Il festino di Crono. Presente e futuro della popolazione in Europa

Docente alla Sorbona e Presidente dell’Institut de Démographie politique, Gérard-François Dumont consegna alle pagine del libro Il festino di Crono un’approfondita riflessione sullo sviluppo demografico in Europa. Gli otto capitoli che compongono il volume uniscono alla lettura attenta dei dati a disposizione dello studioso una capacità di analisi delle tendenze culturali che hanno determinato un generale invecchiamento della popolazione europea. A fronte di una globale diminuzione della mortalità a partire dalla rivoluzione industriale, e di un conseguente aumento della popolazione mondiale, nei paesi economicamente più sviluppati si è registrato fin dagli anni Sessanta del Novecento un progressivo calo della natalità (cap. 2). Le ragioni profonde di questo fenomeno, in controtendenza rispetto al trend mondiale, vanno ricercate in una serie di cambiamenti dovuti all’innovazione tecnologica, alle conquiste della ricerca medico-scientifica ma anche, in misura rilevante, all’affermarsi di una “civiltà dell’ego” (cap. 5) incline ad assolutizzare il valore dell’individuo e del momento presente contrastando il ricambio generazionale e determinando la sensibile diminuzione della fecondità in Europa. È questo il “festino di Crono” cui fa riferimento il titolo: l’autore suggerisce che l’invecchiamento dell’Europa provenga da un generalizzato rifiuto di cedere il passo all’avvicendarsi delle generazioni, in maniera analoga a quanto avviene nel mito del dio Crono che, per non essere spodestato, giunge a mangiare i suoi stessi figli. Mentalità economicista, tirannia del breve termine, differimento dell’età matura (o, in altri termini, eterna adolescenza) sono alcuni degli ingredienti che contribuiscono a rimandare indefinitamente il momento del concepimento e dunque la trasmissione della vita. Tale atteggiamento, lungi dall’essere esclusivamente un’opzione individuale, è fortemente promosso al livello sociale: per fare un esempio, Dumont analizza a tal proposito i dati relativi alla rappresentazione della famiglia nel contesto pubblicitario, mettendo in luce come la scelta di mettere al mondo un figlio sia sostanzialmente scoraggiata al livello della rappresentazione mediatica. La sfida della natalità si gioca dunque nel conflitto tra due opposti sistemi di valori (cap. 6), a favore o contrari alla vita, che hanno precise conseguenze sul piano politico (cap. 7). Nelle conclusioni (cap. 8), l’autore offre però al lettore un barlume di speranza: «Rea, la moglie di Crono, scoprì il modo di impedire a suo marito di divorare la vita dei loro bambini. Sul suo esempio l’Europa deve dotarsi di una nuova arte politica al servizio di una delle più profonde solidarietà umane, la solidarietà tra le generazioni» (p. 176).

     

Autore scheda bibliografica tematica
Stefano Oliva
2020