Scienza e Fede. La pazienza del dialogo

Interrogarsi ed esplorare le via di un dialogo difficile ma possibile, quello tra la scienza e la fede: questa la premessa da cui prende le mosse il libro di Giuseppe Savagnone ed Alfio Briguglia. I due autori infatti scrivono per fornire risposte e chiavi di lettura alle domande più comuni che, chi si interessa ed avvicina all’indagine del rapporto tra la ragione e il dato scientifico, normalmente si pone. Il testo, suddiviso in sei capitoli, esamina la questione da diversi punti di vista individuando quali e quanti possano essere i modi per intessere il dialogo e, parallelamente, mostra anche come sia facile interromperlo. Lo stile utilizzato nel corso della trattazione è quello familiare agli specialisti, ma risulta pienamente accessibile anche ai “non addetti ai lavori” facendone a tutti gli effetti un testo divulgativo. I capitoli sono suddivisi per aree tematiche, ognuna delle quali offre una panoramica su un campo del sapere: innanzitutto si individua nel primo capitolo lo Stato della questione a cui segue lo Stato delle parole: comprendere il senso, evitare gli equivoci, avvalersi della filosofia come mediatrice tra scienza e fede. Segue una panoramica storiografica su Scienziati e teologi in cui si propone una carrellata storica che si sofferma sui “casi” più importanti, ma anche su testimonianze e chiavi di lettura rilevanti per la via del dialogo. Nel quarto capitolo si va al fulcro della questione: Fede e scienza di fronte al problema di Dio in cui si presenta l’intreccio di aspetti teorici e storici che la storia ci ha posto davanti in questo cammino. Un capitolo a sé viene destinato a La differenza umana: qui ci si muove su un terreno in cui il dialogo tra scienza e teologia si fa più problematico, quello del dibattito sulla specificità di Homo sapiens. Infine, l’ultimo capitolo viene riservato a L’etica come terreno di scontro e di dialogo. L’intera trattazione quindi, offre molti spunti per provare a superare gli ostacoli tra due posizioni apparentemente opposte, scienziati da un lato e credenti dall’altro, per indicare la via del dialogo, paziente e proficuo, che si fondi sull’ascolto reciproco.