Con il lancio dell’iniziativa decennale della Sustainable Energy For All, avvenuto lo scorso giugno, il Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon ha richiamato l’attenzione sul legame indissolubile che esiste tra sviluppo sostenibile ed energia, motore del progresso civile, sociale ed industriale. Anche se spesso si tende a dimenticarlo, le tecnologie basate sulla luce, come ad esempio i laser, i LED, le fibre ottiche e le celle fotovoltaiche, hanno un ruolo fondamentale nella nostra vita quotidiana, fornendo soluzioni alle sfide globali in tema di salute, energia, agricoltura, istruzione, comunicazione e sicurezza. Per contribuire ad accrescere questa consapevolezza, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha proclamato il 2015, a 150 anni dalla formulazione della teoria dell’elettromagnetismo di James Clerk Maxwell, “Anno internazionale della luce e delle tecnologie basate sulla luce”.
“Come le lampade a bulbo hanno illuminato il ventesimo secolo, i LED saranno le luci del ventunesimo secolo”: con questa motivazione, la Fondazione Nobel ha assegnato il premio Nobel per la fisica 2014 a Isamu Akasaki, Hiroshi Amano e Shuji Nakamura, i tre ricercatori di origine giapponese che negli anni ’90 hanno inventato i diodi a emissione di luce blu. Il conferimento di questo premio Nobel risponde davvero allo spirito di Alfred Nobel che, istituendolo, intendeva premiare le invenzioni e gli studi che avessero una tangibile ricaduta sulla società umana. La tecnologia premiata ha infatti consentito di realizzare lampade ad altissima efficienza, con un risparmio energetico stimabile tra il 50% e il 70% rispetto alle tradizionali lampade ad incandescenza. Secondo Frances Saunders, Presidente dell’Institute of Physics, le lampade a LED potrebbero consentire di ridurre la percentuale di elettricità utilizzata nel mondo per l’illuminazione dal 20% attuale al 4%.
Richiedendo piccole quantità di energia per funzionare, le lampade a LED potrebbero dare un importante contributo nel garantire l’illuminazione sostenibile per 1,3 miliardi di persone, circa una su cinque a livello mondiale, che ancora non hanno accesso a forme (moderne) di energia. La quantità di energia consumata pro-capite nei Paesi emergenti è di gran lunga inferiore a quella utilizzata nel mondo industrializzato, ma questa piccola quantità di energia rappresenta un aspetto estremamente importante per la vita di un grandissimo numero di persone. Se venisse realizzato in maniera non sostenibile però, l’accesso universale all’energia rappresenterebbe un ulteriore ostacolo alla lotta contro i cambiamenti climatici: la vera sfida quindi è quella di combattere il cambiamento climatico fornendo elettricità a tante persone nel mondo ed in maniera sostenibile.
L’evoluzione tecnologica, che ci circonda e impatta tutti gli aspetti della nostra vita, impatta anche i modi per ridurre le emissioni di gas a effetto serra. Dall’efficienza energetica, che consente di soddisfare l’aumento della domanda elettrica riducendo gli sprechi, alle rinnovabili, che consentono di produrre energia sfruttando le risorse illimitate che il nostro pianeta ci mette a disposizione ovvero il sole, il vento, l’acqua e il calore della terra.
Sostenibilità vuol dire fornire energia sicura, economica e accessibile, crescere responsabilmente nel rispetto dell’ambiente, garantire un futuro migliore ai nostri figli. Una azienda come Enel si propone di dare un importante contributo in tal senso. In generale, tutte le grandi multinazionali che investono nella sostenibilità si pongono oggi l’obiettivo di perseguire un profitto responsabile, orientando il proprio business verso la cosiddetta "creazione di valore condiviso”. Business e sostenibilità devono essere due elementi conciliabili nell'Impresa odierna, chiamata a sviluppare soluzioni innovative e modelli di business fondati sulla sostenibilità economica, ambientale e sociale. Solo così essa crea valore vero e duraturo, contribuendo al progresso della società. Siamo in sostanza persuasi che le aziende ad alta sostenibilità sono quelle che, potenzialmente, possono ambire alle migliori performance: esse sono in grado di evitare, o quantomeno attenuare profondamente, conflitti con gli stakeholder, di dialogare, davvero, con le comunità, di formare e attrarre capitale umano qualificato, e di soddisfare le aspettative dei propri clienti. È ciò che accade già con Enel, protagonista dello sviluppo delle comunità nei 32 Paesi al mondo in cui è presente, interagendo quotidianamente con milioni di persone, nelle megalopoli come nei luoghi più difficili da raggiungere, portando la luce nelle case, azionando macchinari in ospedali e industrie, accendendo i computer in università e scuole.
In qualità di membro del Global Compact LEAD, Enel ha lanciato nel 2011 il programma ENabling ELectricity, attraverso il quale essa contribuisce attivamente al programma Sustainable Energy For All delle Nazioni Unite. L’iniziativa prevedeva di raddoppiare il numero dei suoi beneficiari nel mondo entro il 2014. L’obiettivo è stato raggiunto un anno prima, con oltre 2,3 milioni di persone che hanno avuto accesso all’energia elettrica. Attraverso ENabling ELectricity, Enel sta realizzando oltre 30 progetti in 20 Paesi, basati su innovativi modelli di business rivolti sia alle persone che vivono in zone rurali isolate sia a coloro che abitano in aree periferiche dei grandi agglomerati urbani. Il programma riguarda vari ambiti dell’accesso all’elettricità: dai progetti che garantiscono un accesso basico all’energia a quelli che migliorano l’accessibilità tecnologica e infrastrutturale, da quelli che abbattono le barriere economiche nelle aree a basso reddito alle iniziative di sviluppo e condivisione di conoscenza e competenze professionali, per sostenere la formazione di tecnici locali qualificati nei Paesi emergenti.
Donare strumenti e professionalità direttamente alle comunità locali vuol dire contribuire allo sviluppo autonomo del territorio, affinché possano essere gestiti, in completa autonomia, nuovi progetti legati all’accesso all’elettricità. Per favorire la diffusione di competenze professionali nelle comunità locali, Enel collabora con l’ONG indiana Barefoot College, che promuove elettrificazione rurale ed empowerment femminile in nove Paesi del Sud America (Brasile, Cile, Colombia, Ecuador, El Salvador, Guatemala, Messico, Panama e Perù). Questa collaborazione ha consentito a 37 donne semianalfabete, provenienti in particolare da piccoli villaggi rurali, isolati, poveri e senza alcun accesso all’elettricità, di trasferirsi per sei mesi nel nord dell’India, dove hanno acquisito le conoscenze necessarie per installare e manutenere piccoli impianti fotovoltaici. Una volta tornate a casa, queste donne hanno contribuito all’installazione di oltre 3.000 kit solari con un numero di beneficiari che arriverà a 18.000 entro il 2015.
Garantendo l’accesso all’elettricità ai più giovani è possibile favorirne lo studio, innescando un circolo virtuoso. Il Centro studi Enel Foundation ha finanziato un progetto volto a valutare questo aspetto, fornendo 300 lampade solari a 12 scuole nelle aree rurali del Kenya e monitorando i risultati scolastici e i benefici allo stile di vita di 300 ragazzi e delle loro famiglie, con un impatto complessivo su circa 1.500 persone. I risultati dello studio hanno confermato che gli studenti che hanno ricevuto le lampade ottengono effettivamente risultati scolastici migliori nel tempo: l’utilizzo delle lampade solari comporta un aumento del 6% del tempo di studio complessivo, e del 17% del tempo di studio a casa. Rispetto alle lampade tradizionali, quelle solari consentono inoltre un risparmio sul costo del cherosene, pari al 15% del reddito medio della famiglia. Anche i genitori dei ragazzi che avevano ricevuto le lampade hanno avuto degli importanti benefici: ad esempio, le madri possono svolgere attività produttive durante il giorno, in quanto le lampade consentono loro di occuparsi di alcune faccende domestiche la sera.
Ampliare la rete elettrica per fornire elettricità ad aree rurali isolate e poco popolate può essere una soluzione molto complessa e costosa. Questa soluzione però non è l’unica possibile: si può fornire elettricità a queste comunità realizzando delle reti isolate, o mini-grid, in cui integrare diverse tecnologie di generazione rinnovabile e sistemi di accumulo di energia. Enel Green Power, società del Gruppo Enel impegnata nella produzione di energia da fonti rinnovabili, sta realizzando un innovativo impianto ibrido solare/eolico con sistema di accumulo integrato. L’impianto, in via di completamento, consentirà di fornire elettricità per 24 ore al giorno a una comunità indigena del Cile nella cittadina di Ollagüe, situata nel deserto di Atacama a circa 3.700 metri sul livello del mare.
Le aree urbane più povere del Sud America sono spesso caratterizzate dall’esistenza di vere e proprie discariche a cielo aperto, che danneggiano l’ambiente e la salute delle popolazioni. Nelle stesse aree si verificano frequentemente furti di elettricità, che provocano enormi perdite di rete e rappresentano un serio rischio di incidenti per le persone che si allacciano abusivamente. I programmi Ecoelce ed Ecoampla in Brasile ed Ecochilectra in Cile, hanno l’obiettivo di stimolare, attraverso sconti economici in bolletta, la raccolta e il riciclaggio dei rifiuti consegnati e, allo stesso tempo, un utilizzo “legale” dell’elettricità. Nel solo 2013 i nuovi beneficiari dei progetti sono stati oltre 63.000.
La sostenibilità è il vero obiettivo dell’innovazione, più ampio della sola crescita economica. Affinché sia raggiunto, è necessario continuare a investire nella ricerca e nello sviluppo di nuove tecnologie e modelli di business. A tale scopo Enel ha puntato sull’evoluzione tecnologica nelle quattro principali aree di business, secondo il seguente programma: a) digitalizzare le reti per consentire ai clienti di gestire i propri flussi produttivi e monitorare i propri consumi, riducendo l’impatto sull’ambiente; b) migliorare le performance ambientali e operative della nostra generazione da fonti termiche, per ridurre le emissioni di CO2 e altri inquinanti e razionalizzare l’utilizzo delle risorse idriche; c) investire nelle rinnovabili, utilizzando tutte le tecnologie disponibili, integrando sistemi di accumulo e sviluppando nuove soluzioni, come impianti ibridi e tecnologie per la produzione elettrica dall’energia del mare; d) promuovere la diffusione della mobilità elettrica e di dispositivi ad alta efficienza energetica, come pompe di calore e, naturalmente, lampade a LED, cercando di offrire prodotti e servizi innovativi.
Come ci ricorda l’Anno Internazionale della Luce, l’energia luminosa è un bene di tutti. Oltre a ricercare un ritorno economico, chi produce e gestisce questa importante risorsa ha il dovere di diffondere ed applicare su larga scala le tecnologie più promettenti e sostenibili, perché solo in questo modo esse potranno esprimere appieno il loro effettivo potenziale, contribuendo al progresso della società.