La comunità accademica ha perso Ludovico Galleni, fra i massimi esponenti italiani dello studio dei rapporti fra teologia e scienze. Conobbi Ludovico nel 1992, in occasione di un Convegno dell’ESSSAT (European Society for the Study of Science and Theology), del cui Consiglio di direzione aveva fatto parte per diversi anni. Pur nella diversità delle sensibilità e dei percorsi biografici, registrammo sempre e in ogni occasione una preoccupazione comune: liberare il confronto fra teologia e scienze dagli stereotipi ed avviarlo verso un rapporto speculativamente fecondo e socialmente produttivo. Da quel momento rimasi profondamente colpito non solo dalla sua passione per la scienza, ma anche dal suo sincero interesse per il ruolo che lo scienziato credente doveva per lui occupare nella Chiesa, disposto a segnalare strade nuove, disposto forse a soffrire qualche incomprensione, ma sempre affascinato dai più ampi orizzonti teologici e cristologici entro i quali la visione scientifica proiettava la sua fede. Ludovico appartiene ormai a questi orizzonti e a quel “futuro dell’uomo” di cui tanto spesso e con tanto entusiasmo sapeva parlarci, guidato dalle pagine e dalla visione di Pierre Teilhard de Chardin. Ci lascia l’esempio di uno studioso rigoroso, responsabile e appassionato; ci consegna la testimonianza di un cristiano desideroso di servire la Chiesa e di indicarle temi importanti da valorizzare, nuove strade da percorrere.
Nato il 29 dicembre 1947, Ludovico Galleni era stato professore associato di Zoologia generale ed Etica Ambientale presso la Facoltà di Agraria dell’Università di Pisa ed era attualmente docente di Scienze e Teologia presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Nicolò Stenone” della medesima città. Noto al grande pubblico per la sua prima opera di sintesi Scienza e fede. Proposte per una sintesi feconda (Queriniana, Brescia 1992), Galleni raccoglieva in quel volume le linee guida del suo pensiero, in gran parte ispirato ai lavori del paleontologo e sacerdote gesuita Pierre Teilhard de Chardin. Sincero credente e difensore appassionato della vocazione e dell’impegno sociale del cristiano, Galleni si era adoperato per sensibilizzare la Chiesa cattolica alle nuove prospettive recate dalle scienze. Aveva dedicato energie ed interesse ai problemi ecologici, riflettendo in numerosi interventi sulla custodia responsabile del pianeta e su come tale responsabilità fosse necessariamente parte di un’etica di ispirazione cristiana.
Laureatosi in Scienze Naturali all’Università di Pisa nel 1970, gli studi scientifici di Galleni si erano sviluppati soprattutto nel campo della biologia evoluzionistica, con particolare riferimento, negli ultimi anni, all’evoluzione cromosomica e alla ricerca di modelli matematici capaci di rappresentare le probabilità delle mutazioni genetiche e la loro trasmissione ereditaria. Ludovico Galleni aveva acquistato notorietà in Italia e all’estero soprattutto per i suoi lavori su Pierre Teilhard de Chardin, ai cui scritti originali e corrispondenza inedita aveva avuto accesso in diversi suoi soggiorni di studio in Francia. Di Teilhard non soltanto aveva studiato con profondità l’opera scientifica, ma ne aveva fatta sua anche la visione filosofica e mistica. L’intuizione centrale del paleontologo gesuita che vedeva la vita sul pianeta, e nell’universo, come un “muoversi verso” era stata riproposta da Galleni in più contesti, con molteplici applicazioni. La sua esposizione del pensiero dello scienziato francese era sempre appassionata, sentita, illuminante, capace di trasportare gli ascoltatori in un ordine di comprensione che sapeva leggere il passato e anticipare il futuro.
Autore di articoli scientifici e di divulgazione in molte importanti riviste internazionali, fra cui Zygon, Ludovico Galleni aveva ricoperto per molti anni il ruolo di editor della rivista Il futuro dell’uomo e partecipato ai Consigli di redazione di riviste impegnate nella didattica delle scienze e nella formazione scolastica, come Nuova Secondaria e Antropologia e Psicologia. Aveva inoltre ricoperto importanti cariche scientifiche ed organizzative all’interno delle principali organizzazioni attive nel mondo dei rapporti fra scienze e teologia. Era stato membro del Comitato direttivo della Società Europea per lo studio di Scienza e Teologia (ESSAT), membro del Comitato consultivo europeo del Centro di Teologia e Scienze Naturali (CTNS) di Berkeley, coordinatore di biologia presso l’International Research Area on Foundations of Sciences (IRAFS) della Pontifica Università Lateranense, membro fondatore della Società Internazionale di Scienze e Religione. Aveva partecipato al Comitato Scientifico del Dizionario Interdisciplinare di Scienza e Fede (curato da G. Tanzella Nitti e A. Strumia), per il quale aveva scritto le voci Evoluzione e Teilhard de Chardin.
Gli amici che hanno condiviso con lui riflessioni e dibattiti durante gli incontri del gruppo “Scienza e Fede”, originariamente avviato dal prof. Giovanni Prodi, mancato nel 2010, lo ricordano con particolare commozione. Ludovico Galleni aveva per molti anni preso parte alle riunioni semestrali del Gruppo, insieme a docenti universitari di tutta Italia, successivamente suddiviso in due sottogruppi, quello del Nord, intitolato al matematico pisano, e quello del sud, intitolato al chimico fisico Giuseppe del Re, mancato nel 2009. A questi incontri di studio aveva più volte fattivamente contribuito, sia con le sue riflessioni orali, sia con le sue apprezzate relazioni scritte.
Fra i numerosi volumi di Galleni ricordiamo Biologia (La Scuola, Brescia 2000), Darwin, Teilhard de Chardin e gli altri. Le tre teorie dell'evoluzione (Felici, Pisa 2009), L'atomo sperduto. Il posto dell'uomo nell'universo (San Paolo, Cinisello Balsamo 2014), Verso la Noosfera. Dall'universo ordinato alla Terra da costruire (San Paolo, Cinisello Balsamo 2016).
G. Tanzella-Nitti
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