3-6 luglio 2025

La nona edizione del Festival dello Spazio avrà luogo fra il 3 e il 6 luglio 2025, a Villa Borzino.

Il tema centrale del programma di divulgazione verterà sull’avventura spaziale più affascinante di questi anni: sbarcare e vivere sulla Luna.

L’argomento risulta di particolare rilievo a più livelli. Nei mesi scorsi si sono moltiplicate le notizie riguardo l’impegno dell’industria italiana nel programma del ritorno alla Luna “per restare” attraverso la realizzazione del modulo abitativo lunare MPH (Multipurpose Logistic Habitat) voluto da ASI e il modulo di allunaggio Argonaut definito da ESA.


Com’è ormai tradizione, al Festival ci sarà una sessione dedicata alla Space Economy, un capitolo economico di continua innovazione e crescente peso strategico. Saranno a Busalla le istituzioni governative – ASI, ESA – portavoci di industrie e startup, ed esperti della nuova legge spaziale attualmente in corso di dibattito al Parlamento.

Nei quattro giorni della manifestazione, anche quest’anno sono previste inoltre

  • numerose conferenze tematiche, alcune mostre interattive, “SpaceBook” – la rassegna di libri e incontri con autori spaziali – e le visite guidate dell’exhibit permanente dedicata alle storiche missioni italiane “Tethered” con lo Space Shuttle;
  • la presentazione pubblica degli elaborati interdisciplinari a tema che saranno risultati vincitori del concorso a premi indetto dal Festival in collaborazione con la SISRI (a breve pubblicheremo la pagina dedicata);
  • uno spettacolo teatrale alla Chiesa di Sarissola, sulla scia degli show che tanto successo hanno avuto negli anni scorsi.

Sito Festival dello Spazio

data: 3-6 luglio 2025

luogo: Villa Borzino, 16012 Busalla GE

organizzazione@festivaldellospazio.com

 


 

CNR, Area Territoriale della Ricerca di Palermo

La Seconda Edizione del Congresso Nazionale di Astronomia Culturale "IL CIELO COME STRUMENTO" è organizzata dalla sezione palermitana dall'INAF/IASF e dal gruppo di ricerca AsCultA. L'evento avrà luogo, come il precedente, nella Sala Cocchiara del CNR, area Territoriale della Ricerca, in via La Malfa 153.

Incoraggiati dal successo del primo Congresso (Dicembre 2024), con questo nuovo appuntamento gli organizzatori intendono consolidare il ruolo già svolto ne lprimo Convegno: fare da collante tra tutte le diverse realtà culturali che confluiscono nell’ambito di ricerca denominato Astronomia Culturale. Si tratta di un percorso interdisciplinare cui afferiscono indagini storiche, archeologiche, antropologiche, sociologiche, politiche, giuridiche, filosofiche, teologiche ed estetiche aventi un comune sfondo astronomico.

In questo transitare da una dimensione prettamente scientifica dello studio del cielo a un’altra che non chiede di meglio che ibridarsi con la sfera umanistica e artistica risiede la natura più genuina dell’Astronomia Culturale: un ambito che questo congresso intende celebrare annualmente, sottolineandone la bellezza e, soprattutto, la fin troppo spesso sottaciuta importanza.

Maggiori informazioni

Locandina

Luogo: CNR, Area Territoriale della Ricerca di Palermo

Data: 10–14 nov 2025

Università degli Studi “Guglielmo Marconi

Call for proposals: II Seminario Transdisciplinare per dottorandi e giovani ricercatori.

deadline 15 luglio 2025

Le dottorande e i dottorandi di ricerca in Scienze giuridiche e politiche dell’Università degli Studi “Guglielmo Marconi”di Roma, sotto gli auspici del Dipartimento di Scienze economico-aziendali, giuridiche e politiche del medesimo Ateneo e in collaborazione con il Dipartimento di Studi umanistici dell’Università degli Studi di Foggia, con la presente call for proposals invitano dottorandi e giovani ricercatori a inviare contributi volti ad analizzare le molteplici dimensioni conflittuali che attraversano il discorso politico, secondo una prospettiva transdisciplinare e diacronica. Sono benvenuti abstract afferenti alle seguenti aree di studio: teoria e filosofia politica, filologia classica e moderna, estetica e filosofia del linguaggio, analisi del discorso (linguistica, semiotica, pragmatica), sociologia, studi sui media, discipline storiche, economiche e giuridiche.

Le proposte dovranno essere inviate entro il 15 luglio 2025 all’indirizzo mail

seminariotransdisciplinare.phd@gmail.com 

Maggiori informazioni

Luogo: dell’Università degli Studi “Guglielmo Marconi”, sita in Via Plinio 44.

Data: 15 luglio 2025

 

Claudio Tagliapietra
Dottore di ricerca ed assistente in Teologia fondamentale presso la Pontificia Università della Santa Croce, ha ottenuto una laurea magistrale in Giurisprudenza presso l’Università Bocconi di Milano e conseguito un dottorato in Law and Economics, presso l

 

 

Quando si parla di “profezia” nel contesto cristiano, il pensiero corre immediatamente ai profeti dell’Antico Testamento o alla dimensione profetica del magistero della Chiesa, lasciando spesso in ombra le figure profetiche che hanno segnato la storia ecclesiale con la forza della Parola ricevuta da Dio, coloro che potremmo considerare i "creativi" del pensiero teologico. Eppure, proprio la Chiesa è cresciuta anche grazie a figure mosse da un carisma, che raramente trovano spazio nella riflessione teologica sistematica. Joseph Ratzinger, già dai tempi della sua tesi dottorale sul concetto di teologia della storia in san Bonaventura, aveva sviluppato un concetto dinamico di Rivelazione che apriva uno spazio concreto alla comprensione della profezia cristiana come forza creativa necessaria per la stessa vita e attualità della teologia. Nel seguente estratto da un’intervista concessa nel 1998 al teologo danese Niels Christian Hvidt, che abbiamo qui tradotto dall’inglese, l'allora cardinale Ratzinger illustra dunque il rapporto profondo intercorrente tra profezia e teologia, indicando come ogni autentico rinnovamento teologico abbia origine da una sorgente profetica. (Claudio Tagliapietra)

 

Nicholas Hvidt: Lei ha detto che la Rivelazione nel Cristo è avvenuta in modo "definitivo", ciò che non significa chiusura assoluta, non si identifica con l’ultima parola delle dottrine rivelate. Questa affermazione è di grande interesse per la nostra tesi sulla profezia cristiana. Ora la domanda più urgente è naturalmente questa: in quale misura i profeti, nella storia della Chiesa e anche per la teologia stessa, possono dire qualcosa di radicalmente nuovo? E’ verificabile che gli ultimi grandi dogmi sono da mettere direttamente in relazione con le rivelazioni di grandi santi profeti, come ad esempio le rivelazioni di Santa Caterina Laburé per quanto concerne il dogma dell’Immacolata Concezione. Questo è un tema assai poco esplorato nei libri di teologia.

 

Joseph Ratzinger: Sì, questo tema potrebbe essere veramente trattato a fondo. Mi pare che Hans Urs von Balthasar abbia trovato, nelle sue ricerche, che dietro ad ogni grande teologo vi sia sempre prima un profeta. Un Sant’Agostino è impensabile senza l’incontro con il monachesimo e soprattutto con sant’Antonio. E la stessa cosa vale per Sant’Atanasio; e San Tommaso d’Aquino non sarebbe concepibile senza San Domenico e il carisma dell’evangelizzazione che gli era proprio. Leggendo gli scritti di quest’ultimo, si nota quanto importante sia stato per lui questo tema dell’evangelizzazione. Questo stesso tema ha svolto un ruolo importante nella sua disputa con il clero e con l’università di Parigi, e costrinse San Tommaso a ripensare lo statuto dell’ordine domenicano. Egli qui afferma che la vera regola del suo ordine si trova nelle Sacre Scritture e che è costituita dal quarto capitolo degli Atti degli Apostoli (aveva un cuore solo e un’anima sola) e dal decimo capitolo del Vangelo di San Matteo (annunciare il Vangelo senza pretendere nulla per sé) Questa è per San Tommaso la regola di tutte le regole religiose. Ogni forma monastica non può essere che la realizzazione di questo primo modello che aveva naturalmente un carattere apostolico, ma che la figura profetica di San Domenico gli ha fatto riscoprire in modo nuovo. A partire da questo modello prototipo San Tommaso sviluppa la sua teologia come evangelizzazione, cioè un muoversi con e per il Vangelo, un essere radicato nel concetto di "un cuore solo e un’anima sola" della comunità dei credenti. Lo stesso si potrebbe dire di San Bonaventura e di San Francesco d’Assisi: la stessa cosa avviene per Hans Urs von Balthasar impensabile senza Adrienne von Speyr. Credo che si possa dimostrare come in tutte le figure dei grandi teologi sia possibile una nuova evoluzione teologica solo nel rapporto tra teologia e profezia. Finché si procede solo in modo razionale, non accadrà mai nulla di nuovo. Si riuscirà forse a sistemare meglio le verità conosciute, a rilevare aspetti più sottili, ma i nuovi veri progressi che portano a nuove grandi teologie non provengono dal lavoro razionale della teologia, bensì da una spinta carismatica e profetica. Ed è in questo senso, ritengo, che la profezia e la teologia vanno sempre di pari passo. La teologia, in senso stretto, non è profetica, ma può diventare realmente teologia viva quando viene nutrita e illuminata da un impulso profetico.


Ratzinger, Joseph. “Christianity Always Carries within It a Structure of Hope: The Problem of Christian Prophecy.” 30 Giorni, January 1999, 72–83. Originally published in German as “Das Problem der Christlichen Prophetie: Niels Christian Hvidt im Gespräch mit Joseph Kardinal Ratzinger.” Communio 2 (1999): 181.

31 maggio 2025

La scuola, il cui titolo è Aspetti dell’interazione naturale-artificiale negli ambiti scientifico-tecnico e speculativo, è promossa da NUOVO SEFIR (www.nuovo-sefir.it) d’intesa con l’Ufficio Cultura del Vicariato della Diocesi di Roma. Consiste in un seminario residenziale di 48 ore presso Villa Benedetta (Via della Moletta 10, Roma) – dal pomeriggio di giovedì 9/10/2025 al pranzo del successivo sabato 11/10 – durante il quale otto docenti e venti giovani studiose-i, seguendo il programma preventivato, passano insieme tutto il tempo, condividendo non solo delle idee ma anche una esperienza.


 

Vitto e alloggio presso Villa Benedetta sono a carico dell’organizzazione (eventuali spese di viaggio no).

 

Destinatari dell’invito a partecipare sono giovani studiose-i di norma in possesso, come requisito minimo, del titolo di laurea magistrale o equipollente, residenti nella Diocesi di Roma oppure (come ad esempio nel caso di dottorande-i e assegniste-i di università romane) stabilmente collegate-i a strutture accademiche o scientifiche presenti nella Diocesi. Potranno tuttavia essere ammesse persone di livello elevato non collegate alla Diocesi di Roma.


 

La selezione sarà effettuata sulla base dei criteri di seguito indicati: età, titolo di studio, motivazioni, curriculum vitae.

 

Le domande per prendere parte alla selezione possono essere presentate fin d’ora a sf2025@nuovo-sefir.it (e comunque non oltre il 31 maggio p.v.).

 

Bando e programma