Il volume presentato ospita il contributo di diversi autori i quali pongono in evidenza la portata culturale delle discipline scientifiche e la relativa rilevanza della valenza educativa del loro insegnamento.
Il libro è diviso in tre parti: la prima parte, che contiene gli articoli di Marco Bersanelli e Mario Gargantini, ospita una definizione del problema della formazione scientifica nel contesto culturale contemporaneo; la seconda parte analizza in profondità i temi del linguaggio (Giuseppe del Re) e della metodologia scientifica (Giovanni Maria Prosperi) e le implicazioni di tali questioni in ambito educativo; la terza parte, entrando nello specifico del lavoro scolastico, presenta gli elementi fondamentali dell’insegnamento delle maggiori discipline scientifiche: biologia (Maria Cristina Speciani), fisica (Lorenzo Mazzoni – Maria Elisa Bergamaschini) e chimica (Villi Demaldé – Maria Cristina Speciani).
Marco Bersanelli esaminando il fenomeno, non solo italiano, della crisi odierna di vocazioni scientifiche evidenzia i presupposti circa la concezione della realtà, della ragione e del valore della conoscenza che muovono l’uomo alla ricerca. «Per avviare (e mantenere) la scienza occorrono la convinzione che la realtà materiale sia degna d’essere conosciuta e il presentimento che essa sia ordinata; occorre poi credere che la sua struttura e il suo comportamento siano accessibili alla nostra ragione; ed è necessaria la persuasione che la conoscenza dei fenomeni e delle leggi di natura abbia un valore e una utilità. La tradizione giudaico-cristiana nel medioevo europeo incontrava tutti i requisiti simultaneamente» (p. 19). L’A. sottolinea l’importanza di investire in un’autentica “educazione alla scienza” in grado di connettere l’esperienza scientifica alla totalità dell’esperienza umana: «si intravede la possibilità di una nuova unità della conoscenza, […] come la possibile ricostituzione di una personalità umana innamorata della realtà tutta intera» (p. 23). É in linea con tale osservazione il contributo di Gargantini, nel quale l’A. esplicita gli elementi che fanno della conoscenza scientifica una risorsa alla formazione integrale della persona: « […] la fruizione della scienza è molto di più di un puro ricevere informazioni ma viene ad assumere uno spessore culturale e una valenza rilevante nella formazione della persona» (p. 27).
Si segnala che i materiali presenti nella terza parte del volume costituiscono una utile risorsa per i docenti di materie scientifiche (moduli e contenuti, attività laboratoriali, schemi e percorsi). Si riportano le parole di Maria Cristina Speciani, autrice di due paragrafi dedicati allo studio della biologia e della chimica, con le quali l’A. esprime le proprie riflessioni in qualità di docente: «Siamo convinti che la specificità disciplinare sia il punto di partenza per insegnare: infatti ogni disciplina porta un contributo particolare alla conoscenza della realtà […]. Siamo anche convinti che lo studio di una disciplina scientifica ha una potenzialità formativa enorme […] quando diventa incontro con le domande, i problemi e le conquiste che hanno segnato il cammino degli scienziati nella scoperta della natura» (p. 132).