Auguste Joseph Alphonse Gratry, sacerdote e filosofo francese, fu una figura di rilievo nel panorama culturale francese del XIX secolo. Dopo una formazione lontana da ogni influsso religioso, a diciotto anni si convertì al cattolicesimo e, dopo gli studi al Politecnico di Parigi, fu ordinato sacerdote a Strasburgo. La sua carriera accademica lo portò a insegnare teologia morale alla Sorbona e la sua riconosciuta abilità oratoria fu diretta soprattutto contro il razionalismo imperante allora in Francia. Autore di diversi volumi (De la connaissance de Dieu, 1855; La Logique, 1856; La Philosophie du credo, 1861; Commentaire sur l'évangile de Saint Mathieu, 1863) il suo nome è noto soprattutto per il saggio Les Sources, conseils pour la conduite de l'esprit (1861-1862). Si tratta di una piccola e preziosa opera classica di educazione allo studio, scritta da chi, come maestro, vuole trasmettere agli allievi più giovani il gusto della verità, in ordine alla formazione di una personalità intellettualmente e spiritualmente matura. Il “principiante”, che si pensa giovane e credente è chiamato ad accostarsi alle diverse discipline nell’ottica di un’unità del sapere che è al contempo espressione dell’unità della persona, disciplina ascetica ed esperienza spiritualmente arricchente, metodo di studio e introduzione alla ricerca, visione unitaria scientifica e sapienziale. Nella prima parte, dopo alcuni paragrafi che indicano le condizioni elementari necessarie allo studio (silenzio, lavoro, riposo, preghiera, letture) si entra nel merito dei contenuti delle varie discipline, affrontando in modo comparato e organico le scienze nella prospettiva della loro unità, trattando di matematiche, astronomia, fisica, fisiologia, geologia, geografia, storia, etica e teologia. La seconda parte è invece composta da due libri, dedicati alla «scienza del dovere» verso Dio, verso sé stessi e verso gli altri, in cui il tono di confidenziale incoraggiamento dell’intera opera si esprime anche attraverso uno stile aforistico.