L'astrofisico Alberto Masani (1915-2005), professore ordinario all'Università di Torino e già direttore dell'Osservatorio Astronomico di Torino, vincitore nel 1996 del Premio per la Storia della Fisica da parte della Società Italiana di Fisica, si propone con il suo saggio, un manuale didattico contraddistinto fin dal titolo dal carattere interdisciplinare, di presentare la concezione cosmica attuale come frutto di un lunghissimo percorso storico, che trova le sue origini nella cosmologia biblica (1000 a.C.), e che ha ricevuto contributi fondamentali, a diversi livelli, dalla fisica, dalla chimica, dalla filosofia e dalla religione. Una tale scelta d'impostazione è motivata dal fatto che l'A. aveva notato come nei dibattiti tra scienza e filosofia, la scienza astronomica e l'astrofisica fossero rimasti da parte o soltanto accennate, senza che fosse loro rivolta un'adeguata attenzione, quando la cosmologia rappresenta invece un esempio tipico di interdisciplinarità. Il testo, opera di uno scienziato appassionato, di vasta cultura e di grande esperienza didattica, è dunque una guida sintetica, ma chiara e approfondita, alle questioni principali e maggiormente discusse oggi, articolata sui diversi "modelli" elaborati sulla base delle conoscenze acquisite e sviluppate nei secoli e sulle osservazioni astrofisiche. Dopo aver presentato, nei primi due capitoli, la nascita della cosmologia nell'antichità e il suo sviluppo fino al Medioevo (1200) e poi la sua definizione dal 1300 al 1700, con i grandissimi Copernico, Galileo, Keplero, Huyghens e Newton, i tre capitoli centrali sono dedicati, rispettivamente, alle grandi scoperte scientifiche e agli sviluppi tecnici dell'800, della prima e della seconda metà del '900. Senza semplificare eccessivamente gli argomenti trattati e con una giusta armonizzazione delle nozioni tecniche con le tesi filosofiche, il lettore, di qualunque formazione egli sia, può trovare chiaramente esposti i problemi, le tesi e le posizioni contrapposte, cogliere gli aspetti che furono e sono stati nel recente passato i più rilevanti e rivoluzionari, con dati aggiornati all'anno di pubblicazione (1996). Nel denso e curato capitolo conclusivo, "Fra filosofia e scienza nella seconda metà del Novecento", l'A. approfondisce i temi e i problemi cosmologici ancora aperti, al centro del dibattito tra scienza e filosofia: l'origine dell'universo, la struttura del vuoto e della materia, la freccia del tempo e l'entropia cosmica, il principio antropico. La posizione di Masani è che "naturalmente non è da mettere in discussione la totale indipendenza metodologica di scienza, filosofia e religione ma non per questo si può negare un reciproco aiuto […], aiuto non dimostrazione di reciproca validità." (p. 400). La scienza, e l'astronomia in particolare, se non sono inserite in un quadro armonico di unità della conoscenza della natura, perdono il loro significato si riducono soltanto al loro aspetto tecnologico, fino a correre il rischio di diventare prive di senso e soltanto "un gioco". Nel condurre ricerche scientifiche, e in particolare cosmologiche, s'incontrano in ogni disciplina problemi e questioni (ad esempio riguardo al rapporto tra essere biologico ed essere fisico, origine ed evoluzione del cosmo, tempo e spazio) di non facile e univoca soluzione. Nelle pagine finali del testo, l'A. sostiene che questa sorta d'impasse può indicare "una possibile via da percorrere facendo riferimento alle varie peculiarità che caratterizzano l'uomo e che sono, oltre alla razionalità, quelle della morale, dell'arte, dell'affettività, dell'intuitività religiosa, della filosofia […] proprio a questa realtà non condizionata dalla metodologia della razionalità […] potrebbe essere affidata l'esigenza di affrontare il mistero, poiché non è possibile accettare l'idea di un essere cosmico privo di conoscenza e privo di senso" (p. 410).