Science and the Mind of the Maker. What the Conversation Between Faith and Science Reveals About God.

Melissa Cain Travis è ricercatrice presso la Houston Baptist University e collabora con la cattedra di Apologetica Cristiana. Scrive abitualmente contributi per il Christian Research Journal e ha pubblicato alcuni libri di catechesi per giovanissimi. Nella sua ricerca si occupa in particolare di storia e filosofia del pensiero scientifico e matematico nella cultura occidentale.

In quest’opera l’A. si propone di mostrare la ragionevolezza della tesi secondo la quale esiste un Creatore (“The Maker Thesis”). Nel prologo dell’opera scrive: “Domande profonde sorgono inevitabilmente da ciò che impariamo sulla natura e dalla nostra capacità di comprenderla: Perché qualcosa esiste? Qual è la causa finale di tutte le cose? Perché c'è in natura una profonda razionalità che corrisponde a quella dell’intelletto umano? [...] Questo tipo di domande trascende il dominio della scienza e richiede un'interazione con la filosofia e la teologia” (p.11). Secondo l’A., numerose discipline scientifiche tra cui la cosmologia, l’astronomia, la biochimica, supportano e conducono alla Maker Thesis, che spiegherebbe l’origine e la razionalità dell’ordine naturale.

Il libro si articola su 11 capitoli, ciascuno dei quali termina con la definizione di alcuni punti chiave riassuntivi. La ricercatrice inizia il libro offrendo alcune considerazioni filosofiche e chiarimenti epistemologici in risposta ad alcuni luoghi comuni diffusi e a note argomentazioni scientiste. L’A. rileva infatti come la “retorica culturale” sul conflitto tra scienza e fede divulgata dai media faccia erroneamente riferimento al’esistenza di Dio come ormai “superflua”, senza che tale affermazione sia (o possa essere) filosoficamente fondata.

I capitoli seguenti offrono una panoramica storica sull’evolversi del rapporto tra fede e ragione. Punto di partenza l’antica credenza di una presenza divina nella natura. L’A. fa riferimento a numerose discipline scientifiche e propone un’analisi di alcuni elementi storici chiave (la cosiddetta “rivoluzione scientifica”, il caso Galileo, Darwin e l’evoluzionismo, lo studio del DNA, la relatività di Einstein e la cosmologia del XXI secolo). Un capitolo è dedicato alla questione della razionalità umana e all’esistenza dell’anima. Si fa riferimento anche ai recenti studi sulle neuroscienze e si deduce come la mente (il self) sia un agente che trascenda il cervello e possa esercitare delle funzioni su di esso.

Nel capitolo conclusivo la studiosa riprende le fila di quanto analizzato e individuato nei capitoli precedenti e riporta sinteticamente quegli elementi che concorrono a corroborare la tesi dell’esistenza di un Creatore: 1) La contingenza dell’Universo. 2) La delicata sintonia dell’universo per ospitare la vita. 3) Un mondo nel quale si possono originare sistemi biologici complessi comprensibili scientificamente. 4) Il progetto biochimico espresso dal linguaggio della vita. 5) Un cosmo matematicamente strutturato e comprensibile all’uomo. 6) La natura umana e la sua razionalità. L’A. afferma quindi che: “la Maker Thesis dà un senso al mondo in cui viviamo; fornisce un perfetto quadro che spiega diversi fenomeni che altrimenti (in una prospettiva materialista) dovrebbero essere visti come nient'altro che una serie di accidenti incredibilmente fortuiti che si sono verificati al momento giusto, nel posto giusto” (p. 201).

Il libro ha un intento divulgativo ed è rivolto ad un pubblico di non specialisti ed è in particolare consigliato per coloro i quali si occupano di didattica rivolta a giovani in età adolescenziale.

 E. P.