Lo scorso 28 maggio ci ha lasciato Owen Gingerich, astrofisico e noto storico della scienza, già Preside del Dipartimento di Storia della Scienza a Harvard e astronomo emerito senior allo Smithsonian Astrophysical Observatory. Aveva 93 anni.
Il professor Gingerich ha insegnato per molti anni astronomia e storia della scienza. Scrisse e tenne numerose conferenze sul tema della continuità e compatibilità tra scienza e fede. Nel 1970 gli capitò tra le mani una copia del "De revolutionibus orbium coelestium", il celeberrimo trattato astronomico di Niccolò Copernico.
Iniziò così un approfondito esame sugli effetti delle censure al De revolutionibus, attraverso un’accurata analisi degli esemplari fino ad oggi conservati. I risultati del suo studio diedero nuova luce sulla formazione della visione moderna del mondo, attraverso l’analisi dell’opera di tre dei principali protagonisti: Tolomeo, Copernico e Keplero. La sua ricerca su questo argomento è documentata nell'opera: "The Book Nobody Read: Chasing the Revolutions of Nicolaus Copernicus" (2004).
Cattolico e credente, Owen Gingerich ha offerto una riflessione personale con il libro Cercando Dio nell'universo. Un grande astronomo tra scienza e fede (Lindau, 2017), nel quale testimonia la sua forte convinzione nella compatibilità tra il ruolo dello scienziato e la fede nel disegno divino.
Leggi il necrologio preparato dal New York Times