La filosofia della natura. Saggio critico

J. Maritain è ben noto per il suo importante e, in un certo senso unico, lavoro di rilettura del pensiero aristotelico-tomista in vista di una risposta alle grandi problematiche fondative che la filosofia moderna e contemporanea non è riuscita a risolvere positivamente. L’idea di elaborare un ampio corso, in parecchi volumi (di cui per ragioni di tempo furono scritte solo l’Introduzione alla filosofia e il primo volume dedicato alla Logica formale), in cui mostrare come in Tommaso vi siano tutti gli elementi per formulare e comprendere correttamente anche le problematiche epistemologiche ed ontologiche che emergono dalle scienze, non poteva non prevedere un volume di Filosofia della natura. Questo, però, non poté mai essere completato. In questo libro l’autore si è limitato a raccogliere solo «le prime» lezioni da lui tenute sull’argomento che avrebbero dovuto «essere seguite da altre lezioni sulla Materia, sulla Forma e sull’Organismo vivente» (cfr. Premessa dell’A. al volume). Nonostante questa limitazione il libro rappresenta una prezioso aiuto a chi vuole introdursi all’argomento, anche perché dimostra una notevole capacità dell’A. di passare dalla terminologia e dal contesto medioevale a quello recente, facendo comprendere i nodi concettuali rilevanti. Si tratta di un percorso che parte dalle concezioni degli antichi Greci e Medioevali (cap. I), passa per quella dei positivisti in epoca moderna (cap. II), ne mostra i problemi e si focalizza su una loro risoluzione in prospettiva tomista (cap. III). La lettura del libro (che può essere vantaggiosamente affiancata a quella di Distinguere per unire. I gradi del sapere, da noi già segnalata nella bibliografia tematica “Interdisciplinarità e Unità del sapere” della sezione di Orientamento Bibliografico di questo sito) è particolarmente utile oggi per due ragioni: in primo luogo per il suo carattere didattico, che aiuta ad accostarsi per la prima volta al pensiero di Tommaso; in secondo luogo perché le stesse problematiche che Maritain cercava, allora, di ripercorrere attraverso la via filosofica, da credente, ai nostri giorni emergono inaspettatamente dall’interno delle scienze stesse, sotto forma di “problema dei fondamenti”. In questa prospettiva la sistematizzazione logica, epistemologica e ontologica di Tommaso si ripresentano allo studioso contemporaneamente, come un’indicazione di una strada percorribile e come un traguardo da raggiungere dimostrativamente con gli strumenti e con il linguaggio rigoroso del quale oggi possiamo disporre. Oggi possiamo comprendere meglio di allora, per una via intrascientfiica, ciò che l’autore aveva in qualche modo anticipato per una via filosofica. La filosofia della natura non è soppiantata dalla matematica e dalle scienze in quanto si colloca al livello dei loro fondamenti ontologici. In questo senso le due prospettive, quella delle scienze e quella della filosofia della natura «domandano di completarsi» (cfr. p. 70).