In questo bel volume Gianfranco Ravasi fa confluire la sua competenza di biblista e di uomo di cultura in un commento originale alle pagine della Bibbia, in primis i primi due capitoli della Genesi. Filo conduttore del commento è la sensibilità per la casa comune, e dunque la questione ecologica, sull'onda delle opportune riflessioni suscitate dall'enciclica Laudato si' (2015) di papa Francesco. Oggi più che mai, osserva Ravasi, è vitale una cura maggiore per la casa comune: «le questioni naturali, infatti, sono inseparabili dall’analisi dei fenomeni umani, culturali, morali, urbani, occupazionali, familiari, educativi» (p. 8). Il libro si presenta come un invito, prendendo spunto dal testo sacro, a percorrere il creato nelle sue potenzialità, nelle sue meraviglie, nei suoi tesori per renderli trasparenti e disponibili a tutti. Il testo principale di riferimento è il racconto della creazione della Genesi nelle sue due versioni (Gen 1,1-2,4a e Gen 2,4b-3,24): sarà il punto di partenza per un viaggio in sette tappe all’interno del creato così come è raffigurato nelle Sacre Scritture. Il testo, tuttavia, spazia nelle varie pagine della Bibbia, poste in feconda relazione le une con le altre. Il primo capitolo "In principio Dio creò", si apre con la parola creatrice di Dio, seguita nel secondo capitolo "Sia la luce, e la luce fu!", dall’irrompere della luce. Il terzo capitolo approfondisce il tema dell’acqua, tanto nella forma biblica benedicente di sorgenti, torrenti, fiumi e pozzi, quanto nella devastazione rappresentata dall'episodio del diluvio. Nel quarto capitolo, "Venite, saliamo sul monte del Signore", Ravasi offre un’analisi dei cinque monti dell’Antico Testamento (Moriah, Sinai, Nebo, Sion, Carmelo), seguita da quella dei quattro del Nuovo Testamento (Beatitudini, Trasfigurazione, Golgota, Ulivi), delinenando così una sorta di "geografia della salvezza". Il tema del quinto capitolo è la vegetazione: dal rigoglioso giardino dell’Eden, passando per gli scenari del Cantico dei Cantici, alle parabole «agricole» di Gesù. Il sesto capitolo si sofferma sugli animali, il loro valore simbolico e il loro legame con l’uomo. Il settimo capitolo affronta il tema del cibo: pane e vino sono componenti simbolici della tavola biblica, soprattutto per il loro risvolto eucaristico. Il capitolo finale, intitolato "Laudario al Creatore", offre uno spazio di meditazione e contemplazione di registro eterogeneo attraverso, salmi, poesie, preghiere – cristiane e non – che vogliono essere un vero e proprio laudario in onore del Creatore, «una preghiera per la nostra terra» (p.12). Ben presente, in tutto il testo, la sensibilità per il dialogo con le scienze. L'A. accetta anche il confronto con quelle visioni non cristiane, diremmo ecocentriche, della natura, ponendone in luce limiti ed opportunità. Non si tratta, dunque, di un semplice commento ai testi biblici sulla natura, ma di un testo che colloca il messaggio biblico sul creato all'interno della cultura del nostro tempo.