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Archivio segnalazioni e notizie

13 Maggio 2022

Il Centro Universitario Cattolico (CUC) mira ad aiutare giovani laici aspiranti alla carriera universitaria nel conseguimento della necessaria preparazione scientifica, onde assicurare presso le Università italiane la presenza di docenti che testimonino i valori evangelici nella vita e nell’insegnamento. A tale scopo mette a disposizione per l’anno 2022-2023 n. 16 borse di studio. L’importo di ciascuna borsa è di € 6.000 annui, al lordo delle imposizioni fiscali previste dalla legge.
    

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11 maggio 2022

 

Il premio Templeton 2022 è stato assegnato oggi a Frank Wilczek, già vincitore del premio Nobel nel 2004, il cui lavoro ha ampliato i confini della nostra conoscenza delle leggi fondamentali dell'Universo. Wilczek, di padre polacco e madre italiana, è nato a New York nel 1951.

Tra i risultati più importanti del suo lavoro vi sono l'aver elaborato una descrizione teorica di una delle quattro forze fondamentali della natura e aver proposto una spiegazione della materia oscura. Si tratta inoltre di un intellettuale pubblico, e in quanto tale ha tenuto spesso conferenze e pubblicato numerosi scritti, in cui ha messo in luce le implicazioni filosofiche delle sue idee. La sua visione dell'Universo è quella di un cosmo che incarna la bellezza matematica sia nel magnificamente grande che nell'inimmaginabilmente piccolo.

 
Il Templeton Prize, che ammonta a circa 1,1 milioni di sterline inglesi, è uno dei più grandi premi individuali annuali al mondo e onora le persone i cui risultati esemplari fanno progredire la visione filantropica di Sir John Templeton: sfruttare il potere delle scienze per esplorare le domande di senso dell'universo e dell'umanità.
    
Nel 2021 fu vinto dalla scienziata Jane Goodall, mentre negli anni passati lo hanno ricevuto oltre 50 personaggi di elevatissimo livello, come ad esempio Madre Teresa (il premio inaugurale nel 1973), il Dalai Lama (2012) e l'arcivescovo Desmond Tutu (2013). Tra gli altri scienziati che hanno vinto il premio ci sono anche Martin Rees (2011), John Barrow (2006), George Ellis (2004), Paul Davies (1995) e Freeman Dyson (2000).
30 Aprile 2022
Al via il concorso "CREATE Prize 2022" dell'Istituto Angelicum. La Facoltà di Scienze Sociali ha infatti indetto un concorso di tesi aperto a giovani dai 20 ai 35 anni dei Paesi dell'Europa Centro Orientale (CEE). L'elaborato dovrà essere originale e inedito, redatto in lingua inglese, che combini un'analisi acuta della società e delle sfide sociali nella regione, in relazione con il pensiero sociale cattolico. Il primo premio ammonta a 3mila euro. La scadenza per la presentazione dei testi è fissata al 30 aprile 2022. I 3 migliori saggi del Premio CREATE dello scorso anno sono stati pubblicati in un libro edito da Angelicum University Press.
    
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20 Aprile

L'obiettivo è comunicare e capire il web, l’intelligenza artificiale, il mondo e le sue trasformazioni”. Per questo nasce a Udine una nuova laurea triennale in “Filosofia e trasformazione digitale”. Il digitale sta trasformando tutto. Abbiamo scoperto lo smartworking. Organizziamo le vacanze con le app. Leggiamo le notizie su Internet. Vediamo film in streaming. Acquistiamo online. Facciamo jogging con lo smartphone al braccio. Sosteniamo referendum con la firma digitale. In tanti si chiedono che ne sarà di vecchie professioni, di giornali, sportelli bancari, negozi, cinema, uffici, agenzie di viaggio, partiti.
      
Di certo, per un mondo che tramonta, ce n'è uno che sta emergendo con forza. Ma per capirne le complessità, per coglierne sia i rischi sia le opportunità è strategico superare un'ottica meramente tecnica, che si focalizza su problemi contingenti e specifici, adottando una prospettiva filosofica: critica, globale, autenticamente innovativa. Approfondendo, attraverso la lente della filosofia, le implicazioni etiche, comunicative, giuridiche, ambientali, economiche, politiche e scientifiche di questo cambiamento epocale, il Corso di Laurea in “Filosofia e Trasformazione Digitale” intende fornire gli strumenti necessari per affrontare le sfide più impegnative del mondo contemporaneo.
       
L’incontro di presentazione del nuovo corso di laurea, in programma per il 30 aprile, si terrà in aula M3, Strassoldo, Via Tomadini, 30/A. Interverranno Silvia Capodivacca, Roberto Siagri, Alberto F. De Toni e Silvano Tagliagambe. Modera Luca Taddio. L’incontro è dedicato alle scuole del Friuli Venezia Giulia in particolare alle classi V ma è aperto a tutti gli interessati. Il numero massimo dei posti è 350. Per prenotare inviare una mail a silvia.capodivacca@uniud.it

11 aprile 2022

La Scuola Internazionale Superiore per la Ricerca Interdisciplinare, promossa dal Centro di ricerca DISF, “Documentazione Interdisciplinare di Scienza e Fede”, eretto presso la Pontificia Università della Santa Croce di Roma, bandisce in favore dei suoi iscritti un concorso per l’assegnazione di un premio speciale di € 1.000 (mille Euro) al miglior elaborato interdisciplinare pervenuto, presentato sotto forma di un articolo scritto, in lingua italiana o inglese. L’elaborato presentato dovrà vertere su un contenuto collegato con il tema dell’XIII Workshop “Antropocene: l’era dell’umano. L’attività umana nella storia naturale”, che si terrà a Roma nei giorni 21-22 maggio 2022. 
       
L’elaborato dovrà avere un contenuto originale, non pubblicato, ed essere redatto in sintonia con lo stile e la profondità richiesti ad articoli di ricerca (anche se presentato nella forma di un lavoro compilativo) e pertanto corredato dal consueto apparato critico e documentale. Gli elaborati dovranno essere sottoposti entro e non oltre il giorno lunedì 11 aprile 2022 alla Commissione esaminatrice.
     
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4 Aprile 2022

Papa Francesco ha nominato Cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze e della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali Sua Eminenza Reverendissima il Signor Cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson. Lo si apprende dal bollettino quotidiano della Sala Stampa della Santa Sede. 

17 Febbraio 2022

Una risorsa per docenti e studenti, completamente gratuita, a servizio delle scuole italiane: è la nuova piattaforma DISF Educational, ideata del Centro di Documentazione Interdisciplinare di Scienza e Fede e sostenuto dalla Conferenza Episcopale Italiana.
      
Presentato nell'Aula Magna della Pontificia Università della Santa Croce, a Roma, il sito https://disf.org/educational è frutto della collaborazione di oltre 30 professori di tutta Italia. All'evento, che ha visto la partecipazione di oltre un centinaio di persone tra professori ed esperti del settore, sono intervenuti la senatrice Barbara Floridia, Sottosegretaria al Ministero dell'Istruzione, e mons. Stefano Russo, Segretario Generale Conferenza Episcopale Italiana.
     
"Sono onorata di essere qui perché qualunque strumento tecnologico, come la piattaforma DISF Educational, messo a disposizione delle nostre scuole, è fondamentale per arricchire il dibattito culturale che nelle scuole deve essere sempre nutrito", le parole della Senatrice Floridia. "Quando il Ministro mi ha dato la delega alla transizione ecologica ho chiesto anche quella culturale perché 'transizione' significa andare verso qualcosa. E oggi questo qualcosa è un nuovo modello abitativo. Un modello - prosegue la Sottosegretaria al Ministero dell'Istruzione - che non può esistere se non modifichiamo quello culturale. Da due anni oramai l'educazione civica è materia disciplinare in tutte le scuole e implica al proprio interno due pilastri del nuovo cittadino: l'educazione digitale e ambientale. E DISF Educational rientra nel primo di questi pilastri. Dobbiamo educare i ragazzi ad abitare la rete, a formare i giovani per i mestieri del futuro. E questa nuova piattaforma è un valido aiuto".
     
"Fin dalla sua nascita, il centro DISF si è posto in stretto collegamento con il progetto culturale promosso dalla CEI, arricchendolo e mettendo in profondo rapporto il cristianesimo con il progresso tecnologico", afferma mons. Stefano Russo, Segretario Generale della CEI, sottolineando come "DISF Educational, rivolto al mondo della scuola, non è solo uno strumento di istruzione ma è anche un'efficace risposta ai diversi interrogativi che ci sono stati rivolti in questi ultimi tempi. Domande che rientrano non solo nel rapporto tra scuola e tecnologia ma anche nella conoscenza scientifica, ancora troppo poco diffusa. DISF Educational è, altresì, una valida risposta alla domanda di senso che vediamo emergere in tutte le generazioni". "La piattaforma costituisce una risorsa anche per la catechesi e la pastorale giovanile. La facilità della navigazione e l'ampiezza dei temi lo rendono uno spazio davvero adatto a tutti aggiunge mons. Russo -. Nella vastità della rete i percorsi offerti dai siti DISF e DISF Educational contribuiscono a rendere attraente e stimolante l'umanesimo cristiano".
     
Presenti al tavolo dei relatori anche il professor Luigino Bruni, economista e storico del pensiero economico dell’Università LUMSA di Roma, e il professor Andrea Monda, direttore de L'Osservatore Romano, già docente nelle scuole superiori, e Stefano Oliva, coordinatore del progetto DISF Educational. "Non dobbiamo avere paura di questi strumenti. Il nostro obiettivo è fare cultura in maniera documentata ma sulla rete, mettendo a disposizione di tutti, gratuitamente, quanto appreso durante l'esperienza ventennale del centro DISF", afferma Oliva illustrando, sito alla mano, la piattaforma Educational.
“È bello che ci sia una piattaforma gratuita in un mondo dove il mercato sta occupando tutti gli spazi. Avere dei luoghi di gratuità oggi è come una piazza con una fontana da cui attingere gratuitamente. Perché oggi la conoscenza sta diventando una merce, ma c'è una conoscenza che non si può pagare. E il fatto che anche la CEI abbia creduto in questa operazione è molto apprezzabile", il commento del professor Bruni, che ammonisce: "La grande sfida di oggi è raccontare la società occidentale, all'interno della quale c'è anche l'umanesimo ebraico-cristiano, con nuovi linguaggi. Se falliremo in questo, in vent'anni bruceremo tremila anni di storia. In questa prospettiva, il lavoro di DISF Educational è importantissimo perché dentro c'è tutto. La dimensione narrativa oggi è decisiva e questa piattaforma, che si rivolge nelle scuole, sta facendo proprio questo: crea nuove narrative. E non si limita solo a questo perché pone 'grandi domande' ai giovani, li invita ad alzare lo sguardo verso l'infinito. Questa è la chiave: il dialogo tra scienza e fede porta un ragazzo a guardare verso il cielo e a fargli capire che non esiste solo lo smartphone".
     
"Dov'eravate quando avevo bisogno di voi", le parole con cui apre il suo intervento il professor Andrea Monda, direttore de L'Osservatore Romano. "Quando ero insegnante di religione uno studente (era il primo giorno di scuola, entrando in classe e presentandomi) mi domanda: 'Ancora religione? La scienza ha spiegato tutto'. All'inizio rispondevo agli alunni ma poi ho capito che ai ragazzi non bisogna rispondere ma porre domande. E questa piattaforma fa proprio questo: mette insieme tecnologia e domande, fornendo un aiuto valido alla crescita personale dei ragazzi".

     

La piattaforma DISF Educational

    

L’obiettivo della piattaforma, completamente gratuita ed esente da pubblicità, è dotare le scuole superiori del Paese di un nuovo strumento, finora assente, che aiuti ad affrontare i dibattiti sui principali temi di attualità che richiedono il convergere di diverse materie e prospettive per essere trattati, in modo convincente, anche sui banchi di scuola. Completamente esente da pubblicità, DISF Educational contiene oltre mille pagine web originali e si compone di quattro grandi rubriche: “Percorsi tematici”, “Grandi domande”, “Cercatori di senso”, “Video interdisciplinari”.

     

Percorsi tematici
Definiti con l’aiuto di un panel di esperti e tenendo presenti le Indicazioni nazionali del Ministero dell’Istruzione, DISF Educational offre ai docenti 30 “Percorsi Tematici” tra i principali snodi storici e concettuali associati ad uno specifico tema che lega trasversalmente più materie di insegnamento, soffermandosi, in modo particolare, sulle questioni scientifiche che sollecitano la filosofia e la religione cattolica. Fra i titoli compaiono: “La rivoluzione scientifica e la nostra immagine del mondo”; “Il secolo dei Lumi: aspetti del rapporto fra fede e ragione in età moderna”; “Le dinamiche dell’ecosfera, la responsabilità e la cura del pianeta”; “La biologia e gli interrogativi sulla natura, l’origine e l’evoluzione dei viventi”. Non solo: ad ogni percorso tematico sono associate delle “Tracce di lavoro” da poter svolgere in classe o da affidare al lavoro personale degli studenti.

       

Grandi domande
La rubrica “Grandi Domande” raccoglie anch’essa 30 interrogativi che coinvolgono una prospettiva che è sia scientifica che umanistica, fornendo risposte fruibili nel contesto della didattica delle scuole superiori, ma utili anche agli insegnanti delle scuole medie. A ogni domanda principale il modulo didattico associa varie domande secondarie, più specifiche, e diversi box di approfondimento con links che rimandano ad altri documenti. Ogni “Grande domanda” è poi accompagnata da un glossario.

    

Cercatori di senso
Cuore del sito DISF Educational è la rubrica “Cercatori di senso” nella quale si accede attraverso alcune “porte” alle principali domande ed esperienze che caratterizzano la nostra società. Una sorta di parola-chiave che ogni ragazzo può ritrovare nella letteratura, nella filosofia come nelle scienze, ma anche nel cinema e nell’arte. Conoscere, destino, stupore, coscienza, fragilità, amore sono solo alcune di queste “porte” presenti su DISF Educational che si aprono su riflessioni in rapporto con le risposte consegnate, nel corso dei secoli, dal cristianesimo alla storia. Il tutto esaminato nella più ampia cornice di un dialogo tra fede e cultura.

     

Video interdisciplinari
Integra la piattaforma una rubrica di brevi video finalizzata a fornire le risposte essenziali ad alcuni specifici problemi di attualità, dalle neuroscienze alla dimensione etica delle nuove tecnologie, dalle dimensioni filosofiche della ricerca scientifica all’inverno demografico, dalla specificità dell’essere umano nel panorama dei viventi alla vicenda storica di Galileo Galilei. Realizzati con la consulenza di esperti del mondo della scuola e della comunicazione, 28 video comprendono brevi interviste, testi e commenti in relazione con gli argomenti presenti sulla piattaforma. Fra questi, la traduzione sottotitolata in lingua italiana di alcuni video prodotti dall'American Association for the Advancement of Science (AAAS) all'interno del Programma Dialogue on Science, Ethics and Religion (DoSER), partner di DISF Educational.

16 Febbraio 2022

Sarà presentata nel pomeriggio di mercoledì 16 febbraio 2022, a partire dalle ore 17.30, nell’Aula Magna della Pontificia Università della Santa Croce di Roma, la nuova piattaforma DISF Educational: un progetto innovativo dedicato a docenti e studenti delle scuole superiori di tutta Italia.
       
All’evento, che si svolgerà in presenza (sarà garantita anche una diretta streaming) parteciperanno la prof.ssa Cristina Reyes, Vice Rettore Pontificia Università della Santa Croce, la Sen. Barbara Floridia, Sottosegretaria di Stato, Ministero dell'Istruzione, Mons. Stefano Russo, Segretario Generale Conferenza Episcopale Italiana, il Prof. Mario Rusconi, Associazione Nazionale Presidi – Roma.
        
Alla tavola rotonda, dal titolo “Scuola, società e nuove generazioni”, interverranno come relatori il prof. Luigino Bruni, economista e storico del pensiero economico dell’Università LUMSA di Roma e il prof. Andrea Monda, direttore di Osservatore Romano, già docente nelle scuole superiori. A moderare l’incontro sarà Letizia Davoli, giornalista scientifica di TV2000. 
         
Promosso dal Centro di Documentazione Interdisciplinare di Scienza e Fede e sostenuto dalla Conferenza Episcopale Italiana, DISF Educational è frutto della collaborazione di oltre 30 professori di tutta Italia. L’obiettivo della piattaforma, completamente gratuita, è dotare le scuole superiori del Paese di un nuovo strumento, finora assente, che aiuti ad affrontare i dibattiti sui principali temi di attualità che richiedono il convergere di diverse materie e prospettive per essere trattati, in modo convincente, anche sui banchi di scuola.
       
Completamente esente da pubblicità, DISF Educational contiene oltre mille pagine web originali e si compone di quattro grandi rubriche: “Percorsi tematici”, “Grandi domande”, “Cercatori di senso”, “Video interdisciplinari”.
       
Percorsi tematici
Definiti con l’aiuto di un panel di esperti e tenendo presenti le Indicazioni nazionali del Ministero dell’Istruzione, DISF Educational offre ai docenti 30 “Percorsi Tematici” tra i principali snodi storici e concettuali associati ad uno specifico tema che lega trasversalmente più materie di insegnamento, soffermandosi, in modo particolare, sulle questioni scientifiche che sollecitano la filosofia e la religione cattolica. Fra i titoli compaiono: “La rivoluzione scientifica e la nostra immagine del mondo”; “Il secolo dei Lumi: aspetti del rapporto fra fede e ragione in età moderna”; “Le dinamiche dell’ecosfera, la responsabilità e la cura del pianeta”; “La biologia e gli interrogativi sulla natura, l’origine e l’evoluzione dei viventi”. Non solo: ad ogni percorso tematico sono associate delle “Tracce di lavoro” da poter svolgere in classe o da affidare al lavoro personale degli studenti.
      
Grandi domande
La rubrica “Grandi Domande” raccoglie anch’essa 30 interrogativi che coinvolgono una prospettiva che è sia scientifica che umanistica, fornendo risposte fruibili nel contesto della didattica delle scuole superiori, ma utili anche agli insegnanti delle scuole medie. A ogni domanda principale il modulo didattico associa varie domande secondarie, più specifiche, e diversi box di approfondimento con links che rimandano ad altri documenti. Ogni “Grande domanda” e poi accompagnata da un glossario.
        
Cercatori di senso
Cuore del sito DISF Educational è la rubrica “Cercatori di senso” nella quale si accede attraverso alcune “porte” alle principali domande ed esperienze che caratterizzano la nostra società. Una sorta di parola-chiave che ogni ragazzo può ritrovare nella letteratura, nella filosofia come nelle scienze, ma anche nel cinema e nell’arte. Conoscere, destino, stupore, coscienza, fragilità, amore sono solo alcune di queste “porte” presenti su DISF Educational che si aprono su riflessioni in rapporto con le risposte consegnate, nel corso dei secoli, dal cristianesimo alla storia. Il tutto esaminato nella più ampia cornice di un dialogo tra fede e cultura.
       
Video interdisciplinari
Integra la piattaforma una rubrica di brevi video finalizzata a fornire le risposte essenziali ad alcuni specifici problemi di attualità, dalle neuroscienze alla dimensione etica delle nuove tecnologie, dalle dimensioni filosofiche della ricerca scientifica all’inverno demografico, dalla specificità dell’essere umano nel panorama dei viventi alla vicenda storica di Galileo Galilei. Realizzati con la consulenza di esperti del mondo della scuola e della comunicazione, 28 video comprendono brevi interviste, testi e commenti in relazione con gli argomenti presenti sulla piattaforma. Fra questi, la traduzione sottotitolata in lingua italiana di alcuni video prodotti dall'American Association for the Advancement of Science (AAAS) all'interno del Programma Dialogue on Science, Ethics and Religion (DoSER), partner di DISF Educational.
    
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21 gennaio 2022

Il dottor Robert Russel ha annunciato il suo pensionamento, dal prossimo giugno, sia come Presidente del CTNS (Center for Theology and the Natural Sciences) che come Professore della cattedra di Theology and Science intitolata a Ian G. Barbour. Il Centro celebra i suoi 40 anni di presidenza, ricordando come abbia aperto la strada agli studiosi di tutto il mondo che si occupano di scienza e teologia fondando il CTNS e facendolo crescere fino a diventare quello che è oggi. Durante il suo mandato come presidente del CTNS, il dottor Russell ha insegnato e supervisionato il lavoro di 35 dottorandi e centinaia di studenti, ha istituito la cattedra "Ian G. Barbour" in Teologia e Scienza, ha creato due programmi di borse di studio e ha co-fondato la rivista Theology and Science.

Dal 1 luglio 2022 verrà dunque sostituito dal dottor Braden Molhoek, che ha lavorato a lungo nel campo della filosofia morale e della bioetica, ed ha approfondito in particolare il tema del rapporto fra etica e tecnologia.

27-28 ottobre 2021

"Simboli, Miti e Senso Religioso negli Esseri Umani sin dal Principio". È questo il titolo del workshop organizzato dalla Pontificia Accademia delle Scienze, riservato agli accademici e agli studiosi invitati, in programma mercoledì 27 e giovedì 28 ottobre 2021. L'obiettivo, come suggerisce il nome del simposio, è quello di discutere della particolarità “neuronale” e dell'unicità del genere umano (genus Homo) che lo colloca ad un livello di coscienza superiore a quello degli altri Primati, l'unico capace di pensiero religioso. Anche il senso religioso va tuttavia compreso all'interno dello sviluppo evolutivo dell'uomo e ne vanno esplorate caratteristiche, universalità e contenuti.

Il programma del Simposio è suddiviso in quattro parti (archeologica, etnologica, biolgoica e filosofica) tutte precedute da un’introduzione sulla collocazione sistematica e cronologica del genere Homo e sulla sua genesi così come la conosciamo oggi. Tanti i nomi illustri che prenderanno parte all'evento, come Yves Coppens e Francesco d'Errico. Presenti anche Fiorenzo Facchini, Silvano Petrosino, Donald Johanson e Ivan Colagè. Come scritto in precedenza, l'evento è riservato agli accademici e agli studiosi invitati. Come di consueto, i Proceedings della manifestazione saranno pubblicati successivamente, per far conoscere al grande pubblico l'oggetto delle discussioni e i risultati presentati.     
        
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4 Ottobre 2021

Nella mattinata del 4 ottobre 2021, i leader religiosi in rappresentanza delle principali religioni del mondo si sono riuniti con gli scienziati in Vaticano, nell'Aula delle Benedizoni, per chiedere alla comunità internazionale di elevare le proprie ambizioni e intensificare l’azione climatica, in vista della COP26. Circa 40 leader religiosi hanno firmato un appello congiunto, che è stato presentato da Papa Francesco al Presidente designato della COP26, Rt. Hon Alok Sharma, e al Ministro degli affari esteri italiano, l’On. Luigi Di Maio. Tra i firmatari, vi sono rappresentanti di alto profilo di tutte le confessioni cristiane, dell’islam sciita e sunnita, dell’ebraismo, dell’induismo, del sikhismo, del buddismo, del confucianesimo, del taoismo, dello zoroastrismo e del giainismo – rappresentando un gran numero di leader religiosi.
      
L’Appello
        
- Chiede che il mondo raggiunga l’azzeramento delle emissioni nette di carbonio il prima possibile, al fine di limitare l’aumento della temperatura media globale a 1,5°C al di sopra dei livelli preindustriali.
     
- Esorta le Nazioni più ricche e quelle con maggiori responsabilità ad assumere un ruolo guida, intensificando la propria azione climatica a livello nazionale e sostenendo finanziariamente i Paesi vulnerabili affinché si adattino e affrontino il cambiamento climatico.
    
- Sollecita i Governi ad elevare le proprie ambizioni e la cooperazione internazionale a favore della transizione verso l’energia pulita e verso pratiche di uso sostenibile della terra, sistemi alimentari rispettosi dell’ambiente e finanziamenti responsabili.

     
- Impegna gli stessi leader religiosi ad una maggiore azione climatica. In particolare, a fare di più per educare e influenzare i membri delle proprie tradizioni religiose e a partecipare attivamente al dibattito pubblico sulle questioni ambientali. I leader religiosi sosterranno inoltre azioni volte a rendere ecologiche le proprie risorse comunitarie, come proprietà ed investimenti.
      
Con una finestra temporale per ripristinare il pianeta sempre più ristretta, i leader religiosi e gli scienziati hanno implorato la comunità internazionale di agire rapidamente, affermando: “Le generazioni future non ci perdoneranno mai se sprechiamo questa preziosa opportunità. Abbiamo ereditato un giardino: non dobbiamo lasciare un deserto ai nostri figli.”      
      
L’Appello segue mesi di dialogo, in cui i leader religiosi e gli scienziati si sono incontrati in uno spirito di umiltà, responsabilità e rispetto reciproco per convergere su un dovere morale comune ad affrontare il cambiamento climatico. La diversità dei partecipanti rende questo momento altamente significativo con il potenziale di generare un forte impatto non solo alla COP26, ma anche su circa l’84% della popolazione mondiale che si identifica con una fede. 
       
Il Presidente designato della COP26, Alok Sharma, ha affermato: “Sono onorato di ricevere questo storico appello congiunto mentre esortiamo a compiere progressi verso la limitazione dell’aumento della temperatura globale a 1,5 °C, in occasione della COP26 tra poche settimane. Tutti noi dobbiamo ascoltare le voci di coloro che sono maggiormente colpiti dal cambiamento climatico e spero che le persone di fede continuino ad essere parte integrante di questo dialogo mentre lavoriamo insieme per portare avanti l’azione climatica”. 
     
NOTE
      
- L’evento e l’Appello in Vaticano sono stati preceduti, nel corso del 2021, da una serie di dialoghi virtuali tra i leader religiosi e gli scienziati. L’evento e i dialoghi sono stati organizzati dalle Ambasciate d’Italia e del Regno Unito presso la Santa Sede, e dalla Santa Sede stessa. Il supporto logistico e per l’organizzazione dell’evento e dei suoi incontri preparatori è stato fornito da Wilton Park, un’agenzia esecutiva del Governo britannico.
       
- L’incontro Faith and Science: Towards COP26 ha avuto luogo dopo gli eventi preparatori per la COP26 svoltisi a Milano: la Conferenza mondiale dedicata ai giovani “Youth4Climate: Driving Ambition” e la Pre-COP26 (dal 28 settembre al 2 ottobre 2021).
     
- Il Regno Unito, in collaborazione con l’Italia, ospiterà la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP26), a Glasgow, dal 31 ottobre al 12 novembre 2021. Il summit riunirà le parti per accelerare l’azione verso il conseguimento degli obiettivi dell’Accordo di Parigi e della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici.

1 Agosto 2021

Nel mese di agosto, Papa Francesco ha nominato membri ordinari della Pontificia Accademia delle Scienze la professoressa Donna Theo Strickland, Premio Nobel per la Fisica nel 2018, Docente di Fisica Ottica presso il Department of Physics and Astronomy dell’University of Waterloo (Canada), la professoressa Ewine Fleur van Dishoeck, Docente di Astrofisica molecolare presso l’Osservatorio di Leiden (Paesi Bassi), e la professoressa Mpilenhe Pearl Sithole, Docente presso l’University of the Free State Qwaqwa Campus a Phuthaditjhaba (Sud Africa).
        
La Prof.ssa Donna Theo Strickland è nata il 27 maggio 1959 a Guelph (Canada). Si è laureata in Ingegneria alla McMaster University a Hamilton (Canada), e ha conseguito il Dottorato in Fisica, con specializzazione in Ottica, presso la Rochester University (Stati Uniti d'America). Nel 2018, la Prof.ssa Strickland e il Prof. Gérard Mourou sono stati insigniti del Premio Nobel per la Fisica per aver inventato, nel 1985, l'amplificazione a impulsi chirp per laser. Attualmente, è Professoressa di Fisica Ottica presso il Department of Physics and Astronomy dell’University of Waterloo (Canada); Membro del The Optical Society, ove ha ricoperto la carica di Vice-Presidente (2011) e Presidente (2013); Membro della National Academy of Sciences degli Stati Uniti d'America.
        
Ewine Fleur van Dishoeck è invece nata il 13 giugno 1955 a Leiden (Paesi Bassi). Si è laureata in Chimica all’Universiteit Leiden, conseguendo il Dottorato di ricerca nel medesimo Ateneo. Attualmente è Professoressa di Astrofisica molecolare presso l’Osservatorio di Leiden. Dal 2018 è Membro onorario della Koninklijke Nederlandse Chemische Vereniging. Le sue ricerche riguardano: il trasferimento radiativo della radiazione lineare e continua; le molecole interstellari; l’evoluzione fisica e chimica durante la formazione stellare e la formazione dei pianeti; l’astronomia submillimetrica e del medio infrarosso; i processi molecolari di base.
      
Mpilenhe Pearl Sithole è nata il 6 dicembre 1972 in Sud Africa. Laureatasi presso l’University of Durban-Westville, ha conseguito un Master e il Dottorato in Filosofia, con specializzazione in Antropologia Sociale, presso l’University of Cambridge (Gran Bretagna). Rientrata in Sud Africa, si è occupata dello sviluppo e della gestione politica delle zone rurali presso l’Human Sciences Research Council, e ha insegnato Antropologia all’University of Durban Westville e all’University of KwaZulu-Natal. Dal 2019 è Docente presso l’University of the Free State Qwaqwa Campus. Nel 2011 è stata insignita del Women in Science Award dal Dipartimento di Scienza e Tecnologia del Sud Africa, per il suo lavoro come scienziata sociale.

30 Luglio 2021

Papa Francesco, nel mese di luglio 2021, ha nominato Membri Ordinari della Pontificia Accademia delle Scienze il chimoco Chien-Jen Chen, Docente di Epidemiologia presso l’Academia Sinica a Taipei (Taiwan) e la professoressa Susan Solomon, Docente di Chimica dell’atmosfera presso la School of Science - Department of Earth, Atmospheric and Planetary Sciences del Massachusetts Institute of Technology di Cambridge (Stati Uniti d’America).
     
Il Prof. Chien-Jen Chen è nato il 6 giugno 1951 a Cishan (Taiwan). Dopo aver studiato alla National Taiwan University a Taipei (Taiwan), ha conseguito il Dottorato in Genetica Umana ed Epidemiologia presso la Johns Hopkins University a Baltimore (Stati Uniti d’America). Nel Governo della Repubblica di Cina ha ricoperto le seguenti cariche pubbliche: Ministro della Sanità (2003-2005); Ministro del Consiglio Nazionale della Scienza (2006-2008); Vicepresidente (2016-2020). Il Prof. Chen ha insegnato e condotto ricerche nel campo dell’epidemiologia, della medicina preventiva, della sanità pubblica e della genetica umana. Attualmente è Accademico dell’Academia Sinica a Taipei, di cui è stato anche Vicepresidente dal 2011 al 2015.
      
La Prof.ssa Susan Solomon è nata il 19 gennaio 1956 a Chicago (Stati Uniti d'America). Nella sua città natale ha iniziato a studiare Chimica all'Illinois Institute of Technology, conseguendo il Dottorato di ricerca in Chimica dell'Atmosfera presso l’University of California a Berkeley. Attualmente insegna Chimica dell’Atmosfera presso la School of Science - Department of Earth, Atmospheric and Planetary Sciences del Massachusetts Institute of Technology a Cambridge, e dirige il Chemistry and Climate Processes Group della National Oceanic and Atmospheric Administration. Il suo nome è collegato alle ricerche che hanno prodotto acquisizioni importanti in merito alle cause del buco nello strato di ozono antartico.

22 Luglio 2021

Un progetto per valorizzare la ricerca scientifica e diffonderla sul territorio. E' l'obiettivo del progetto triennale "Open science" della Facoltà teologica del Triveneto, col sostegno della Fondazione Cassa di risparmio di Padova e Rovigo, aprendo anche nuovi servizi digitali della biblioteca e divulgando online la rivista Studia patavina.
      
Il progetto, che si realizzerà nel triennio 2021/2023 grazie al contributo di 150mila euro, fornirà "ai cittadini gli strumenti critici per comprendere e intervenire consapevolmente sulla realtà che li circonda” anche attraverso “la conoscenza come bene comune”, spiega un comunicato.
      
“La ricerca scientifica – si legge ancora nel documento – ha un ruolo centrale nei processi di innovazione in tutti i settori della vita umana: economico, ambientale, politico-istituzionale, sociale e culturale. Il progetto Open science intende valorizzare maggiormente la ricerca scientifica della Facoltà teologica e la sua diffusione sul territorio, aprendo quanto prodotto all’interno della stessa Facoltà a tutti coloro che possono trarne beneficio”: la “scienza aperta” parte infatti “dal presupposto che la conoscenza sia un bene comune e quindi nessun individuo possa essere escluso dalla sua fruizione”.
     
Tre le sezioni del progetto: “Open Data: la Facoltà teologica del Triveneto e i suoi Archivi”; “Open Access: progetti per la divulgazione e lo scambio della rivista della Facoltà Studia Patavina”; “Open Educational Resources: la biblioteca della Facoltà: nuovi servizi e ripartenza”.

18 Giugno 2021

Scienziati e religiosi a confronto sui cambiamenti climatici in vista della Cop26, che si svolgerà a Glasgow dal 1 al 12 novembre 2021. E' l'incontro “Faith and Science: Towards Cop26”, promosso dalle Ambasciate del Regno Unito e dell’Italia presso la Santa Sede, insieme alla stessa Santa Sede, in porgramma per il 4 ottobre 2021. L’evento vedrà la partecipazione di una quarantina di leader religiosi insieme ad un gruppo di scienziati che la mattina parteciperanno ai lavori in Vaticano, per poi spostarsi nel pomeriggio nella sede dell’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede.
    
Papa Francesco ha mostrato il suo “profondo interesse per l’ambiente e la tutela della casa comune fin dall’inizio del pontificato, interesse che è diventato tangibile nella sua enciclica Laudato Sì”, ha detto mons. Paul Gallagher, Segretario per i Rapporti con gli Stati, presentando l'evento alla stampa. Evento al quale è attesa anche la partecipazione del Pontefice: “È molto interessato e coinvolto, sarei sorpreso che non partecipasse all’evento”, ha sottolineato Gallagher riferendosi all’appuntamento del 4 ottobre.
     
Una data non casuale: è il giorno di San Francesco, il cui “Cantico delle Creature” dà il nome all’enciclica “Laudato sì”, sulla cura del creato; ma è anche l’anniversario della pubblicazione dell’enciclica “Fratelli tutti”, firmata ad Assisi il 4 ottobre 2020. Testi del magistero di Francesco nei quali i cambiamenti climatici e la cura del pianete sono i punti principali. “La tutela della casa comune è un tema per il quale sta crescendo il senso di urgenza. Ogni cosa è connessa e i cambiamenti climatici non hanno confine”, ha sottolineato mons. Gallagher parlando dell’importanza del dialogo tra tutte le parti in campo. «Dobbiamo lavorare uniti, camminare insieme sulla strada verso Glasgow”.
     
Ma “Faith and Science: Towards Cop26”, ha anche l’obiettivo di approfondire, sviluppare e mettere a confronto la sensibilità per i temi ambientali che accomuna le diverse religioni e tradizioni spirituali e di offrire quindi “un impulso inedito alla Cop26 nell’anno in cui Italia e Gran Bretagna hanno anche rispettivamente la Presidenza del G20 e del G7”, ha spiegato l’ambasciatore italiano presso la Santa Sede, Pietro Sebastiani.
       
“Sarà un’occasione inoltre per promuovere un confronto sui temi ecologici correlati con quelli della giustizia sociale e per riflettere su un modello di sviluppo che non può continuare a produrre un insostenibile costo ambientale e ad accrescere le diseguaglianze sociali ed economiche, aspetti peraltro aggravati dagli effetti della pandemia Covid-19, che ha messo anche in luce le diseguaglianze sull’accesso all’assistenza sanitaria”, ha aggiunto sottolineando che “il cambiamento climatico è anche una questione morale: dobbiamo intensificare con urgenza il nostro agire per rispondere alla minaccia del cambiamento climatico, in particolare per le giovani generazioni e per i paesi e le comunità più vulnerabili”.
      
“I leader religiosi – ha concluso l’ambasciatore Sebastiani – hanno già svolto in passato un ruolo chiave nel creare le condizioni per il successo della Cop21 di Parigi nel 2015 e molti di loro hanno più volte fatto riferimento alla responsabilità condivisa delle persone di fede di prendersi cura dell’intero Creato”.

20 Maggio 2021
Conosciuta in tutto il mondo per la sua ricerca rivoluzionaria sullo studio del comportamento degli scimpanzé, iniziata in Africa nel 1960, Jane Goodall è la vincitrice del Templeton Prize 2021. Un riconoscimento per "elogiare" non solo il lavoro scientifico della scienziata, ma anche il suo sforzo incessante per aiutare l'umanità a comprendere le dimaniche e le connessioni presenti nel mondo naturale. 
     
Jane Goodall, studiosa dei primati bonobo. Courtesy of AF Archive/Alamy Stock Photo
Le sue scoperte hanno profondamente modificato il modo di percepire l'intelligenza dei primati, aumentando la comprensione del rapporto che vi è tra l'essere umano e gli altri animali. Jane Goodall cominciò a mostrare verso la metà del XX secolo che gli scimpanzé erano soggetti di emozioni, di comportamenti e di strutture sociali più complesse di quanto si potesse pensare.
        
Nei decenni trascorsi in Africa, da quando sbarcò sulle rive del Gombe Stream Chimpanzee Reserve, Goodall ha sviluppato l'importanza delle sue ricerche fino a diventare una delle persone più influenti nel campo della tutela della vita animale.
     
"Posso identificarmi da vicino con il motto che Sir John Templeton ha scelto per la sua Fondazione: Quanto poco sappiamo, quanto ansioso sono di imparare". "Sarò eternamente grata che la mia curiosità e il mio desiderio di imparare siano forti come lo erano quando ero bambino ", ha detto ancora la Goodall accettando il Premio, che le sarà consegnato nelle prossime settimane durante una cerimonia che, a causa del virus, si svolgerà in modalità virtuale. 
      
    
Il Templeton Prize, che ammonta a circa 1,1 milioni di sterline inglesi, è uno dei più grandi premi individuali annuali al mondo e onora le persone i cui risultati esemplari fanno progredire la visione filantropica di Sir John Templeton: sfruttare il potere delle scienze per esplorare le domande di senso dell'universo e dell'umanità.
    
Jane Goodall si unisce a un elenco di oltre 50 vincitori tra cui Madre Teresa (il premio inaugurale nel 1973), il Dalai Lama (2012) e l'arcivescovo Desmond Tutu (2013). Il Premio Templeton dell'anno scorso è andato al medico e genetista Francis Collins. Tra gli altri scienziati che hanno vinto il premio ci sono anche Martin Rees (2011), John Barrow (2006), George Ellis (2004), Paul Davies (1995) e Freeman Dyson (2000).
8 Maggio 2021

“Intraprendere e portare avanti i percorsi di una ricerca interdisciplinare che coinvolga diversi centri di studio per una comprensione migliore di noi stessi, mirando sempre a quell’orizzonte trascendente a cui tende il nostro essere”. Lo sottolinea Papa Francesco in un videomessaggio (clicca qui per vederlo) inviato all’apertura della V Conferenza internazionale organizzata dal Pontificio Consiglio della Cultura e dalla Fondazione Cura. Nel messaggio, il Pontefice sottolinea l’importanza dell’unione della “riflessione filosofico-teologica alla ricerca scientifica, specialmente nell’ambito medico“. Di seguito il testo completo del videomessaggio:
      

Cari amici, mi rivolgo a tutti voi che partecipate al Convegno internazionale intitolato “Mente, corpo e anima”, una tematica sulla quale nel corso dei secoli si è impegnata la ricerca per la comprensione del mistero della persona umana. Saluto e ringrazio il Cardinale Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, e gli Organizzatori dell’evento, come pure le Presidenze delle Fondazioni “Cura” e “Scienza e Fede” e i Relatori.
        
Il vostro Convegno unisce la riflessione filosofico-teologica alla ricerca scientifica, specialmente nell’ambito medico. Questo mi offre anzitutto l’occasione per esprimere la comune gratitudine a chi ha scelto come impegno personale e professionale la cura dei malati e il sostegno dei più bisognosi. In questo periodo nutriamo tutti un sentimento di riconoscenza verso chi si dedica instancabilmente a contrastare la pandemia, che non cessa di mietere vittime e che, allo stesso tempo, mette alla prova il nostro senso di solidarietà e di fratellanza. Ecco perché pensare e tenere al centro la persona umana esige anche una riflessione sui modelli di sistemi sanitari aperti a tutti i malati, senza alcuna disparità.
      
Il programma dell’evento rispecchia gli elementi fondamentali indicati nel titolo: corpo, mente, anima. Queste tre categorie non corrispondono alla visione “classica” cristiana, il cui modello più noto è quello della persona, intesa come unità inscindibile di corpo e anima, la quale, a sua volta, è dotata di intelligenza e volontà (cfr Catechismo della Chiesa Cattolica, 1703-1705). Questa visione non è però esclusiva. San Paolo, ad esempio, parla di «tutta la vostra persona, spirito, anima e corpo» (1 Ts 5,23): è questa una concezione tripartita poi assunta da molti Padri della Chiesa e anche da vari pensatori moderni. Per attenermi alla vostra divisione, mi sembra che il suo grande merito consista nell’indicare che certe dimensioni del nostro essere, oggi troppo spesso separate, in realtà costituiscono tra loro un intreccio profondo e inscindibile. 

      
Lo strato biologico della nostra esistenza, che si esprime attraverso la nostra corporeità, costituisce la dimensione più immediata, ma non per questo la più facile da comprendere. Non siamo spiriti puri; per ognuno di noi, tutto inizia con il nostro corpo, ma non solo: dal concepimento alla morte noi non semplicemente abbiamo un corpo, ma siamo un corpo – e la fede cristiana ci dice che lo saremo anche nella risurrezione –. La storia della ricerca medica ci presenta, a questo riguardo, una dimensione dell’affascinante viaggio dell’essere umano alla scoperta di sé stesso. E non pensiamo solo alla medicina accademica per così dire “occidentale”, ma alla ricchezza delle varie medicine nelle diverse civiltà del mondo. Senza dubbio, le scienze hanno aperto davanti a noi un orizzonte di conoscenze e interazioni che pochi secoli fa non erano nemmeno pensabili.

    
Grazie agli studi interdisciplinari riusciamo a cogliere meglio le dinamiche che intercorrono tra la nostra condizione fisica e l’ambiente in cui viviamo, tra la salute e ciò di cui ci nutriamo, tra il nostro benessere psicofisico e la cura della vita spirituale – anche attraverso la pratica della preghiera o della meditazione nelle sue varie forme –, e perfino tra la salute e l’arte, penso in particolare alla musica. Infatti, non a caso, la medicina costituisce un ponte tra le scienze naturali e quelle umane, tanto da essere stata definita in passato philosophia corporis, come testimonia uno dei manoscritti custoditi nella Biblioteca Apostolica Vaticana.
    
Uno sguardo allargato e un impegno di ricerca interdisciplinare determinano dunque un progresso del sapere che, applicato alle scienze mediche, si traduce in ricerche più sofisticate e in cure sempre più adeguate e precise. Basti solo pensare al vasto campo della ricerca nell’ambito della genetica, indirizzata al superamento di svariate malattie. Essa, d’altra parte, pone anche alcuni interrogativi antropologici ed etici di fondo, come, ad esempio, la questione della manipolazione del genoma umano per controllare o addirittura superare il processo di invecchiamento, oppure per giungere a un potenziamento alterato dell’essere umano.
     
Altrettanto importante è una seconda dimensione: quella della mente, che costituisce la condizione di possibilità della nostra auto-comprensione. Di fatto, l’interrogativo di fondo con cui vi siete confrontati è quello che da millenni spinge l’umanità a ricercare l’essenza di ciò che ci rende umani. Attualmente, si tende spesso a identificare tale costitutivo essenziale con il cervello e i suoi processi neurologici. Tuttavia, pur sottolineando la rilevanza vitale della componente biologica e funzionale del cervello, essa non è, però, l’elemento in grado di spiegare tutti i fenomeni che ci definiscono come umani, molti dei quali non sono “misurabili” e, dunque, vanno oltre la materialità corporea. Infatti, l’essere umano non può possedere una mente senza materia cerebrale; ma, nello stesso tempo, la sua mente non può essere ridotta alla mera materialità del suo encefalo. È un’equazione da seguire, questa.
    
Negli ultimi decenni, grazie all’intreccio tra scienze naturali e umane, si sono moltiplicati gli sforzi per comprendere meglio il rapporto tra la dimensione materiale e quella non materiale del nostro essere. In questo modo, il rapporto mente-corpo, per secoli esplorato prevalentemente dai filosofi e dai teologi, si è offerto anche all’indagine di chi studia il nesso tra la mente e il cervello.
    
L’utilizzo del termine “mente” nell’ambito scientifico suscita qualche difficoltà, perciò è fondamentale poterlo capire e descrivere proprio in una chiave interdisciplinare. Con la categoria “mente” si vuole generalmente indicare una realtà ontologicamente distinta, capace di interagire con il nostro substrato biologico. Infatti, con la parola “mente” viene di solito indicata la complessità delle facoltà umane, specialmente in rapporto alla formazione del pensiero. Rimane, perciò, sempre attuale l’interrogativo riguardante l’origine delle facoltà umane, come la sensibilità morale della persona, la compassione, l’empatia, l’amore solidale che si traduce nei gesti filantropici e nella dedizione disinteressata verso gli altri, oppure il senso estetico, per non parlare della ricerca dell’infinito e del trascendente. Come vedete, è una cosa molto complessa e molto interdipendente.
    
Nella tradizione giudeo-cristiana, così come in quella greco-classica ed ellenistica, queste espressioni umane vengono ricondotte alla dimensione trascendente, identificata con il principio immateriale del nostro essere, cioè con l’anima, il terzo elemento posto a tema nel vostro Convegno. Anche se, nel corso del tempo, questo termine ha assunto diverse accezioni nelle varie culture e religioni, l’idea che abbiamo ereditato dalla filosofia classica assegna all’anima il ruolo di principio costitutivo che organizza tutto il corpo e dal quale originano le qualità intellettive, affettive e volitive, compresa la coscienza morale. Infatti, la Bibbia e, soprattutto, la riflessione filosofico-teologica con il concetto di “anima” definivano l’unicità umana, la specificità della persona irriducibile a qualsiasi altra forma di essere vivente, inclusa la sua apertura verso una dimensione soprannaturale e, quindi, a Dio. Questa apertura al trascendente, a qualcosa di più grande di sé, è costitutiva e testimonia il valore infinito di ogni persona umana. Possiamo dire, in linguaggio comune, che è come la finestra, che guarda e porta verso un orizzonte.
    
Cari amici, sono lieto che a questo evento partecipino anche gli studenti di varie Università del mondo. Vi incoraggio a intraprendere e portare avanti i percorsi di una ricerca interdisciplinare che coinvolga diversi centri di studio per una comprensione migliore di noi stessi, mirando sempre a quell’orizzonte trascendente a cui tende il nostro essere. Affido a Dio il vostro lavoro e auguro a tutti voi di avere sempre l’entusiasmo, direi anche lo stupore, davanti all’essere umano, che mai finiamo di scoprire, come ci ricorda Sant’Agostino con quell’affermazione di sapore biblico, sempre attuale: «Quale abisso profondo è mai l’uomo!» (Confessioni IV, 14, 22). Grazie!
8 maggio 2021
   
In occasione della quinta edizione del Festival dello Spazio di Busalla si indice un concorso a premi per un elaborato con la finalità di coinvolgere giovani impegnati negli studi universitari e nella ricerca che desiderano contestualizzare i loro studi o la loro attività professionale in un più ampio quadro interdisciplinare, attento ai fondamenti umanistici, economici e sociali delle scienze spaziali.
  
Il Premio è progettato in collaborazione tra il Festival dello Spazio di Busalla e la Scuola Internazionale Superiore per la Ricerca Interdisciplinare (SISRI) di Roma ed è patrocinato dall’Agenzia Spaziale Italiana e dal Comune di Busalla.
     
L’elaborato vincitore sarà presentato dal suo autore al Festival dello Spazio 2021, in programma dal 2 al 4 luglio, e sarà pubblicato nella documentazione elettronica e cartacea del Festival. 
    

Il tema del Concorso è "Le motivazioni dell’esplorazione umana nello spazio". Il Concorso è aperto a giovani di nazionalità Europea (stati membri UE ed ESA), di età non superiore ai 35 anni alla data del presente bando, in possesso di un diploma di livello universitario (almeno laurea triennale). L'elaborato dovrà essere inviato entro e non oltre il 30 aprile 2021 alla casella concorso2021@festivaldellospazio.com. Il vincitore/la vincitrice riceverà un premio di 1.200 euro e sarà invitato a presentare un estratto del suo elaborato al Festival dello Spazio 2021.
     
Per leggere e scaricare il bando clicca qui
Per iscriverti al concorso clicca qui

   
Per leggere tutte le novità sul Festival dello Spazio 2021 di Busalla clicca qui

26-27 Aprile 2021
  
"Looking to the Future: Stem Cells, Organoids and Regenerative Medicine" è il titolo del Workshop che la Pontifica Accademia delle Scienze, presieduta dall'agronomo ed economista tedesco Joachim von Braun, terrà nei giorni 26 e 27 aprile 2021 presso la Casina Pio IV, sede dell'Accademia. La manifestazione è riservata agli accademici e agli ospiti invitati. 
    
Per le informazioni sull'evento e seguire in futuro il programma dettagliato, visita il sito della manifestazione
   
Riportiamo qui di seguito, in lingua inglese, il comunicato ufficiale che spiega contenuto e finalità della riunione.
   
The discovery of stem cells was a remarkable breakthrough in biological research. Two major types of stem cells exist during the lifecycle of multicellular organisms: embryonic stem cells, resulting from the early divisions of the egg, characterized by their “pluripotency”, i.e. the capacity, that they share with the egg cell itself, to produce all the cell types found in the adult organism, and the tissue-specific stem cells present in the tissues and organs of the adult.
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The latter play an important role in renewing the cells of the various organs during the entire life. They are particularly active in tissues and organs in which the lifespan of the differentiated cells is short, like blood, skin and the inner cell layer covering the intestinal cavity. These adult stem cells are highly specialized and can only produce the tissue in which they reside. They are “multipotent”.
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These adult stem cells will be the subject of this workshop organized by the Pontifical Academy of Science.
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Scientists have learned to grow them in a dish into mini-versions of the mouse and human organs from which they derive. This so-called “organoid technology” opens new avenues for the study of development, physiology and disease and for personalized medicine. In the future, cultured mini-organs may replace transplant organs from donors and open the way to regenerative medicine.
19 aprile 2021

Ci sono anche una suora definita "scienziata dell'amore", un teologo divenuto santo, un astronomo e un biologo "padre della genetica" tra le 60 personalità che l'Unesco ha scelto di ricordare e celebrare nel bienno 2022-2023. Tra pochi mesi, dunque, Gregor Mendel, Teresa di Lisieux, Niccolò Copernico e Nerses il "Grazioso" saranno onorati per aver rappresentato un'eccellenza nell'ambito della scienza, della pace e della comunicazione. 
       
Quattro personaggi del mondo cristiano (un sacerdote, un vescovo, un monaco agostiniano e una suora carmelitana) che con il loro lavoro e la loro vocazione hanno contribuito al progresso e al bene comune di tutto il pianeta. La decisione è oramai pubblica, anche se non ancora validata formalmente (cosa che accadrà a novembre con la conferenza generale dell'Unesco).
          
A scegliere e proporre i loro nomi all'organismo delle Nazioni Uniti, come quelli delle altre personalità, sono state le nazioni di nascita dei singoli personaggi (Polonia, Repubblica Ceca, Armenia e Francia) di cui nel bienno ricorderemo: Mendel, 200 anni dalla nascita (2022); Copernico, 550 anni dalla nascita (2023), Santa Teresa di Lisieux, 150 anni dalla nascita (2023); Nerses il grande, 850 anni dalla morte (2023).
        
“Il genio del cristianesimo è quello di far nascere personalità capaci di lavorare in ogni tipo di campo”, il commento di mons. Francesco Follo, osservatore permanente della Santa Sede all’Unesco, interpellato dai media vaticani, aggiungendo: "Una cosa interessante nel dibattito che è seguito alla definizione di questi anniversari – dibattito incentrato sul tema dell'educazione alla tolleranza – è che alcuni Paesi hanno cominciato a dire: ma perché parliamo solo della cultura e dell'educazione senza mai parlare di una educazione spirituale e religiosa?”. Il cristianesimo, ribadisce il presule, “ha dato una forma all'Europa” e del resto “San Giovanni Paolo II diceva che una fede che non diventa cultura non è una fede matura”.

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