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Muore a Gallarate P. Enrico Cantore S.J., fisico, filosofo e promotore dell’Umanesimo scientifico

27 marzo 2014

È deceduto a Gallarate, all’età di 88 anni, P. Enrico Cantore, sacerdote gesuita, laureato in fisica, filosofia e teologia, già docente alla Università Gregoriana e alla Fordham University, biblista, iniziatore della prospettiva intellettuale nota come “Umanesimo scientifico”, tesa a valorizzare il contributo della scienza alla promozione della dignità umana.

Enrico Cantore, primogenito di sei figli, nasce a s. Mauro Torinese il 19 luglio 1926 ed entra nella Compagnia di Gesù a Cuneo il 31 agosto 1943, città ove rimane fino al 1948. Si reca presso il Centro filosofico Aloisianum della Compagnia a Gallarate, ove svolge il triennio di filosofia. Nel 1951 continua gli studi teologici a Torino, dove si iscrive alla Facoltà di Matematica e Fisica, laureandosi 4 anni dopo. Nel 1955 si sposta a Chieri per ottenere la licenza in teologia presso lo studio teologico della “Casa sant’Antonio” della Compagnia di Gesù. Rivolge il suo interesse alla Sacra Scrittura, in particolare alla figura del sapiente, come delineato nella letteratura sapienziale di Israele. A Chieri viene ordinato sacerdote il 13 luglio 1958. Nel 1960 fa il Terz’anno di probazione previsto dalla Compagnia, in Austria con il P. Peter Heimejer come istruttore.

Nel 1961 P. Enrico Cantore è a Roma dove insegna alla Pontifica Università Gregoriana, mentre al tempo stesso si dedica allo studio della filosofia della scienza. Trasferitosi negli Stati Uniti, continua ad occuparsi di filosofia della scienza all’università di Santa Clara in California (1962-1963) e poi a Chicago (1963-1964).

Nel 1964 è destinato dalla Compagnia di Gesù nuovamente a Roma per l’insegnamento alla Università Gregoriana, dove conclude la laurea specialistica in filosofia. Poco dopo deciderà di tornare negli USA dove avvia importanti contatti con ricercatori dell’ambiente scientifico, maturando progressivamente l’idea di approfondire e promuovere una riflessione umanistica sull’attività scientifica, mettendone in luce le dimensioni personali, esistenziali e religiose. In questo periodo conosce e frequenta Werner Heisenberg e Jean Piaget. Nel 1967 insegna Filosofia della scienza alla Fordham University occupandosi di filosofia della meccanica quantistica e preparando il volume Atomic Order. An Introduction to the Philosphy of Microphysics, pubblicato poi a Boston-Cambridge, presso il Massachussets Institute of Technology nel 1969. Si trattiene per un biennio in Europa (Inghilterra-Germania-Italia), trascorrendo un periodo di ricerca filosofica accanto ad Heisenberg, su invito di quest’ultimo. Tornato in USA nel 1969, si stabilisce a New York, dove resterà fino al 1992 prima presso uno studentato dei padri Gesuiti e poi come cappellano di una HigH School tenuta dai Christian Brothers nel popolare quartiere del Bronx. Nel 1980 si recherà per alcuni mesi in India per tenere alcune conferenze. Pubblica l’articolo programmatico Humanistic Significance of Science. Some Methodological Considerations (Philosophy in Science 38 [1971] 395-412) ed approfondisce il parallelo fra la figura del sapiente dell’Antico Testamento, nel quale confluisce anche la tradizione sapienziale extrabiblica, e l’uomo di scienza dell’epoca moderna, entrambi attenti ad osservare la natura e a decodificarne il linguaggio, un tema che aveva già dato origine ad una serie di saggi pubblicati negli anni 1960 sulla Rivista Biblica. A New York dà vita insieme ad altri intellettuali all’Institute for Scientific Humanism, pubblicando l’opera Scientific Man. The Humanistic Significance of Science (New York 1977), che sarà poi tradotta in italiano e pubblicata dalle edizioni Dehoniane di Bologna nel 1987. In questi anni conclude il manoscritto di Science and Dignity. The Challenge to Man and his Future, tuttora inedito.

Nel 1992 si trasferisce a Oradell, New Jersey, come cappellano della Berger Catholic School, dove resterà fino all’estate del 2006. In questo periodo Cantore mantiene contatti con uomini di scienza dell’ambiente USA e continua a riflettere sui temi propri dell’umanesimo scientifico, soprattutto in ambito storico ed epistemologico, in corrispondenza con Gualberto Gismondi, francescano ed anch’egli docente alla Gregoriana, che in Italia sviluppa temi analoghi dalla prospettiva etica. Nel 1999 conosce per via epistolare Giuseppe Tanzella-Nitti e prepara la voce Umanesimo scientifico per il Dizionario Interdisciplinare di Scienza e Fede, diretto da G. Tanzella-Nitti e A. Strumia, pubblicato a Roma nel 2002. Cantore riceve Tanzella-Nitti ad Oradell nel 2004 e a partire da quella data nasce fra loro una più intensa collaborazione finalizzata ad un duplice intento: sviluppare riflessioni che aiutino gli uomini di scienza a valorizzare le dimensioni umanistiche e filosofico-sapienziali della loro attività, e promuovere un maggior interesse della Chiesa contemporanea verso l’ambiente scientifico. L’attenzione viene diretta, in particolare, verso la necessità di una specifica pastorale rivolta ai ricercatori e agli scienziati, e verso l’idea di promuovere un maggior impiego dei risultati della scienza nell’elaborazione teologica.

Nell’estate del 2006, P. Cantore ritorna in Italia, stabilendosi presso la Residenza del Gesù a Roma, in via degli Astalli, dove continua a studiare e a scrivere, nonostante l’età avanzata, sui temi sui quali aveva lavorato per tutta la vita. Qui conclude il manoscritto dell’opera Christ-Wisdom and Science, tuttora inedito. Durante gli anni romani ispira con spirito scientifico e con grande senso ecclesiale contenuti e iniziative per il lavoro di un gruppo di ricerca interdisciplinare avviato un anno prima, nel 2005, da G. Tanzella-Nitti ed A. Strumia, rivolto soprattutto a giovani laureati in materie scientifiche. Nel dicembre del 2012, le sue precarie condizioni di salute  e la diagnosi di un tumore al rene suggeriscono un trasferimento all’infermeria della Compagnia di Gesù, a Gallarate. Qui affronta con ottimismo e visione spirituale la sua degenza. Il 27 marzo alle ore 02.45, giorno della memoria del Beato Francesco Faà di Bruno, sacerdote e scienziato, piemontese come lui, muore alle ore 2:45, al termine di un periodo di sofferenza che il tumore, da cui era affetto, aveva reso particolarmente acuta da un mese a questa parte.

P. Enrico Cantore è stato un uomo di fede profonda, sinceramente preoccupato di rendere la Chiesa e la teologia sensibili ai problemi della scienza e al suo linguaggio, finalità avvertita fin dalla sua gioventù come compito apostolico ispiratogli da Dio. Per questa intenzione, da lui più volte definita come “apostolato scientifico” o “apostolato del mondo scientifico” aveva scritto saggi, composto preghiere e fatto pregare innumerevoli persone. Due monasteri di suore carmelitane, a Quart (Val d’Aosta) e a Valmadonna (AL), hanno accompagnato e condiviso fin dall’inizio lo spirito di questo compito, facendone una delle principali intenzioni della loro vita contemplativa. Sempre di buon umore e giovanile, profondo conoscitore della Scrittura, di animo raccolto e sobrio, Enrico Cantore ha accettato con ottimismo e buona volontà di dover lavorare per la maggior parte dei suoi anni in solitudine, pregando, scrivendo e studiando, ma anche ispirando ed incoraggiando coloro che venivano in contatto con lui.

 

Giuseppe Tanzella-Nitti

© 2014 Documentazione Interdisciplinare di Scienza e Fede