Il volume, curato da Franco Giudice con una Prefazione del Rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Elena Beccalli, è un’opera importante per chiunque desideri esplorare le dinamiche della comunicazione scientifica nel contesto attuale. Il curatore è storico della scienza, docente all'Università Cattolica del Sacro Cuore e condirettore della rivista “Galilaeana”. I suoi studi si concentrano su figure chiave come Hobbes, Newton e Galileo, con un'attenzione particolare all'ottica e alla rivoluzione scientifica. Oltre all’attività accademica, Franco Giudice si dedica alla divulgazione scientifica, collaborando con il Sole 24 ore, per promuovere un dialogo informato tra scienza e società.
Il libro di cui vi proponiamo la lettura, affronta una questione cruciale: come rendere la scienza accessibile e comprensibile a un pubblico di non esperti, in un'epoca in cui la tecnoscienza influenza ogni aspetto della nostra esistenza. Gli interventi, nel loro insieme, scelgono una prospettiva interdisciplinare, considerando non solo gli aspetti scientifici, ma anche quelli sociali, culturali, etici e politici. Vengono così prese in considerazione competenze diverse quali: scienze della vita, microbiologia, astrofisica, sociologia della comunicazione, economia, psicologia, pedagogia, teoria dei linguaggi, cinema, teatro, giornalismo scientifico, comunicazione istituzionale. L’attenzione è posta sull'importanza di una comunicazione scientifica che tenga conto dei diversi contesti sociali e culturali, riconoscendo la scienza come parte integrante della cultura.
Attraverso la testimonianza dei diversi autori che hanno contribuito, vengono esaminati in modo critico gli errori più comuni nella comunicazione scientifica, come la mancanza di una riflessione sulla natura specifica della comunicazione, la tendenza a considerare la scienza come separata dalla cultura, o il ruolo degli influencer nella divulgazione scientifica. Si parla, inoltre, di cittadinanza scientifica, ma anche di cinema e di teatro. Viene dedicato uno spazio all'infodemia, analizzando come quest'ultima abbia messo in evidenza le vulnerabilità nella comprensione pubblica della scienza. In generale, gli autori dei contributi propongono strategie comunicative atte a favorire un coinvolgimento attivo dei cittadini, promuovendo una comprensione critica della scienza e del suo ruolo sociale. Molti di essi sottolineano l'importanza di adottare pratiche inclusive, considerando la comunicazione scientifica come un processo di creazione di significati condivisi.
Dopo la prefazione di Elena Beccalli e una Premessa di Edoardo Teodoro Brioschi (pp. VII-XIII), segue l’Introduzione di Franco Giudice (pp. XV-XXII). Il primo contributo, firmato da Lorenzo Morelli, intitolato “Comunicare l'invisibile: dal microscopio ai social media” (pp. 3-19), si addentra nell'evoluzione storica della comunicazione scientifica. Walter Ricciardi prosegue con “La comunicazione delle scienze della vita nella società contemporanea” (pp. 21-31), analizzando le sfide attuali nel campo delle scienze biologiche. Giuseppe Tanzella-Nitti offre una riflessione su “Congetture, previsioni e risultati in astronomia e astrofisica” (p. 33), esplorando come i media comunicano le scoperte di queste discipline, subendone il fascino ma cedendo anche a luoghi comuni e approssimazioni. Simone Tosoni e Alessandro Ricotti affrontano il tema dello “Scientismo ingenuo e comunicazione della scienza: la lezione dell'infodemia” (pp. 53-67), offrendo una panoramica della disinformazione scientifica sperimentata durante l’epoca della pandemia. Giuseppe Riva analizza il ruolo degli “Influencer e Scienza: una sfida per la comunicazione scientifica” (pp. 69-80), mentre Armando Fumagalli ed Elettra Poglighi esaminano “Le strategie comunicative dei TED talk, fra scienza e retorica” (pp. 83-99). Il volume prosegue con l'analisi dei rapporti tra scienza e arti: Massimo Locatelli esplora il legame tra “Cinema e scienza: un lungo abbraccio” (pp. 101-121), e Roberto Rizzente il rapporto con il teatro “La scienza come oggetto della rappresentazione teatrale” (pp. 123-141).
Concludono il volume i contributi di Salvatore Giannella “Capire e comunicare la scienza. Perché il futuro ci torni amico” (pp. 143-159), Roberto Zoboli “Scienza-tecnologia ed economia: accoppiamento dinamico, narrazioni, dilemmi” (pp. 165-197), Pier Cesare Rivoltella “Media Education e comunicazione della scienza” (pp. 199-210) e Marco Giachetti, “Un patrimonio pubblico per il bene di tutti” (pp. 213-224), che sottolinea l'importanza della scienza come bene comune.
Si tratta, in definitiva, di un’opera originale e suggerente, che offre una panoramica delle sfide e delle opportunità della comunicazione scientifica nel contesto attuale. Il libro è rivolto a un pubblico non specialistico e può essere impiegato come sussidio qualificato in un corso di una Facoltà di Comunicazione.