasparta ed organizzato dal “Centro Studi sul Pensiero Scientifico Federico Cesi”. Il curatore del volume, Prof. Lino Conti, storico della scienza e docente all’Università di Perugia, è autore di diverse pubblicazioni riguardanti il pensiero scientifico in età moderna. Questa raccolta è stata suddivisa in due distinte sezioni. La prima, “La scienza medica alle origini del mondo moderno” (pp. 13-191) include i saggi di M. Monnich e W.-D. Muller-Jahncke, A. Capecci, L. Conti, T. Pesenti, A. Alessandrini, G.B. Marini Bettòlo. In questa prima sezione del lavoro sono state affrontate soprattutto questioni inerenti la medicina nel ‘500, come l’eredità di Galeno, il ruolo del pensiero aristotelico, la presenza della magia all’interno della disciplina medica. Gli argomenti proposti spaziano dalla trattazione delle concezioni proprie di noti personaggi (Tommaso Campanella, Andrea Cesalpino e Girolamo Borro) agli sviluppi della conoscenza di queste materie all’interno dell’Accademia dei Lincei, sicuramente da considerarsi tra quei sodalizi che hanno maggiormente incentivato e promosso il progresso del sapere. La seconda parte del volume, “Medicina e biologia durante la rivoluzione scientifica” (pp. 193-302) è stata dedicata principalmente al XVII secolo ed include i contributi di W. Bernardi, G. Cimino, M. Baldini, L. Salkin Sbiroli, P.A. Giustini, G. Dell’Anna, R. Gatti e A. Rizzacasa. In questi saggi un argomento comune può essere individuato nel cambiamento di mentalità scientifica avvenuto nel ‘600, che ha investito anche le scienze mediche e biologiche seppur, come già accennato, in misura minore rispetto a quelle fisiche e matematiche. Come mette in evidenza l’editore nella prefazione al volume, questa evoluzione si deve alla “radicale dissociazione fra apparenza sensibile e realtà”. Questa dissociazione, già presente nel pensiero di Copernico, avrebbe portato anche la medicina e la biologia verso quel graduale “passaggio da un empirismo di matrice aristotelica ad una conoscenza sperimentale di stampo galileiano”. Le caratteristiche proprie delle discipline mediche e biologiche di quell’epoca, unite alla loro interdisciplinarità, rendono gli studi in questo settore molto complessi e variegati. L’idea generale, che emerge da ricerche come quelle presentate in questo volume, è quella di un settore che resta per molti aspetti ancora inesplorato. L’approfondimento di queste tematiche potrebbe portare novità rilevanti alla conoscenza di questi particolari aspetti della Rivoluzione Scientifica, che, è bene ricordare, determinò un’evoluzione non solo nel campo delle scienze fondate sulla matematica. Si tratta di un periodo storico da considerarsi come momento di svolta per i fondamenti generali del sapere; ecco perché si avverte la necessità di un’indagine ampia che non escluda gli aspetti di ogni singola disciplina, medicina compresa.