«La filosofia non è materia che riguardi solo lo specialista. Poiché, per quanto possa sembrare strano, non esiste probabilmente alcun uomo che non “filosofi”… o almeno ogni uomo ha momenti nella sua vita in cui diventa filosofo. Ciò è vero anzitutto per i nostri scienziati, storici e artisti» (p. 22). È per questo motivo che il brevissimo quanto chiaro e pregnante saggio Avvio al pensiero filosofico del domenicano polacco Joseph M. Bochenski (1902-1995), professore di logica all'Angelicum di Roma (1934-40) e poi all'Università di Friburgo (1945-1972) è senz’altro consigliabile al lettore, studente o anche del tutto inesperto, che voglia capire che cosa sia la filosofia e come ci si accosti ai suoi oggetti sulla base di alcuni problemi. Il libro, che raccoglie il testo di dieci conferenze tenute dall'A. in un programma speciale di Radio Baviera, nei mesi di maggio, giugno e luglio 1958, è di carattere divulgativo e pur non essendo esauriente, è un validissimo strumento per orientarsi e comprendere la natura e la metodologia della filosofia. Ancor oggi il saggio è un lucido esempio di sintesi, e riesce a dare al lettore un solido inquadramento per ognuno dei temi trattati, utilizzando uno stile semplice e scorrevole nel presentare l'uno dopo l'altro i principali problemi e i contenuti profondi della filosofia di ogni tempo: la legge, la filosofia, la conoscenza, la verità, il pensiero, il valore, l’uomo, l’essere, la società, l’assoluto. Appartiene a questo volume il brano Riflettere sull’uomo, che il visitatore di questo Portale può leggere nella sezione di Documentazione Generale. L'A. spiega l’utilità e l’importanza della filosofia: «in una delle sue funzioni più importanti, essa non è altro che difesa del pensiero autentico contro l’esaltazione e il non senso» (p. 65). La filosofia per essere tale deve rimanere fedele a se stessa senza sconfinare nella religione anche se può portare ad essa. Alcuni temi, come quelli trattati nel capitolo sull’uomo, sull’analisi dell’essere, e nell’ultimo sulla ricerca dell’infinto e dell’Assoluto, si aprono infatti questioni religiose. «Questa non è più filosofia bensì religione. Il pensiero filosofico suscita qui, come in altri campi, l’interrogativo: ci conduce fino al limite dove l’uomo, tacendo, guarda l’oscurità che non si può illuminare”» (p. 89). Vi è dunque da affrontare la definizione del rapporto tra il “Dio dei filosofi”, l’infinito, il necessario, l’ente che fonda ogni cosa razionalmente, e il “Dio della religione”, il Padre amoroso e Redentore dei cristiani, che si ama, si prega e con cui si parla, ossia il “Santo”. Proprio per questa ragione, spiega Bochenski «il decimo e ultimo argomento trattato è l’assoluto che per il filosofo, non sta all’inizio, come per il credente. Se in senso assoluto il filosofo lo raggiunge, è solo dopo un lungo errare nel regno dei finiti, degli enti terreni» (p. 117). Si apprezzano gli innumerevoli spunti circa il pensiero dei principali filosofi. Il filosofo, conclude l’A., «se è credente, può ricevere dalla religione risposta a molte delle sue questioni tormentose. Il suo concetto di Dio non viene da essa respinto, ma diventa più completo e vivo» (p. 125). Ed è questo un augurio che facciamo a tutti i lettori del libro di Bochenski e a tutti i filosofi.