È venuto a mancare a Firenze, all’età di 88 anni, Fortunato Tito Arecchi. Era nato a Reggio Calabria l'11 dicembre del 1933. Presidente dell’Istituto Nazionale di Ottica dal 1975 al 2000, Arecchi è stato per molti anni il principale studioso italiano nell’ambito della fisica dei laser e dell’ottica quantistica, ricerche che gli avevano meritato nel 2006 il Premio Enrico Fermi della Società Italiana di Fisica. Dal 1970 al 1977 era stato ordinario di Fisica a Pavia e poi a Firenze, dove mantenne la cattedra fino al 2009. Negli ultimi anni si era dedicato con importanti intuizioni alla filosofia della complessità, alle scienze cognitive e alle neuroscienze. Uomo di ampi interessi culturali e scientifici, l’ambiente intellettuale italiano ricorda Tito Arecchi anche per i suoi studi di ambito epistemologico. Conferenziere appassionato e attraente, aveva pubblicato nel 1990 I simboli e la realtà, un saggio nel quale poneva in luce con intelligenza e spirito didattico le premesse filosofiche del lavoro scientifico, mostrando le insufficienze del riduzionismo scientista. Era membro dell’Accademia Internazionale di Filosofia della scienza di Bruxelles. Tito Arecchi è stato un ricercatore di profonda fede cristiana, che testimoniò con semplicità e chiarezza nei dibattiti o negli interventi che toccavano più da vicino temi di valore esistenziale o religioso. Visse prima di tutto nella sua vita quell’unità del sapere di cui seppe così bene parlare e scrivere.