La presente raccolta di saggi propone una riflessione sul rapporto tra teologia e altri saperi e mostra l’importanza di un dialogo fecondo tra le diverse prospettive della conoscenza umana. Nella prefazione di Angelo Scola si legge: «Il contesto in cui ci è dato di vivere è segnato dalla separazione tra la fede e la ragione, tra la teologia e i saperi, andando ad intaccare quell’armoniosa e virtuosa circolarità attraverso cui si è sviluppata in passato – ma alla quale è chiamata anche oggi, sia pure in forme nuove e contesti diversi – l’alleanza tra fede e ragione». (p. IX) Sebbene nate in occasione di un Convegno sulla vocazione interdisciplinare dell’università cattolica, le riflessioni contenute nel volume abbracciano una finalità più ampia.
Curatore del volume è Claudio Giuliodori, autore di numerosi saggi nel campo della antropologia teologica, della dottrina sociale della Chiesa e della pastorale, Assistente Ecclesiastico Generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Tra i compiti di una università cattolica vi è quello di ricercare la verità “camminando sui binari” della fede e della ragione. In questo contesto nasce la raccolta di saggi pubblicata, che fa appunto riferimento all’insegnamento della teologia come proposto nelle dodici facoltà dell’Università Cattolica. Tale insegnamento è parte integrante del percorso di studi e si propone di incoraggiare il pensiero critico e la libertà personale nella maturazione dei valori di vita, nonché di favorire e rafforzare l’attitudine alla collaborazione interdisciplinare in ambito accademico. «Come affermato dalla Commissione Teologica Internazionale: “La teologia non è solo sapienza di per se stessa, ma anche un invito alla sapienza per le altre discipline. La presenza della teologia nel dibattito scientifico e nella vita universitaria ha potenzialmente l’effetto benefico di ricordare a ognuno la vocazione sapienziale dell’intelligenza umana […]”». (p.XXI)
Nell’Introduzione, Giuliodori esplicita l’esigenza di sviluppare un nuovo ordo sapientiae con l’obiettivo di contrastare la frammentazione del sapere e investire su una formazione “integrale” in cui i saperi acquisiti siano utili alla vita del singolo in tutte le sue dimensioni. Egli fa quindi riferimento alla Fides et ratio nella quale si legge: «l’uomo con la luce della ragione sa riconoscere la sua strada, ma la può percorrere in maniera spedita, senza ostacoli e fino alla fine, se con animo retto inserisce la sua ricerca nell’orizzonte della fede. La ragione e la fede, pertanto, non possono essere separate senza che venga meno per l’uomo la possibilità di conoscere in modo adeguato se stesso, il mondo e Dio». (Giovanni Paolo II, Fides et ratio, 16)
Il libro, che contiene i contributi di diversi studiosi, (tra i quali Cesare Nosiglia, Franco Giulio Brambilla, Angelo Maffeis, Rino Fisichella, Marco Salvioli) si compone di tre parti: 1. Orizzonti biblico-teologici 2. Percorsi di dialogo tra teologia e saperi 3. Prospettive per l’insegnamento della Teologia nell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Arricchisce la pubblicazione un’Appendice del curatore (Antologia ragionata sul rapporto tra università, cultura e teologia in alcuni testi di papa Francesco).
Citiamo a titolo esemplificativo alcuni spunti di riflessione proposti nei contributi presenti nella raccolta. Rino Fisichella (“Evangelizzazione e scienza”), richiama “l’urgenza” di restituire forza alla meraviglia come fonte di nuova conoscenza e di porre attenzione alla fede e alla scienza come ambedue animate dalla passione per la verità e per il suo raggiungimento. Riccardo Bollati (“Approccio Cristiano alla razionalità”) mette in luce come la fede cristiana presupponga e favorisca l’uso della razionalità e della libertà umana. “L’apertura dell’uomo al bene reale, cioè a Dio – apertura in cui consiste l’autentica religiosità – postula ed esige un assetto della ragione, in cui lo strutturato riferimento delle facoltà razionali a quelle intellettive […] genera un’apertura del pensiero alla realtà in cui questa è, di fatto, accolta come luogo che invita la conoscenza umana sempre più avanti e sempre più in alto, senza mai esaurirla” (pp. 99-100). Marco Salvioli (“La Teologia per l’unità dei saperi . Orizzonti e potenzialità del nesso fede-ragione”) pone in evidenza le ragioni della necessità di un sapere che “serva integralmente l’essere umano” a fronte della frammentazione dei saperi e del riduzionismo tecnico e si sofferma sul contributo che il teologo può fornire in tal senso.
Il volume si rivolge agli studiosi e agli studenti dell’Università Cattolica, delle Facoltà teologiche e delle istituzioni culturali ecclesiali, ma anche a tutti coloro che sono interessati al rapporto tra teologia e saperi nel contesto del più ampio dialogo tra ragione e fede.