Il secolo del Lumi: aspetti del rapporto fra fede e ragione in età moderna

Giacomo Vaccari
Charles Gabriel Lemonnier, Lettura della tragedia di Voltaire "L’orfano della Cina", nel salotto di madame Geoffrin a Rue Saint-Honoré, 1812, olio su tela, Museo dei Castelli di Malmaison.
In pillole
  • L’Illuminismo non fu una corrente culturale omogenea e necessariamente antireligiosa: nei diversi “Illuminismi” vi fu spazio anche per una positiva e costruttiva riflessione sulla fede.
  • L’Illuminismo ha privilegiato una nozione razionale e universale di Dio, in certo modo impersonale, distanziandosi dall’idea che esista una rivelazione di Dio nella storia degli uomini.
  • Tradizionalmente associato all’idea di una paternità comune di Dio, il compito di unificare gli uomini fu invece affidato dall’Illuminismo alla ragione.
  • Memoria, ragione, immaginazione e intuizione furono riconosciute dall’illuminismo come i capisaldi del metodo sperimentale.
  • Nel clima illuminista che operava in Inghilterra alcuni scienziati e filosofi, sulla scia del pensiero di Isaac Newton, si impegnarono ad armonizzare la fede cristiana con il meccanicismo.
  • In ambito cattolico sorsero in Italia, nel periodo illuminista, personalità come Antonio Rosmini, che sostenne l’idea di una fede alleata della ragione e al servizio della società, e Ludovico Antonio Muratori, che sviluppò il nucleo etico del pensiero cattolico sociale.

Il XVIII secolo è un’epoca caratterizzata da grandi rivoluzioni culturali, politiche ed economiche. Esse incidono fortemente sulla storia dell’umanità e apportano radicali cambiamenti agli stili di vita, all’organizzazione politica ed economica dei diversi Stati. È opportuno partire dall’analisi del quadro storico di questo secolo e porre l’attenzione sull’ampia diffusione di tali fenomeni, i quali assumono una portata di carattere internazionale, arrivando a connettere, forse per la prima volta in maniera tanto intensa, il vecchio e il nuovo mondo, l’Europa e le colonie americane d’oltre oceano (presto destinate a raggiungere l’indipendenza). Si richiama pertanto l’attenzione a due testi fondamentali che incarnano lo spirito, gli ideali e i traguardi politici dell’epoca: La dichiarazione di indipendenza, americana (4 luglio 1776), e la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino, francese (1789).

L’Illuminismo nato in Francia agli inizi del Settecento, si diffonde rapidamente nel resto d’Europa, permeando vaste aree della società. Le dottrine politiche ed economiche, la ricerca scientifica, la teologia e la letteratura vengono attraversate e profondamente segnate dal pensiero illuminista. L’interpretazione dei nuovi ideali varia a seconda dell’humus sociale, politico e religioso in cui essi si radicano. Una pluralità di forze intellettuali eterogenee danno così vita a una complessa riflessione interdisciplinare, che ha come suo centro l’essere umano nella sua complessità

In tale ottica di dialogo pluralistico vengono indagati i concetti di libertàcosmopolitismotolleranza, diritto alla ricerca della felicità. Il dibattito porta alla formazione di un nuovo paradigma interpretativo che, partendo dal rispetto e dalla valorizzazione di tali principi antropologici, è in grado di guidare gli intellettuali a riconsiderare e classificare in maniera unitaria tutte le conoscenze umane. 

È in quest’ottica di organicità e di sistematizzazione che si colloca la maggiore opera di questa epoca, l’Encyclopédie di Diderot e D’Alembert. Portata a termine nel 1781, L’Encyclopédie contribuì largamente a diffondere il nuovo spirito e le idee dell’Illuminismo. Frutto della collaborazione tra i più accreditati e autorevoli intellettuali dell’epoca, l’opera si presenta come un progetto armonico e pluralistico al tempo stesso, orientato a rappresentare in maniera organica i molteplici aspetti della realtà. Un’indagine che, scoprendo relazioni, classificandole, creando nuove connessioni, dà vita all’immagine simbolica dell’“albero della conoscenza”, il quale poggia sulle tre principali facoltà dell’uomo: la memoria, la ragione, l’immaginazione.

Studiando l’età dei Lumi ci si sofferma tradizionalmente sulla centralità della ragione, divenuta sinonimo di Illuminismo. Alla ragione spetta il compito di unificare gli uomini, meglio di quanto potrebbe l’idea di Dio; quest’ultima soggiace a diversità e suscita conflitti fra le religioni che pretendono di fondarsi su una specifica rivelazione divina. Anzi, svalutando l’idea di rivelazione storica di Dio, la verità di una religione si misura sulla sua conformità alla ragione. All’interno del nuovo percorso culturale di cui l’Encyclopédie è espressione, accanto alla ragione, anche l’immaginazione occupa un ruolo di primaria importanza, un ruolo spesso sottovalutato nell’ambito della Scolastica. La facoltà immaginativa è dimensione fondamentale del nuovo metodo scientifico sperimentale diffuso nel secolo dei Lumi. 

L’idea di continuo movimento e mutamento connota principalmente il concetto di natura trasmesso dall’EncyclopédieDiderot si sofferma su tale tematica nel saggio De l’interprétation de la nature, considerato “il vero manifesto delle forze enciclopediche”. L’immaginazione e l’intuizione sono ora più che prima riconosciute dai philosophes risorse fondamentali per l’uomo di scienza. Si consiglia a riguardo la lettura dell’articolo Génie dell’Encyclopédie.

I concetti di utilitàdiffusione e progresso rivestono un ruolo di primaria importanza nell’età dei Lumi. Si moltiplicano pertanto gli sforzi finalizzati a dare massima diffusione al sapere. Assistiamo alla grande fioritura di opere di divulgazione scientifica, tra cui hanno particolare rilievo le enciclopedie. Di centrale importanza, in tale ambito, è inoltre il ruolo delle riviste e dei periodici. La fama della rivista milanese “Il caffè” dei fratelli Verri oltrepassa notevolmente i confini dello Stato asburgico: le sue pagine sono occasione e luogo di incontro e dialogo per intellettuali di prima grandezza, attivi nei diversi campi della cultura. L’immagine simbolica della Repubblica delle Lettere viene alimentata da questo vasto e fitto dialogo culturale di respiro internazionale.

Ancora oggi si tende a considerare l’Illuminismo come una corrente culturale omogenea avente come obiettivo quello di screditare e annichilire gli aspetti religiosi dell’esistenza. Tale analisi si rivela tuttavia riduttiva e stereotipata. Agli inizi del Novecento il filosofo Ernst Cassirer è tra le voci che più testimoniano in maniera chiara quanto l’Illuminismo si sia legato alla problematica religiosa e metafisica attraverso rapporti molteplici e di diversa natura. Più che di “Illuminismo" è allora più corretto in tale ambito parlare di “Illuminismi”, facendo riferimento a una “famiglia di discorsi” in cui l’aspetto religioso entra comunque sempre in gioco. È proprio la svolta antropocentrica sviluppatasi principalmente in campo filosofico e scientifico nel secolo dei Lumi a innescare un nuovo e vivace processo dialettico tra scienza e fede, tra ragione e religione. 

L’Illuminismo non deve essere interpretato solo come una realtà ideologica esterna alle Chiese, atta a contrastarle ma anche, grazie al ruolo normativo della ragione, come uno strumento costruttivo in grado di guidare azioni di modifica e riforma al loro interno.

L’età dei Lumi stimola all’interno delle Chiese cristiane europee un ampio dibattito e una riflessione critica sull’eredità cristiana. I metodi di indagine meccanicistico e sperimentale, diffusisi in campo scientifico, si affacciano anche in ambito teologico, influenzando gli stili, i linguaggi, le interpretazioni. I contenuti e le metodologie didattiche di discipline quali l’esegesi dei Testi sacri, l’apologetica, la catechesi, ne subiscono influssi importanti. Tematiche tipicamente illuministe quali il progresso e l’utilità sociale, la ricerca del bene comune e della felicità trovano ampio spazio nelle opere di molti teologi di area cattolica e protestante. 

Specifiche correnti illuministe sortiscono importanti effetti in Inghilterra a opera di un nutrito gruppo di teologi protestanti, molti dei quali discepoli dello stesso Newton. Il loro obiettivo è quello di armonizzare la fede cristiana con la visione meccanica del mondo tracciata da Newton e con la nuova visione antropocentrica che caratterizza l’epoca moderna. Tra le personalità e le pubblicazioni più significative di questo ambito ricordiamo le Boyle Lectures, in particolare quella su The Being and Attributes of God di Samuel Clarke e quella circa The Reasonableness of Christianity di John Locke.

L’idea illuminista trova ampia diffusione anche in ambito cattolico. La cifra principale che accomuna l’illuminismo cattolico ai diversi Illuminismi cristiani è l’esigenza di accettare le sfide che provengono dalla modernità, reinserendole in una visione di fede che porti a valorizzare quanto vi è di positivo all’interno della nuova concezione filosofica e scientifica dell’uomo e del cosmo. Risultano molteplici pertanto gli sforzi finalizzati a sostenere l’idea di una fede alleata della ragione e al servizio della società. Fra gli autori di spicco alla ricerca di tale sintesi, in Italia, Antonio Rosmini. Trovano grande sviluppo in questo contesto le principali fondamenta del cattolicesimo sociale contemporaneo. 

Sempre in In Italia va ricordata la produzione di Ludovico Antonio Muratori, che raccoglie le idee fondamentali del cattolicesimo illuminato dell’epoca. Autore eclettico per varietà di tipologie testuali e tematiche affrontate, egli riesce a dare sviluppo organico ad alcuni motivi fondamentali che caratterizzano al contempo il nucleo etico del pensiero cattolico sociale e lo spirito filosofico e scientifico dell’età dei Lumi. Tra le tematiche salienti del suo pensiero vale la pena menzionare quelle maggiormente indagate: l’importanza dell’indagine storica, il primato della morale e l’apertura verso il progresso economico, la trasformazione della guerra di religione in una dotta controversia, l’amore per la Chiesa dei primi secoli, una nuova attenzione verso la lettura e gli scritti dei Padri della Chiesa, la lotta contro le superstizioni e gli eccessi della pietà barocca. Egli sostiene che la ragione, moderatrice degli estremi, sia in grado di mettere in guardia l’uomo sia dall’irrazionale che dal passionale (si faccia particolare riferimento al trattato Della regolata devozione dei cristiani).

Tracce di lavoro: 

Laboratorio interdisciplinare: I docenti di diverse discipline approfondiscano in classe il modello di sapere che si trova alla base del progetto illuministico dell’Enciclopedia di Diderot e d’Alambert. In particolare, i docenti commentino in chiave interdisciplinare il Prospectus in cui Diderot illustra l’“albero della conoscenza”, e riflettano su cosa eventualmente sopravvive di tale concezione nell’epoca contemporanea.

Discutiamone insieme: «L’illuminismo, nel senso più ampio di pensiero in continuo progresso, ha perseguito da sempre l’obiettivo di togliere agli uomini la paura e di renderli padroni. Ma la terra interamente illuminata splende all’insegna di trionfale sventura». Il docente guidi gli studenti a commentare queste celebri parole di Th.W. Adorno e M. Horkheimer (Dialettica dell’Illuminismo, 1947).

Approfondisci e rifletti: Il termine illuminismo include correnti differenti in diverse aree linguistiche europee. Effettua una ricerca individuale che metta in luce le principali differenze fra illuminismo di area francese, inglese e tedesca. In particolare, concentrati sui rapporti che tali correnti hanno instaurato nei confronti del cristianesimo.    

Approfondisci e rifletti: Rifletti sulla definizione di ragione elaborata nell’età illuminista, cercando di evidenziarne limiti e potenzialità rispetto allo stesso concetto presente in epoche storiche precedenti.

Per approfondire

Claudio Fiorillo, Encyclopedism

Mario Micheletti, Deism

voci tratte da DISF e INTERS
Pagine scelte: 
Noi non abbiamo nessuna nozione adeguata della Divinità (1764), di Voltaire (François-Marie Arouet)
Opere influenti: 
David Hume, Trattato sulla natura umana (1739), a cura di Maurizio Schoepflin
Voltaire (François-Marie Arouet), Trattato sulla tolleranza (1763), a cura di Michele Castaldo
Immanuel Kant, La religione entro i limiti della sola ragione (1793), a cura di Maurizio Schoepflin
Auguste Comte, Corso di filosofia positiva (1830-1842), a cura di Giuseppe Bonvegna
Altri documenti: