Science and Religion in the Classroom

Il libro vuole essere una guida pratica su come aiutare gli alunni dei primi ordini di studi ad accedere positivamente alle tematiche relative al rapporto tra scienza e religione. Come leggiamo nell’Introduzione, l’idea che i due ambiti della conoscenza confliggano, si sviluppa e si radica in età precoce: «Gli stereotipi, come il fatto che scienza e religione si escludano a vicenda, che una persona di fede abbia meno probabilità di diventare uno scienziato o che gli scienziati siano tipicamente atei, sono spesso diffusi da media, programmi televisivi popolari, barzellette. L'impatto di questi stereotipi ricorrenti sullo sviluppo del pensiero dei bambini è difficile da stimare con precisione, ma indagini su larga scala hanno rilevato che, alla fine della scuola primaria, una percentuale significativa di bambini di 10 anni già afferma che scienza e religione si escludono a vicenda» (p. 1).

Nel testo, alcuni importanti concetti chiave (tra cui: natura e limiti della scienza; evoluzione; miracoli; misteri; profili di grandi scienziati come Galileo e Newton, ecc.) vengono spiegati e approfonditi al fine di offrire gli strumenti per comprendere con maggior chiarezza il significato dei termini “scienza” e “religione”. Il libro è strutturato in modo da sottolineare, come punto di partenza, l’interesse che i giovni manifestano per quelle che gli autori definiscono “Big Questions”. Tali domande sono spesso comuni ai due ambiti, scientifico e religioso. L’approccio educativo proposto è finalizzato a dar valore alla capacità di interrogarsi e a quella di ascoltare risposte provenienti da prospettive differenti. Gli Autori si propongono di mostrare come scienza e religione possano essere in armonia fra loro e come un approccio pedagogico innovativo e multidisciplinare favorisca i giovani studenti nel loro percorso scolastico e li aiuti a riconoscere ed utilizzare al meglio le proprie risorse interne.

Il libro è suddiviso in 18 capitoli; ciascuno di essi è arricchito da proposte di attività da svolgere in classe. Il volume è scritto infatti per gli insegnanti che lavorano con bambini e ragazzi appartenenti a differenti background culturali e di fede. Contiene approfondimenti, consigli pratici sulla pianificazione delle attività in classe e indicazioni su opportune strategie pedagogiche a supporto del lavoro che i docenti sono chiamati a svolgere con i propri studenti, favorendo la loro curiosità, incentivando l’entusiasmo e la meraviglia che animano le giovani menti e aprendo il loro sguardo critico e libero da pregiudizi. Le attività suggerite si rivolgono mediamente ad alunni dai 10 ai 15 anni e rappresentano esempi pratici utili per stimolare l'attenzione e favorire la comprensione di concetti complessi. Tra queste citiamo: attività pratiche sul significato di ipotesi e verifica, esperimenti sulla gravità (pp. 40-43); lavori di gruppo sull'utilità e i limiti della scienza applicata in discussioni inerenti tematiche varie (pp. 70-76); sessione in classe sui miracoli (pp. 101-104).

 Il volume è curato da Berry Billingsley, Professoressa di "Educazione alla Scienza" presso la “Canterbury Christ Church University”, Manzoorul Abedin, Ricercatore presso la medesima facoltà e Keith Chappell, teologo e biologo. I curatori sono impegnati inoltre nel progetto di ricerca LASAR (Learning about Science and Religion), attivo dal 2009.

 E. P.