Louis-Victor Pierre Raymond de Broglie è stato uno dei massimi fisici del XX secolo e tra i padri della meccanica quantistica. I suoi studi sul dualismo onda/particella gli sono valsi il Premio Nobel per la fisica nel 1929. Nel 1952 l’UNESCO gli assegna il primo Kalinga Prize per il suo impegno nella divulgazione della fisica moderna. L’interesse per l’aspetto filosofico delle teorie scientifiche è stato sempre unito alla sua ricerca prettamente scientifica. I suoi primi studi erano stati di ambito umanistico, avendo egli conseguito, a soli 18 anni, una laurea in storia. I suoi scritti e conferenze in questo ambito, vengono riuniti in questo volume, pubblicato per la prima volta nel 1960 con il titolo Sur les sentiers de la science.
La pubblicazione è divisa in 3 parti: la prima, intitolata “Ritratti di scienziati”, presenta le figure di importanti scienziati come Henri Le Châtelier, Hendrik Antoon Lorentz, Aimé Cotton, Émile Borel e Frédéric Joliot-Curie. La seconda parte invece, con il titolo di “Questioni scientifiche”, raccoglie 12 capitoli dedicati ad argomenti vari, che vanno dal cannello ossiacetilenico alle iperfrequenze, dalla costante h di Planck all’opera di Boltzmann. La terza parte raccoglie sotto il titolo “Argomenti diversi”, discussioni di un interesse maggiormente filosofico, che presentano i seguenti titoli: “Interesse e insegnamenti della storia delle scienze”, “Scienza e linguaggio”, “Importanza della curiosità, del giuoco, dell’immaginazione e dell’intuizione nella ricerca scientifica”, e de “Il lavoro degli scienziati”. Soprattutto in questi ultimi due saggi l’Autore ci presenta la sua visione del mondo e quale compito egli attribuisca agli scienziati. De Broglie mostra in queste pagine tutto la sua passione e ammirazione per la ricerca unite ad uno spirito critico sui possibili errori che la scienza può incontrare nel suo cammino. È interessare notare che, per De Broglie, il fondamento razionale della ricerca vada cercato in qualcosa di non evidente, che trascende la scienza stessa: “Quando lo scienziato cerca di comprendere certi fenomeni naturali, egli comincia con l’ammettere che questi fenomeni obbediscano a determinate leggi che possiamo valutare in quanto comprensibili al nostro intelletto. Questo –notiamolo bene– non è un postulato evidente e senza importanza: esso infatti porta ad ammettere la razionalità del mondo fisico, a riconoscere che vi è qualcosa in comune tra la struttura materiale dell’universo e le leggi che regolano il nostro spirito” (p. 300).
Sulla fede religiosa di De Broglie e la sua testimonianza di scienziato credente, il visitatore può leggere la breve scheda biografica dell’omonima rubrica. Come per opere di altri scienziati quali Planck, Einstein, Poincaré, Duhem o Dobshanski, anche gli scritti di De Broglie raccolti nel presente volume possono servire da spunto per gruppi di studio e di riflessione sulla dimensione umanistica del lavoro scientifico.