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Archivio segnalazioni e notizie

19 aprile 2021

Ci sono anche una suora definita "scienziata dell'amore", un teologo divenuto santo, un astronomo e un biologo "padre della genetica" tra le 60 personalità che l'Unesco ha scelto di ricordare e celebrare nel bienno 2022-2023. Tra pochi mesi, dunque, Gregor Mendel, Teresa di Lisieux, Niccolò Copernico e Nerses il "Grazioso" saranno onorati per aver rappresentato un'eccellenza nell'ambito della scienza, della pace e della comunicazione. 
       
Quattro personaggi del mondo cristiano (un sacerdote, un vescovo, un monaco agostiniano e una suora carmelitana) che con il loro lavoro e la loro vocazione hanno contribuito al progresso e al bene comune di tutto il pianeta. La decisione è oramai pubblica, anche se non ancora validata formalmente (cosa che accadrà a novembre con la conferenza generale dell'Unesco).
          
A scegliere e proporre i loro nomi all'organismo delle Nazioni Uniti, come quelli delle altre personalità, sono state le nazioni di nascita dei singoli personaggi (Polonia, Repubblica Ceca, Armenia e Francia) di cui nel bienno ricorderemo: Mendel, 200 anni dalla nascita (2022); Copernico, 550 anni dalla nascita (2023), Santa Teresa di Lisieux, 150 anni dalla nascita (2023); Nerses il grande, 850 anni dalla morte (2023).
        
“Il genio del cristianesimo è quello di far nascere personalità capaci di lavorare in ogni tipo di campo”, il commento di mons. Francesco Follo, osservatore permanente della Santa Sede all’Unesco, interpellato dai media vaticani, aggiungendo: "Una cosa interessante nel dibattito che è seguito alla definizione di questi anniversari – dibattito incentrato sul tema dell'educazione alla tolleranza – è che alcuni Paesi hanno cominciato a dire: ma perché parliamo solo della cultura e dell'educazione senza mai parlare di una educazione spirituale e religiosa?”. Il cristianesimo, ribadisce il presule, “ha dato una forma all'Europa” e del resto “San Giovanni Paolo II diceva che una fede che non diventa cultura non è una fede matura”.

9 marzo 2021

Lo scorso 9 marzo ci ha lasciato John Polkinghorne, una delle personalità più attive, conosciute e amate, nel campo degli studi su Science and Religion. Proprio per questi studi, egli ottenne nel 2002 il Templeton Prize. Era nato a Weston-super-Mare, nel Regno Unito, il 16 ottobre 1930. Polkinghorne era un uomo di scienza. Fino all’età di 50 anni aveva lavorato nel campo delle particelle elementari come fisico teorico. Ottenne il dottorato nel 1955, sotto la guida del Nobel per la fisica Abdus Salam, collaborando con quello che era stato il gruppo creato da Paul Dirac. Una borsa post-doc presso il California Institute of Technology a Pasadena, gli consentì di lavorare per un certo tempo con un altro grande nome della fisica del Novecento, Murray Gell-Mann. Negli oltre 25 anni in cui si occupò di fisica delle particelle, Polkinghorne collaborò alla scoperta del quark svolgendo ricerche sulle proprietà analitiche degli integrali di Feynman e sui fondamenti della teoria della matrice-S, che darà più tardi luogo alla contemporanea teorie delle stringhe. Oltre a Cambridge, furono luoghi della sua attività scientifica Princeton, Berkeley, Stanford e il CERN a Ginevra.

Nel 1982 accade qualcosa di nuovo. John Polkinghorne decide di lasciare la sua attività di ricerca nella fisica delle particelle per ordinarsi sacerdote anglicano. A partire da quella data, egli si dedica al lavoro pastorale nella Chiesa anglicana, principalmente in ambiente universitario, presso il Trinity College e poi presso il Queen’s College, a Cambridge (UK), divenendo Presidente di quest’ultimo fino al 1996. Sono questi gli anni in cui approfondisce con entusiasmo e competenza i rapporti fra pensiero scientifico e fede cristiana, giungendo a pubblicare oltre 30 titoli, molti dei quali tradotti anche in altre lingue. Basterà ricordarne qualcuno. Il primo di essi One World (1987), tradotto in italiano da Mondadori con il titolo Scienza e fede, segna la convinzione di base del pensiero: viviamo in un solo mondo, il mondo oggetto delle scienze è anche lo stesso mondo che i credenti sanno creato da Dio, e questo spinge le nostre intelligenze a cercare una visione organica e unitaria della realtà. Ad esso seguiranno molteplici altri volumi, fra cui: Scienza e creazione (1988); Reason and Reality (1991); The Way the World is: the Cristian Perspective of a Scientist (1992); Scienza e Provvidenza: l’interazione di Dio con il mondo (1993); Quark, Chaos e Cristianesimo (1997); Credere in Dio nell'età della scienza (2000); The God of Hope and the End of the World (2002); Science and Religion in the Quest of Truth (2011). Due volumi hanno un particolare valore autobiografico, The Faith of a Physicist. Reflections of a bottom-up thinker (1994) e From Physicist to Priest (2007). Polkinghorne prese parte alla “Society of Ordained Scientists”, fondata nel 1986 da Arthur Peacocke, della quale facevano parte altri scienziati-sacerdoti di confessioni protestante, fra cui Robert J. Russell, fondatore a Berkeley del Center for Theology and The Natural Sciences.

La biografia di Polkinghorne ha qualcosa di unico. La serietà con cui si dedicò ai lavori interdisciplinari su scienza e teologia fu la medesima che aveva accompagnato la sua attività come ricercatore nel campo della fisica delle particelle. La sua ricerca, in un certo senso, non era stata interrotta, ma continuava adesso in un campo nuovo, altrettanto, se non ancor più ampio e profondo. Persona gioviale, ironica, disponibile, conversare con lui fu sempre un grande piacere, per tutti.

Conobbi personalmente John nel 1999, quando mi recai a trovarlo nella sua casa a Cambridge, per invitarlo a partecipare alla redazione del Dizionario Interdisciplinare di Scienza e Fede, la cui progettazione avevo iniziato da pochi mesi con Alberto Strumia. Ascoltava con attenzione le linee guida del progetto e accettò di collaborarvi con due voci, Riduzionismo Meccanica Quantistica. Tornammo a rivederci in diverse occasioni. Particolarmente significativo fu il Convegno Believing in God on the Paths of Science, che potei progettare nel 2004 insieme all’Associazione Oriente-Occidente ad Ancona nel 2004 ed al quale, oltre Polkinghorne, presero parte John Barrow, Bill Shea, George Coyne ed altri importanti studiosi. Nel nostro ultimo incontro, avvenuto a Cambridge nel 2011, in occasione di un Convegno al Faraday Institute, gli chiesi una dedica da apporre sul suo ultimo libro Theology in the Context of Science. Polkinghorne vi scrisse un semplice riferimento biblico del Nuovo Testamento, 1Ts 5:21, dicendomi che tutto quello che aveva da dirmi o da consigliarmi, nei miei studi su scienza e fede, era scritto lì. Aperto il Nuovo Testamento possiamo in effetti leggervi l’esortazione paolina: “Vagliate ogni cosa e tenete ciò che è buono”. Questa dedica sintetica conteneva l’idea di saper discernere fra i molti pensieri e contributi che vengono proposti in questo ambito della ricerca, ponderandoli bene, conservando ciò che davvero coopera al progresso della conoscenze, ciò che avvicina alla verità. Proprio a questo, a dirigerci verso una più armonica conoscenza della verità, John ci ha aiutato, con le sue opere e con il suo esempio di vita. 

Giuseppe Tanzella-Nitti

 

© 2021 Documentazione Interdisciplinare di Scienza e Fede

 

Rileggiamo un’intervista rilasciata da John Polkinghorne nel 2004

   

Interviste a John Polkinghorne offerte dal sito Counterbalance.org

    

 

Ancona, 2 dicembre 2004. John Polkinghorne è il terzo da sinistra, in piedi. In sequenza, prima di lui, Flavio Keller, Giuseppe Tanzella-Nitti; dopo di lui: Tullio Manzoni, George Coyne, Fiorenzo Facchini. Seduti: Juan José Sanguineti e William Shea.

15 febbraio 2021

   

È venuto a mancare a Firenze, all’età di 88 anni, Fortunato Tito Arecchi. Era nato a Reggio Calabria l'11 dicembre del 1933. Presidente dell’Istituto Nazionale di Ottica dal 1975 al 2000, Arecchi è stato per molti anni il principale studioso italiano nell’ambito della fisica dei laser e dell’ottica quantistica, ricerche che gli avevano meritato nel 2006 il Premio Enrico Fermi della Società Italiana di Fisica. Dal 1970 al 1977 era stato ordinario di Fisica a Pavia e poi a Firenze, dove mantenne la cattedra fino al 2009. Negli ultimi anni si era dedicato con importanti intuizioni alla filosofia della complessità, alle scienze cognitive e alle neuroscienze. Uomo di ampi interessi culturali e scientifici, l’ambiente intellettuale italiano ricorda Tito Arecchi anche per i suoi studi di ambito epistemologico. Conferenziere appassionato e attraente, aveva pubblicato nel 1990 I simboli e la realtà, un saggio nel quale poneva in luce con intelligenza e spirito didattico le premesse filosofiche del lavoro scientifico, mostrando le insufficienze del riduzionismo scientista. Era membro dell’Accademia Internazionale di Filosofia della scienza di Bruxelles. Tito Arecchi è stato un ricercatore di profonda fede cristiana, che testimoniò con semplicità e chiarezza nei dibattiti o negli interventi che toccavano più da vicino temi di valore esistenziale o religioso. Visse prima di tutto nella sua vita quell’unità del sapere di cui seppe così bene parlare e scrivere.

15 Febbraio

Si svolgerà nella Città Eterna, dal 13 al 24 maggio 2021, la Summer School organizata dalla Fondazione tedesca Max-Planck-Gesellschaft dal titolo "Cultures of Science and Art in Rome". Per partecipare è necessario inviare la richiesta d'iscrizione entro e non oltre il 15 febbraio 2021.
           
In questa Summer School si discuterà e si ricercheranno le connessioni tra la scienza e l'arte nella Capitale d'Italia dal 1400-1900. Come città del Papa, Roma è stata un'importante centro religioso e artistico sin dal Medioevo. Forse non tutti sanno però che l'Urbe è stata anche un centro di ricerca scientifica e di visualizzazione della stessa.
        
Questo fatto è stato sottovalutato a causa della tradizionale, ma ormai superata, opposizione tra religione e scienza, che non si sono mai scluse a vicenda, come dimostrano le attività scientifiche condotte dai gesuiti. Pertanto, questo corso introdurrà Roma come città della conoscenza nei suoi contesti europei e globali.
     
Guardando in modo specifico alla cultura visiva della scienza, i partecipanti apprenderanno le reti che hanno riunito artisti, collezionisti e intellettuali e come questi e le loro idee hanno influenzato la pratica della scienza.
       
N.B. Nel caso in cui le restrizioni dovute al Covid-19 rendano impossibile viaggiare in Italia a maggio, sarà offerto un programma online alternativo. Il programma si svolgerà online sole se non sarà possibile eseguire il corso di persona e sul posto.
    
Data: 13-24 maggio 2021 (15 febbraio 2021 termine ultimo per presentare la domanda d'iscrizione)
Luogo: Roma
Per maggiori informazioni

21 gennaio

Presto santo Jerome Lejeune, il medico che scoprì la sindrome di down e che fu il primo Presidente della Pontificia Accademia per la Vita. Questa mattina, infatti, Papa Francesco, ha autorizzato il decreto della Congregazione per le Cause dei santi che riconosce le virtù eroiche del Servo di Dio Jerome Lejeune, fedele laico, nato il 13 giugno 1926 a Montrouge, in Francia, e morto a Parigi il 3 aprile 1994. Un passo in avanti verso la causa di beatificazione e canonizzazione.

20 gennaio

Nel mese di gennaio, Sua Santità Papa Francesco ha nominato membri della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali:
    
Prof.ssa Jutta Allmendinger, Presidente del WZB Berlin Social Science Center
Nata a Mannheim (Germania) il 26 settembre 1956, ha conseguito il primo grado di Laurea in Sociologia e Psicologia Sociale all’Università di Mannheim; il successivo grado all’Università del Wisconsin (Stati Uniti d’America); ha concluso la Specializzazione e il Dottorato presso l’Harvard University, nel medesimo Paese. Tra il 1992 e il 2007 ha insegnato all’Università Ludwig Maximilian di Monaco di Baviera (Germania). Dal 1999 al 2002 è stata Presidente della Società Tedesca di Sociologia e, dal 2003 al 2007, ha ricoperto il ruolo di Direttrice dell’Istituto per la Ricerca sull’Occupazione (IAB) di Norimberga. Dal 2007 è Docente di Sociologia dell’educazione e della ricerca sul mercato del lavoro alla Humboldt-Universität di Berlino e, contemporaneamente, è Presidente del WZB Berlin Social Science Center. Inoltre, dal 2012, è Professoressa onoraria di Sociologia alla Freie Universität di Berlino. È autrice di numerosi testi. Ha ricevuto diversi riconoscimenti tra cui il conferimento dell’Ordine al Merito di Prima Classe della Repubblica Federale di Germania, nel 2012, ed il Dottorato honoris causa dall’Università di Tampere (Finlandia) nel 2014.
     

Prof. Rodrigo Guerra López, Professore-Ricercatore della Divisione di Filosofia e Membro del Consejo de Gobierno del Centro de Investigación Social Avanzada (CISAV) di Santiago de Querétaro (Messico).
Nato a Città del Messico nel 1966, si è laureato in Filosofia presso l’Università Popolare Autonoma dello Stato di Puebla (Messico); ha conseguito la Laurea Magistrale in Umanesimo Universitario all’Università Iberoamericana (Messico) e il Dottorato in Filosofia presso l’Accademia Internazionale di Filosofia nel Principato del Liechtenstein. Ha ricoperto il ruolo di Coordinatore Accademico del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II di Città del Messico, ed è stato Professore di Metafisica, Bioetica e Filosofia del Diritto all’Università Panamericana (Messico). Nel 2013 ha tenuto le Karol Wojtyla Memorial Lectures presso l’Università Cattolica di Lublino (Polonia). Dal 2004 al 2007 ha diretto l’Observatorio Socio Pastoral del Consiglio Episcopale Latinamericano. Nel 2008 ha fondato il Centro de Investigación Social Avanzada (CISAV), di cui è Professore-Ricercatore della Divisione di Filosofia e Membro del Consejo de Gobierno. È Membro della Commissione teologica del Consiglio Episcopale Latinoamericano e della Pontificia Accademia per la Vita, ed è autore di diverse pubblicazioni nell’ambito dell’Antropologia, della Bioetica e della Filosofia Sociale.

 

2 Dicembre 2020
     
Bando di concorso XIV Edizione Premlo Prof. Paolo Michele Erede
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È istituito un Concorso a premi rivolto a tutti coloro che sono interessati al tema dei rapporti tra filosofia, scienze e cultura. Lo scopo è quello di: promuovere studi, scoprire nuovi talenti, diffondere la cultura, divulgare la filosofia, stimolare la mente alla ricerca di nuove idee nel campo del sapere.
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Tema, data e scadenza
Il tema del concorso è il seguente: "Filosofia e scienza: contrasto o accordo?". Gli elaborati dovranno pervenire entro il 2 Dicembre 2020
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La commissione
È costituita da un Presidente, nella persona del Prof. Michele Marsonet Professore Ordinario di Filosofia della Scienza Università degli Studi di Genova, e da due Membri altamente qualificati, i cui nomi saranno resi noti in occasione della premiazione. I giudizi della Commissione Giudicatrice sono insindacabili ed inappellabili .
Premia
Premi
I Premio 1.500 euro
II Premio 1.000 euro
III Premio 500 euro
IV-V-VI Premio ex aequo 200 euro
 
Premio speciale per i cittadini svizzeri 1.000 euro
Scaricare qui il bando del concorso
Scarica qui la domanda e l'informativa per partecipare al concorso
23 Novembre 2020
Per il post pandemia è necessaria "una nuova alleanza tra umanesimo e scienza, che vanno integrati e non separati, né, peggio ancora, contrapposti” e su “un approccio sistemico che faccia leva su una rinnovata solidarietà, esercitata anche nel rispetto del bene comune e dell’ambiente”. Solo così sarà possibile una ripartenza della società
    
Ne è convinto mons. Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati della Santa Sede, intervenuto con una lectio magistralis nell’ambito dei colloqui di Diplomazia della scienza, organizzati nella sede dell’Accademia Nazionale dei Lincei, a Palazzo Corsini, nel cuore della Capitale. 
     
Sviluppando il tema “Fraternità, ecologia integrale e Covid-19. Il contributo della diplomazia e della scienza”, l'arcivescovo fa più volte riferimento all'ultima enciclica di Papa Francesco, "Fratelli tutti", sottolineando quanto sia importante, oggi, “una comunità mondiale capace di realizzare una fraternità a partire da popoli e nazioni che vivano l’amicizia sociale”. Ma per farlo, è necessaria “la migliore politica, inclusiva, al servizio di tutti, di portata internazionale” e una collaborazione scientifica “realmente interdisciplinare, che non lasci da parte alcun tipo di sapere”. Di seguito riportiamo il testo completo della lectio magistralis, in lingua inglese e in lingua italiana
     
20 novembre 2020

L'Istituto Lombardo bandisce nell’anno 2019 per il biennio 2019-2020 un premio intitolato a Rodolfo Antoniazzi e Teresa Antoldi, a favore di un giovane, laureato dopo il 1° gennaio 2013, che presenti contributi originali di ricerca nel campo della meccanica agraria.
Importo del premio euro 3.000,00 al lordo di ogni onere fiscale.
Il Premio sarà assegnato dall'Accademia a Classi riunite, su proposta di una Commissione formata da 5 accademici residenti eletti nella Classe di Scienze Matematiche e Naturali.
Coloro che intendono concorrere al premio devono far pervenire la loro domanda, accompagnata con i lavori e tutti quei dati e documenti che crederanno necessari per fornire alla Commissione esaminatrice gli elementi per un sicuro giudizio.

Scadenza:
Le designazioni, accompagnate da esaurienti motivazioni, debbono pervenire all'Istituto Lombardo entro il 20 novembre 2020.
Il Premio verrà conferito nel mese di febbraio 2021, durante l'adunanza solenne di inaugurazione del 218° Anno Accademico dell'Istituto Lombardo.

Informazioni:
www.istitutolombardo.it
istituto.lombardo@unimi.it

16 Novembre 2020
La scienza ha “più che mai un ruolo fondamentale nella sopravvivenza dell’umanità”. È questo l’incipit della dichiarazione finale redatta al termine della sessione plenaria dell’Accademia Pontificia per le Scienze (clicca qui per leggere il documento finale completo), alla quale, lo scorso ottobre, aveva mandato un messaggio anche Papa Francesco ribadendo la richiesta alle autorità a trovare “soluzioni eque” che accompagnino il cammino di uscita dalla crisi legata al Covid-19.
     
Il documento dell’Accademia si suddivide in 20 punti, in cui si affronta il tema della pandemia e delle sue ripercussioni sulla vita, sottolineando il “forte impatto sulle decisioni politiche a livello mondiale” da parte delle prove scientifiche.
     
“La pandemia di Covid-19 ha portato a un’inversione del rapporto tra scienza e politica“, si legge nel testo che al punto numero 5 sostiene che il virus “ha cambiato il mondo”. “Durante una pandemia – si legge ancora – la ricerca deve andare di pari passo con i provvedimenti politici. Infatti, un’importante area di ricerca si basa sull’apprendere, da quei Paesi che stanno affrontando meglio la pandemia, risposte valide in ambito politico, sanitario, scientifico e sociale”.
      
Sui vaccini, l’Accademia ha ricalcato il messaggio dello stesso Pontefice, ribadendo che “non basta sviluppare un vaccino, ma va anche prodotto e condiviso in maniera equa”. “Per affrontare la crisi del Covid-19 – continua poi l’Accademia – è necessaria la collaborazione di varie discipline scientifiche con le scienze mediche“, con un ruolo determinante che può essere rivestito dall’intelligenza artificiale.
     
Nel capitolo dedicato alle “implicazioni etiche e sociopolitiche”, si evidenzia come la pandemia abbia avuto un “impatto negativo soprattutto sui meno abbienti”.
     
“L’istruzione – si legge inoltre nel documento – ha preso una svolta molto preoccupante a causa della pandemia“. “Per i bambini di alcuni Paesi – è scritto -, la didattica a distanza non è un’opzione, semplicemente perché non hanno internet a casa. La connettività in queste circostanze dovrebbe essere considerata un diritto umano dato che, a causa di questo divario educativo, la disuguaglianza sociale aumenterà”.
    
In conclusione, “una lezione che la pandemia ci insegna è che – senza solidarietà – libertà e uguaglianza sono solo parole vuote“, come ha spiegato più volte papa Francesco. “Problemi globali come le pandemie, i cambiamenti climatici e la perdita di biodiversità – conclude il testo – richiedono una collaborazione a livello mondiale“.
18 Ottobre 2020
Al via la seconda edizione del "Premio Udine Filosofia 2020", riconoscimento ideato nell'ambito del settimo Festival Mimesis, in sinergia con l'Associazione Culturale Territori delle Idee, e sostenuto dalla casa editrice Mimesis. Possono partecipare tutti i giovani che non hanno ancora compiuto 35 anni che hanno redatto un saggio di filosofia inedito. 
 
L'elaborato dovrà pervenire in formato pdf, assieme al proprio curriculum vitae, entro e non oltre il 18 ottobre 2020 all'indirizzo email premiomimesis@mimesisedizioni.it
 
Per partecipare è necessario versare una quota di partecipazione di 50 euro, somma che è possibile pagare tramite PayPal (inserendo l’indirizzo mail: ordini@mimesisedizioni.it), o tramite accredito bancario
c/c intestato a MIM EDIZIONI srl – Via Monfalcone, 17/19
20099 Sesto San Giovanni
presso
CASSA DI RISPARMIO DI ASTI – Ag.di Sesto San Giovanni
IBAN IT 94 T 06085 20700 000000020093
BIC SWIFT: CASRIT 22
Causale: Quota di partecipazione Premio Opera Festival Mimesis
   
Per partecipare al premio è necessario anche inviare una mail di conferma all'indirizzo email ordini@mimesisedizioni.it con: Nome, Cognome e Titolo dell’opera. In palio la pubblicazione pubblicazione dell’opera con Mimesis Edizioni.
 
Nel corso del festival la Commissione premierà anche un volto della filosofia nazionale e internazionale e sceglierà il miglior libro di filosofia pubblicato nel periodo 2019-2020.

 

Scadenza: Il termine ultimo per la presentazione degli elaborati è fissato al 18 ottobre 2020.

 

Informazioni

http://mimesisfestival.it/

9 Ottobre
Papa Francesco ha nominato Membro Ordinario della Pontificia Accademia delle Scienze il Prof. Stefano Piccolo, Professore di Biologia Molecolare all’Università degli Studi di Padova (Italia).
   
Il Prof. Stefano Piccolo è nato a Padova il 19 maggio 1967. Ha conseguito la Laurea in Scienze Biologiche (1991) e il Dottorato di ricerca (1995) presso l’Università degli Studi di Padova. Dopo un periodo di ricerca post-dottorale presso l’Howard Hughes Medical Institute a Los Angeles (Stati Uniti d’America), nel 1998 è rientrato all’Università di Padova come ricercatore dove, dal 2003, ricopre la cattedra di Biologia Molecolare. Inoltre è Principal Investigator dell’Istituto FIRC di Oncologia Molecolare (IFOM).
     
Ha ricevuto diversi riconoscimenti, tra cui il Swiss Bridge Award (2005); il Premio Chiara D’Onofrio (2007); il Debiopharm Group Life Sciences Award (2011); il Premio Prof. Luigi Tartufari e quello Guido Venosta (2012). Viene associato all’Accademia dei Lincei nel 2014. Ha pubblicato numerose ricerche scientifiche, con particolare attenzione al comportamento molecolare nei meccanismi delle malattie tumorali e dell’invecchiamento.
7 Ottobre

"Lo scoppio della pandemia, nel più ampio contesto del riscaldamento globale, la crisi ecologica e la drammatica perdita di biodiversità, rappresenta un appello alla nostra famiglia umana a ripensare il proprio corso, a pentirsi e ad intraprendere una conversione ecologica".
    
Un nuovo accorato appello per il disarmo e per lo stop allo sviluppo di armi biologiche arriva da Papa Francesco, che chiama in causa anche gli scienziati. Un appello, quello del Pontefice argentino, scritto nel messaggio inviato alla Pontificia Accademia delle Scienze, riunita in Vaticano per l'assemblea plenaria.
     
Il Santo Padre invita a riflettere sui rischi legati alla sopravvivenza dell’umanità senza un cambio di rotta: "Per quanto grande possa essere la responsabilità dei politici, essa non esime gli scienziati dal riconoscere le proprie responsabilità etiche nello sforzo di fermare non solo la produzione, il possesso e l’uso di armi nucleari, ma anche lo sviluppo di armi biologiche, con il loro potenziale di devastare civili innocenti e addirittura interi popoli".
    
Poi un rimprovero: "La pandemia ha portato alla luce non solo le nostre false sicurezze, ma anche l’incapacità dei paesi del mondo di lavorare insieme". "Nonostante tutta la nostra iperconnettività - osserva Bergoglio - abbiamo assistito a una frammentazione che ha reso più difficile risolvere i problemi che ci riguardano tutti. E significativo, quindi, che questa Sessione Plenaria virtuale dell’Accademia riunisca un certo numero di diverse discipline scientifiche; in questo senso, offre un esempio di come le sfide della crisi Covid-19 dovrebbero essere affrontate attraverso sforzi coordinati al servizio dell’intera famiglia umana".

Clicca qui per leggere il messaggio di Papa Francesco ai partecipanti all'Assemblea Plenaria della Pontificia Accademia delle Scienze

29 settembre
Papa Francesco ha nominato Membro Ordinario della Pontificia Accademia delle Scienze la Prof.ssa Fabiola Gianotti, Direttrice Generale del Conseil européen pour la recherche nucléaire (CERN) a Ginevra (Svizzera). Lo rende noto la Sala Stampa della Santa Sede, nel bollettino odierno.
   
La Prof.ssa Fabiola Gianotti è nata a Roma il 29 ottobre 1960. Ha conseguito il Dottorato di Ricerca in fisica sperimentale delle particelle presso l'Università di Milano nel 1989. Dal 1994 è ricercatrice presso il Conseil européen pour la recherche nucléaire (CERN). Nel luglio 2012, durante il seminario che ha ufficializzato la scoperta del bosone di Higgs, ha presentato i risultati della ricerca.
   
Dal 2016 ricopre la carica di Direttrice Generale del CERN, diventando così la prima donna ad assumere questo ruolo. È stata Membro di numerosi Comitati scientifici internazionali e del Comitato consultivo del Segretario Generale delle Nazioni Unite. Ha ricevuto diversi dottorati honoris causa e premi internazionali. È Socio corrispondente di molte Accademie e autore o co-autore di un importante numero di pubblicazioni scientifiche.
26 settembre 2020

La comunità scientifica internazionale ha perso uno dei suoi esponenti più intelligenti e culturalmente più impegnati. John David Barrow è morto prematuramente, all’età di 67 anni nella sua casa di Cambridge, per un tumore. Chi vi scrive lo ha appreso con profonda commozione, avendolo conosciuto personalmente e coinciso con lui in diverse occasioni, e non esita ad affermare che si tratta della perdita di un autore davvero straordinario. È difficile trovare fra i contemporanei un uomo di scienza dagli interessi così ampi, capace di far emergere e affrontare le maggiori domande filosofiche legate alla cosmologia, all’astrofisica, alla matematica. Creativo al punto di ideare rappresentazioni teatrali e mostre sull’Infinito, controcorrente fino a proporre una visione della scienza che tornava finalmente a dialogare con l’arte, con l’antropologia, con la filosofia e con le grandi domande dell’esistenza. In un articolo raccolto da Repubblica alcuni anni fa non temette di spiegare come la fisica poteva benissimo convivere con la sua fede. Nel discorso pronunciato nel 2006 in occasione del conferimento del Templeton Prize non esitò a paragonare la bellezza del nostro universo a quella di una Basilica cristiana.

Se n’è andato in punta di piedi. Uomo discreto e geniale, capace di mantenere per ore l’attenzione di platee numerose senza mai annoiare. Basterebbe rileggere i titoli di alcuni dei suoi più famosi libri di alta divulgazione per cogliere la profondità delle questioni con cui amava confrontarsi e l’intelligenza con cui sapeva far dialogare fra loro diverse branche del sapere: Il mondo dentro il mondo (Adelphi, 1991); Teorie del tutto (Adelphi, 1992); Perché il mondo è matematico? (Laterza, 1992); L'universo come opera d'arte (Rizzoli, 1997); Impossibilità. limiti della scienza e la scienza dei limiti (Rizzoli, 1998); Dall'io al cosmo. Scienza, arte, filosofia (Raffaello Cortina, 2000); Da zero a infinito, la grande storia del nulla (Mondadori, 2002); I numeri dell'universo (Mondadori, 2003); L'infinito (Mondadori, 2005); Le immagini della scienza. Cinquemila anni di scoperte: una storia visiva (Mondadori, 2009); 100 cose essenziali che non sapevate di non sapere (Mondadori, 2011); Il libro degli universi (Mondadori, 2012).

Particolarmente influente era stato il suo Il Principio Cosmologico Antropico, scritto a 4 mani con Frank Tipler nel 1986 prima che quest’ultimo si spostasse su posizioni eclettiche e bizzarre, tradotto in italiano da Adelphi nel 2002. Barrow ebbe il merito di riunire tutti i risultati e le suggestioni che a partire dalle prime intuizioni di Dirac degli anni 30’ del secolo scorso fino a Bradon Carter e Martin Rees nei decenni passati, sottolineavano la inusuale e accurata sintonia (fine tuning) delle costanti di natura, quasi “scelte” in modo opportuno per dare origine ad ambienti adatti ad ospitare la vita. Un’osservazione esposta con rigore, che separava con intelligenza quanto apparteneva al “Principio antropico debole”, basato su dati scientifici, da quanto apparteneva invece a speculazioni filosofiche, fuori della portata della scienza, da Barrow e Tipler denominate “Principio antropico forte”.

Le biografie e i necrologi battuti in queste ore dalle più note agenzie elencano i premi ricevuti, i numerosi riconoscimenti, i ruoli internazionali ricoperti. Fra questi il Premio Templeton, che Barrow aveva vinto nel 2006 e il Premio Faraday della Royal Society nel 2008, la nomina a membro della Pontificia Accademia delle Scienze nel febbraio del 2020. Invitiamo i nostri lettori a prendere visione del necrologio preparato dalla Fondazione Templeton. John Barrow lascia un grande vuoto. Ma anche una grande eredità. Seguendo il suo esempio, ricercatori profondi e rigorosi si sentiranno più incoraggiati a porre la cosmologia in dialogo con le domande ultime, quelle che aprono anche verso il Fondamento e il senso del tutto, senza temere di uscire dal seminato o di essere giudicati come metafisici improvvisati. John ha mostrato queste aperture con rigore, con intelligenza, con senso estetico. Gliene siamo grati e faremo tesoro delle sue lezioni che, certamente, ci mancheranno.

Giuseppe Tanzella-Nitti

 

© 2020 Documentazione Interdisciplinare di Scienza e Fede

25 settembre
Papa Francesco ha nominato Membro Ordinario della Pontificia Accademia delle Scienze il professor Jürgen Knoblich, Direttore scientifico dell’Institute of Molecular Biotechnology (IMBA) a Vienna (Austria). Lo rende noto il bollettino quotidiano diffuso dalla Sala Stampa della Santa Sede.
   
Il prof. Jürgen Knoblich è nato il 24 ottobre 1963 a Memmingen (Germania). Ha studiato Biochimica presso l’Università di Tubinga e Biologia molecolare all’University College London. Ha  conseguito il Dottorato di Ricerca presso il Max Plank Institute for Developmental Biology a Tubinga. 
   
Ha lavorato presso vari Istituti di ricerca, concentrando la propria attenzione sui meccanismi  molecolari dello sviluppo del cervello umano e su alcune malattie connesse. Dal 2018 è Direttore  scientifico dell’Institute of Molecular Biotechnology (IMBA) dell’Accademia Austriaca delle  Scienze. Ha ricevuto diversi riconoscimenti in campo scientifico.
22 Settembre
L’eutanasia “è un crimine contro la vita umana perché, con tale atto, l’uomo sceglie di causare direttamente la morte di un altro essere umano innocente”, “è un atto intrinsecamente malvagio, in qualsiasi occasione o circostanza”, “un atto omicida che nessun fine può legittimare e che non tollera alcuna forma di complicità o collaborazione, attiva o passiva”, “un peccato grave contro la vita umana: nessuna autorità può legittimamente imporlo né permetterlo”.
    
La Congregazion per la Dottrina della Fede ribadisce il “no” all’eutanasia e lo fa tramite il nuovo documento “Samaritanus bonus” (clicca qui per leggere il documento), sulla cura delle persone nelle fasi critiche e terminali della vita. Il documento, approvato da Papa Francesco lo scorso giugno, condanna ogni forma di eutanasia e di suicidio assistito.
     
Diverse le tematiche toccate da Samaritanus bonus: viene ribadito il "no" all'accanimento terapeutico e l'importanza dell'obiezione di coscienza. Ampio spazio viene dedicato alle cure palliative all'assistenza pastorale alle persone in stato vegetativo. Un intero paragrafo è poi incentrato all’accompagnamento e la cura in età prenatale e pediatrica
      
Nel testo si affronta anche la questione della somministrazione dei sacramenti a una persona che ha chiesto di morire. Essa potrà ricevere i sacramenti “nel momento in cui la sua disposizione a compiere dei passi concreti permetta al ministro di concludere che il penitente ha modificato la sua decisione. Ciò comporta anche che una persona che si sia registrata in un’associazione per ricevere l’eutanasia o il suicidio assistito debba mostrare il proposito di annullare tale iscrizione, prima di ricevere i sacramenti”.
2 Settembre 2020

Il 2 settembre sua Eminenza il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato di Sua Santità, inaugurerà l’EuroScience Open Forum (ESOF) 2020. ESOF, il più importante forum scientifico europeo ed internazionale, va in scena ogni due anni in una diversa città europea e nel 2020 si svolgerà a Trieste dal 2 al 6 settembre.

 

Grazie a questo importante evento Trieste diventerà la capitale europea della scienza e oltre 150 fra eventi, conferenze e mostre offriranno occasione di dialogo fra scienza, tecnologia, società e politica. Centrali all’evento saranno i temi della sostenibilità, dell’ambiente e della salute pubblica.

 

È di particolare rilievo, visti i temi trattati e soprattutto vista l’attuale pandemia di Covid-19, che ad inaugurare la prestigiosa assise sia la conferenza del cardinale Parolin – un intervento che porterà all’attenzione di scienziati di tutto il mondo l’alto magistero di Papa Francesco, nel quinto anniversario della Laudato si’, l’enciclica sulla cura della casa comune.

 

“Avere a Trieste in occasione di Euroscience Open Forum il Sig. Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato di Sua Santità, è un grande onore e motivo di profonda gratitudine, perché significa avere qui proprio il braccio destro del Santo Padre Francesco. Il Segretario di Stato è, infatti, il primo collaboratore del Papa. Come scrissi nel mio messaggio alla città per la presenza di ESOF a Trieste, la Diocesi ha accolto con gioia il prestigioso riconoscimento internazionale: Trieste e la scienza vanno a braccetto, vista la grande presenza di centri di ricerca di altissimo livello. Stimolata da questo dato, la Chiesa diocesana ha attivato da alcuni anni un 'Laboratorio fede e scienza'. E’ stata una richiesta del Sinodo Diocesano che ho incentivato con convinzione e determinazione. Inoltre, grazie ad un significativo contributo della Regione, sta nascendo proprio nella nostra città un “Istituto di ricerca su etica, scienza e teologia in contesto ecumenico”, il commento di mons. Giampaolo Crepaldi, Vescovo di Trieste..

  

"ESOF vuol far dialogare scienza, tecnologia, società e politica. Mi sembra, quindi, particolarmente significativo che ad aprire l'Euroscience Open Forum sia il Cardinale Parolin con un intervento non meramente tecnico, bensì capace di tracciare orizzonti, a stimolare scelte veramente etiche, a rimettere al centro l'uomo nella sua integralità quale finalità propria di ogni ricerca. Perché, come scrisse San Paolo VI, scienza e tecnologia debbono portare ad uno sviluppo di tutto l’uomo e di tutti gli uomini, uno sviluppo umano integrale, sussidiato da una cultura della cura, come afferma Papa Francesco, capace di delineare i profili e gli orizzonti umanistici della ricerca scientifica e tecnologica. L’ESOF triestino vuol quindi segnare il passo, anche per un dialogo effettivo ed efficace tra fede e scienza", conclude il presule.

 

Per tutte le info sul Esof2020 clicca qui

10 Luglio 2020
    
Il Santo Padre ha nominato Membro Ordinario della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali il prof. Mario Draghi, già Presidente della Banca Centrale Europea (Italia). È quanto si legge in una nota diffusa dalla Santa Sede.
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Assieme a lui, papa Francesco ha nominato membri ordinari anche due sociologi, Pedro Morandé Court, Professore Emerito di Sociologia presso la Pontificia Università Cattolica del Cile  e Kokunre Adetokunbo Agbontaen Eghafona, Professoressa di Sociologia e Antropologia presso l'Università di Benin (Nigeria).
   
20 maggio 2020

Il Centro Universitario Cattolico (CUC) mette a disposizione per l’anno 2020-2021 n. 16 borse di studio. L’importo di ciascuna borsa è di € 6.000 annui, al lordo delle imposizioni fiscali previste dalla legge. 

La borsa di studio viene assegnata su progetto triennale ed è sottoposta a verifica annuale da parte del Comitato Docenti, che può proporne la revoca al Presidente. A conclusione della ricerca, il borsista dovrà produrre un sintetico articolo scientifico o una breve monografia, rispetto a cui il CUC non assume alcun impegno di pubblicazione. 

Possono presentare domanda tutti i laici (con esclusione di candidati agli ordini sacri, novizi e membri di Istituti di vita consacrata): 

a) in possesso di un diploma di laurea di secondo livello (o quadriennale/quinquennale del vecchio ordinamento), conseguito presso una Università italiana entro il 31 dicembre 2019 e con valutazione non inferiore a 105/110

b) residenti in Italia; 

c) nati dopo il 31 dicembre 1987; 

d) il cui reddito personale complessivo lordo – incluse le somme a qualsiasi titolo percepite, anche se esenti da imposizione fiscale – previsto per l’anno 2020 non superi la somma di € 20.000 (il candidato è tenuto a comunicare tempestivamente ogni variazione del reddito presunto, pena l’esclusione dal concorso). 

Il candidato potrà inviare un messaggio e-mail alla casella di posta cuc@chiesacattolica.it, dichiarando la propria volontà di partecipare alla selezione per il bando CUC 2020-21. La segreteria del CUC invierà le credenziali per l’iscrizione al portale del concorso. Il portale è l’unico canale abilitato alla partecipazione al concorso: eventuali domande in forma esclusivamente cartacea non verranno prese in considerazione. Tale richiesta potrà essere effettuata nel periodo compreso tra il 16 marzo e il 18 maggio 2020. 

 Il candidato dovrà presentare la seguente documentazione in formato elettronico, caricandola tramite il portale del concorso entro il 22 maggio 2020

Scarica il bando 

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