Mistica della carne. La profondità dei sessi

In questo libro Fabrice Hadjadj, saggista e professore di filosofia all'Università di Tolone, riabilita la “carne” riconoscendo nel corpo stesso, nei suoi desideri e pulsioni, perfino nelle sue funzioni considerate meno nobili, il sigillo divino: «il nome del sesso è collegato alla domanda metafisica originaria, quella sull'essere» (p. 9). L'autore, in uno stile tagliente e polemico, invita il lettore a riprendere contatto con la “profondità dei sessi” in linea con una valorizzazione del corpo intrapresa dalla tradizione giudaica e portata a piena completezza da quella cristiana. Opponendosi a una visione platonica-dualistica, l'A. non sconfina in forme di libertinismo o materialismo, bensì riabilita il corpo a parte essenziale della persona. «Il mistero dell'Incarnazione entra certamente in risonanza con le profondità del nostro cuore. Dapprima, però, esso appare assurdo alla nostra ragione. Gli spiritualisti lo trovano troppo materiale, i materialisti troppo spirituale, e ognuno attribuisce a esso l'errore del proprio nemico congenito» (p. 160).
Questo processo di rivalorizzazione del corpo che riporta un'unità nella persona permette di sondare «l'estrema profondità del sesso» e quindi «dar carne alle profondità di Dio» (p. 190). È nella carne che l'uomo deve ritrovare la nostalgia di divino. La carne gioca un ruolo fondamentale infatti non solo nella vita sessuale e sentimentale, ma anche nella vita sociale attraverso l'istituzione del matrimonio, della paternità e della maternità. In quest'ottica «i sessi risulteranno più spirituali di molte delle chiacchiere su di loro» (p. 13).