Il Workshop tenuto alla Pontificia Accademia delle Scienze dal 19 al 21 febbraio 2001 con il titolo Le sfide delle scienze, l'educazione per il 21° secolo ha formulato al termine dei lavori una Dichiarazione approvata dal Consiglio dell'Accademia. La Dichiarazione riassume la preoccupazione dei partecipanti di fronte a un problema di grande portata, l'influsso della scienza sull'educazione, che identifica un compito piuttosto impegnativo. Secondo i partecipanti, il problema oggetto del Workshop non può essere accantonato dalla comunità scientifica e lasciato interamente ai “classici” attori delle politiche educative, sebbene la portata delle soluzioni da trovare richieda senza dubbio, in un secondo momento, azioni di governo. Gli scienziati, spesso privilegiati a motivo delle risorse a loro disposizione, hanno, in questo compito, un importante dovere morale.
Workshop su Le sfide delle scienze, l'educazione per il 21° secolo, 19-21 novembre 2001.
Dichiarazione finale del Workshop:
L'immenso e sempre più rapido sviluppo della scienza, quale importante fattore culturale, conferisce una nuova responsabilità alla comunità scientifica, al di là del suo tradizionale ruolo di generatore di nuove conoscenze e nuove tecnologie. Garantire un'adeguata educazione scientifica per ogni giovane nel mondo e, di conseguenza, una migliore comprensione generale della scienza e di ciò che essa rappresenta, è ormai diventata sia una necessità che una sfida.
In quanto fiducia nella costante capacità dell'umanità di progredire, l'educazione richiede di prendersi cura dei giovani di oggi per formare i cittadini di domani. L'accesso alla conoscenza, quindi, è un diritto umano, e ciò ancora di più nella società del futuro, basata sul sapere.
L'accesso estremamente disomogeneo all'istruzione nel mondo di oggi genera profonde disuguaglianze. Non si può tollerare l'esistenza di un divario di conoscenza, oltre a un inaccettabile divario economico che implica anche un "divario digitale". A differenza del possesso di beni di consumo, la conoscenza, se condivisa, cresce e si arricchisce.
Educare alla scienza tutte le ragazze e i ragazzi è essenziale per diverse ragioni. In particolare, questa educazione aiuta a:
- scoprire la bellezza del mondo attraverso l'emozione, l'immaginazione, l'osservazione, la sperimentazione, la riflessione e la comprensione;
- sviluppare la creatività e la razionalità che permettono all'uomo di capire e comunicare;
- contribuire allo sviluppo morale e al senso dei valori: la ricerca della verità, l'integrità, l'umiltà e la responsabilità dell'uomo verso il prossimo e verso le generazioni future;
- condividere secondo giustizia la ricchezza della conoscenza tra tutte le persone;
- essere consapevoli dell'interdipendenza dell'uomo con l'ambiente e l'Universo;
- contribuire alla soluzione dei problemi più gravi dell'umanità (povertà, alimentazione, energia, ambiente).
In vista di questi obiettivi, è nostra convinzione che considerare quale sia lo stato attuale dell'educazione scientifica sia di grande interesse per tutto il mondo, indipendentemente dallo stadio di sviluppo di un singolo Paese. Nel caso dei Paesi in via di sviluppo, in modo particolare, il problema è ancora più importante.
Dopo aver analizzato una serie di esperienze incoraggianti in vari Paesi e le misure adottate da diverse università, concludiamo che le seguenti iniziative dovrebbero essere prese senza indugio, sia a livello nazionale che internazionale. Inoltre, dovrebbero essere condivise e integrate nella diversità delle culture presenti nelle società contemporanee.
1. Grande cura deve essere riservata all'educazione scientifica nelle scuole primarie e secondarie, senza tralasciare i bambini che hanno bisogno di sostegno .
2. L'educazione scientifica deve essere considerata come parte integrante dell'educazione globale di una persona (lingua, storia, arte, ecc.).
3. È quindi fondamentale, per migliorare l'educazione scientifica nell'istruzione elementare e secondaria, aiutare insegnanti e genitori ad affrontare questo difficile compito. Questo richiederà maggiori risorse, collaborazioni, sviluppo professionale, coinvolgimento sociale e sostegno agli insegnanti.
4. Una tale sfida non può essere affrontata senza la collaborazione dei vari membri della comunità scientifica e tecnologica mondiale. Affrontare questa sfida è un nuovo dovere morale.
5. Con ogni mezzo si deve trasmettere l'urgenza della situazione ai governi. Solo questi hanno la capacità di affrontare il problema in tutta la sua portata, fornire le risorse necessarie e attuare politiche adeguate. Anche le organizzazioni non governative e le istituzioni finanziarie dovrebbero partecipare a tale iniziativa.
6. Importanti ricerche sull'educazione scientifica dovrebbero essere stimolate e incoraggiate considerando il potenziale delle tecnologie della comunicazione.
Ciò che viene richiesto è un impegno globale per rivitalizzare l'educazione scientifica a livello scolastico, con il supporto non solo di insegnanti, genitori e scienziati, ma di intere comunità, organizzazioni e governi, per un mondo migliore e più pacifico.
Il successo su questa linea, perseguito con perseveranza e dedizione, costituirà un contributo decisivo allo sviluppo socio-economico e culturale dell'umanità, al raggiungimento della giustizia sociale e alla promozione della dignità umana.
The Challenges of Science. Education for the Twenty-First Century, “Pontificia Academia Scientiarum Scripta Varia”, n. 104 (Vatican City: Pontificia Academia Scientiarum, 2002), pp. 290-292.
Traduzione a cura del Centro DISF