E. ZANONI, E Dio disse sì alla scienza, Queriniana, Brescia 2024, pp. 112, € 9.00, ISBN: 9788839938305
A. M. TURING, Macchine calcolatrici e intelligenza, Mimesis Edizioni, Milano 2025, pp. 136,€ 13,00, ISBN 9788806263782
G. GIUSTOZZI, Pierre Teilhard de Chardin, Vita e Pensiero, Milano 2025, pp. 400, € 29.00, ISBN 9788838255175
Il Papa nomina tre nuovi membri della Pontificia Accademia delle Scienze: Jules A. Hoffmann, Masashi Mizokami e Tebello Nyokong sono i nomi scelti da Francesco. Il primo, Premio Nobel per la medicina nel 2011, proviene dall’Università di Strasburgo, il secondo è direttore del Genome Medical Sciences Project in Giappone, mentre la professoressa Nyokong, in Sud Africa, è a capo dell’Istituto per l’Innovazione nanotecnologica.
In data 16 giugno 2025 la Pontificia Accademia delle Scienze ha pubblicato una "Dichiarazione sulla Protezione della libertà di ricerca e la difesa della verità scientifica", consultabile al link:
https://www.pas.va/en/events/2
Buongiorno, e benvenuti.
Sono lieto di avere questa opportunità di salutare tutti voi, studenti e studiosi di varie parti del mondo che partecipate alla Scuola estiva della Specola Vaticana. Offro i miei oranti buoni auspici perché questa esperienza di vivere e studiare insieme non sia solo un arricchimento accademico e personale, ma aiuti anche a sviluppare amicizie e forme di collaborazione che non possono che contribuire al progresso della scienza al servizio della nostra unica famiglia umana.
La Scuola estiva di quest’anno è dedicata — così mi dicono — al tema Esplorare l’universo con il telescopio spaziale di James Webb. Senz’altro questo deve essere un momento entusiasmante per essere astronomi! Grazie a quello strumento davvero notevole, per la prima volta siamo in grado di scrutare nel profondo nell’atmosfera degli esopianeti, dove potrebbe svilupparsi la vita, e studiare le nebulose, dove si formano i sistemi planetari stessi. Con il Webb possiamo perfino tracciare la luce antica di galassie lontane, che parla dell’inizio stesso del nostro universo.
Gli autori delle sacre Scritture, scrivendo così tanti secoli fa, non hanno potuto beneficiare di questo privilegio. Tuttavia, la loro immaginazione poetica e religiosa ha riflettuto su come poteva essere stato il momento della creazione, quando “Le stelle brillano dalle loro vedette e gioiscono; egli le chiama e rispondono: ‘Eccoci!’ e brillano di gioia per colui che le ha create” (Baruc 3, 34). Oggi le immagini del James Webb non ci riempiono forse di meraviglia e, di fatto, di una gioia misteriosa mentre contempliamo la loro sublime bellezza?
Il team scientifico del Telescopio Spaziale ha lavorato duramente per rendere queste immagini disponibili al pubblico, cosa per la quale tutti noi possiamo essere grati. In modo speciale, però, tutti voi che partecipate alla Scuola estiva avete ricevuto le competenze e la formazione che vi possono consentire di utilizzare questo straordinario strumento per allargare la nostra conoscenza del cosmo del quale siamo una parte minuscola ma significativa.
Naturalmente nessuno di voi è giunto da solo a questo punto. Ognuno di voi fa parte di una comunità molto più grande. Pensate a tutte le persone che negli ultimi trent’anni hanno lavorato per costruire il Telescopio Spaziale e i suoi strumenti e a coloro che hanno lavorato per elaborare le idee scientifiche per la cui verifica è stato ideato. Oltre al contributo dei vostri colleghi scienziati, ingegneri e matematici, è anche grazie al sostegno delle vostre famiglie e di tanti vostri amici che avete potuto apprezzare e prendere parte a questa straordinaria impresa, che ci ha permesso di vedere in modo nuovo il mondo che ci circonda.
Pertanto, non dimenticate mai che ciò che fate è volto a beneficiare tutti noi. Siate generosi nel condividere ciò che apprendete e ciò che sperimentate al meglio delle vostre capacità e in qualsiasi modo possiate farlo. Non esitate a condividere la gioia e lo stupore nati dalla vostra contemplazione dei “semi” che, con le parole di Sant’Agostino, Dio ha sparso nell’armonia dell’universo (cfr. De Genesis ad litteram, V, 23, 44-45). Più gioia condividerete più gioia creerete, e così, attraverso la vostra ricerca della conoscenza, ognuno di voi potrà contribuire alla costruzione di un mondo più pacifico e giusto.
Con queste riflessioni, amici miei, vi ringrazio nuovamente per la vostra visita e vi assicuro delle mi preghiere per voi, le vostre famiglie e il vostro lavoro e su tutti voi invoco volentieri le benedizioni di Dio della sapienza e della comprensione, della gioia e della pace.
Che Dio vi benedica.
[benedizione, in inglese] Grazie.
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L'Osservatore Romano, Anno CLXV n. 138, lunedì 16 giugno 2025, p. 5.
Good morning everyone! Buongiorno!
Cari fratelli e sorelle, benvenuti!
Ringrazio il Presidente e i membri della Fondazione Centesimus Annus Pro Pontifice e saluto tutti voi che partecipate all’annuale Conferenza Internazionale e Assemblea Generale.
Il tema della vostra Conferenza di quest’anno – “Superare le polarizzazioni e ricostruire la governance globale: le basi etiche” – va al cuore del significato e del ruolo della Dottrina Sociale della Chiesa, strumento di pace e di dialogo per costruire ponti di fraternità universale. Specialmente in questo tempo pasquale, noi riconosciamo che il Risorto ci precede anche dove sembra che l’ingiustizia e la morte abbiano vinto. Aiutiamoci gli uni gli altri, come esortavo la sera della mia elezione, «a costruire ponti, con il dialogo, con l’incontro, unendoci tutti per essere un solo popolo sempre in pace». Questo non si improvvisa: è un intreccio dinamico e continuo di grazia e libertà che anche ora, incontrandoci, rinsaldiamo.
Già il Papa Leone XIII – vissuto in un periodo storico di epocali e dirompenti trasformazioni – aveva mirato a contribuire alla pace stimolando il dialogo sociale, tra il capitale e il lavoro, tra le tecnologie e l’intelligenza umana, tra le diverse culture politiche, tra le Nazioni. Papa Francesco ha usato il termine “policrisi” per evocare la drammaticità della congiuntura storica che stiamo vivendo, in cui convergono guerre, cambiamenti climatici, crescenti disuguaglianze, migrazioni forzate e contrastate, povertà stigmatizzata, innovazioni tecnologiche dirompenti, precarietà del lavoro e dei diritti [1]. Su questioni di tanto rilievo la Dottrina Sociale della Chiesa è chiamata a fornire chiavi interpretative che pongano in dialogo scienza e coscienza, dando così un contributo fondamentale alla conoscenza, alla speranza e alla pace.
La Dottrina Sociale, infatti, ci educa a riconoscere che più importante dei problemi, o delle risposte a essi, è il modo in cui li affrontiamo, con criteri di valutazione e principi etici e con l’apertura alla grazia di Dio.
Voi avete l’opportunità di mostrare che la Dottrina Sociale della Chiesa, con il suo proprio sguardo antropologico, intende favorire un vero accesso alle questioni sociali: non vuole alzare la bandiera del possesso della verità, né in merito all’analisi dei problemi, né nella loro risoluzione. In tali questioni è più importante saper avvicinarsi, che dare una risposta affrettata sul perché una cosa è successa o su come superarla. L’obiettivo è imparare ad affrontare i problemi, che sono sempre diversi, perché ogni generazione è nuova, con nuove sfide, nuovi sogni, nuove domande.
Abbiamo qui un aspetto fondamentale per la costruzione della “cultura dell’incontro” attraverso il dialogo e l’amicizia sociale. Per la sensibilità di molti nostri contemporanei la parola “dialogo” e la parola “dottrina” suonano opposte, incompatibili. Forse quando sentiamo la parola “dottrina” ci viene in mente la definizione classica: un insieme di idee proprie di una religione. E con questa definizione ci sentiamo poco liberi di riflettere, di mettere in discussione o di cercare nuove alternative.
Si fa urgente, allora, il compito di mostrare attraverso la Dottrina Sociale della Chiesa che esiste un significato altro, e promettente, dell’espressione “dottrina”, senza il quale anche il dialogo si svuota. I suoi sinonimi possono essere “scienza”, “disciplina”, o “sapere”. Così intesa, ogni dottrina si riconosce frutto di ricerca e quindi di ipotesi, di voci, di avanzamenti e insuccessi, attraverso i quali cerca di trasmettere una conoscenza affidabile, ordinata e sistematica su una determinata questione. In questo modo una dottrina non equivale a un’opinione, ma a un cammino comune, corale e persino multidisciplinare verso la verità.
L’indottrinamento è immorale, impedisce il giudizio critico, attenta alla sacra libertà della propria coscienza – anche se erronea – e si chiude a nuove riflessioni perché rifiuta il movimento, il cambiamento o l’evoluzione delle idee di fronte a nuovi problemi. Al contrario, la dottrina in quanto riflessione seria, serena e rigorosa, intende insegnarci, in primo luogo, a saperci avvicinare alle situazioni e prima ancora alle persone. Inoltre, ci aiuta nella formulazione del giudizio prudenziale. Sono la serietà, il rigore, la serenità ciò che dobbiamo imparare da ogni dottrina, anche dalla Dottrina Sociale.
Nel contesto della rivoluzione digitale in corso, il mandato di educare al senso critico va riscoperto, esplicitato e coltivato, contrastando le tentazioni opposte, che possono attraversare anche il corpo ecclesiale. C’è poco dialogo attorno a noi, e prevalgono le parole gridate, non di rado le fake news e le tesi irrazionali di pochi prepotenti. Fondamentali dunque sono l’approfondimento e lo studio, e ugualmente l’incontro e l’ascolto dei poveri, tesoro della Chiesa e dell’umanità, portatori di punti di vista scartati, ma indispensabili a vedere il mondo con gli occhi di Dio. Chi nasce e cresce lontano dai centri di potere non va semplicemente istruito nella Dottrina Sociale della Chiesa, ma riconosciuto come suo continuatore e attualizzatore: i testimoni di impegno sociale, i movimenti popolari e le diverse organizzazioni cattoliche dei lavoratori sono espressione delle periferie esistenziali in cui resiste e sempre germoglia la speranza. Vi raccomando di dare la parola ai poveri.
Carissimi, come afferma il Concilio Vaticano II, «è dovere permanente della Chiesa di scrutare i segni dei tempi e di interpretarli alla luce del Vangelo, così che, in modo adatto a ciascuna generazione, possa rispondere ai perenni interrogativi degli uomini sul senso della vita presente e futura e sulle loro relazioni reciproche» (Cost. past. Gaudium et spes, 4).
Vi invito pertanto a partecipare attivamente e creativamente a questo esercizio di discernimento, contribuendo a sviluppare la Dottrina Sociale della Chiesa insieme al popolo di Dio, in questo periodo storico di grandi rivolgimenti sociali, ascoltando e dialogando con tutti. C’è oggi un bisogno diffuso di giustizia, una domanda di paternità e di maternità, un profondo desiderio di spiritualità, soprattutto da parte dei giovani, degli emarginati, che non sempre trovano canali efficaci per esprimersi. C’è una domanda crescente di Dottrina Sociale della Chiesa a cui dobbiamo dare risposta.
Vi ringrazio del vostro impegno e delle vostre preghiere per il mio ministero, e benedico di cuore tutti voi, le vostre famiglie e il vostro lavoro. Grazie!
[1] Messaggio ai partecipanti all’Assemblea generale della Pontificia Accademia per la Vita, 3 marzo 2025.
L. SETTIMO, The Philosophical-Theological Contributions of Hans Jonas: A Possible Enrichment for Christian Theology in Dialogue with Modern Natural Science, Independently Published, 2024, pp. 364, € 40,00, ISBN 9798304049931
L. PERILLI, Coscienza artificiale. Come le macchine pensano e trasformano l’esperienza umana, Il Saggiatore, Milano 2025, pp. 312, € 21,00, ISBN 9788842833932