È deceduto a Gallarate, all’età di 88 anni, P. Enrico Cantore, sacerdote gesuita, laureato in fisica, filosofia e teologia, già docente alla Università Gregoriana e alla Fordham University, biblista, iniziatore della prospettiva intellettuale nota come “Umanesimo scientifico”, tesa a valorizzare il contributo della scienza alla promozione della dignità umana.
Enrico Cantore, primogenito di sei figli, nasce a s. Mauro Torinese il 19 luglio 1926 ed entra nella Compagnia di Gesù a Cuneo il 31 agosto 1943, città ove rimane fino al 1948. Si reca presso il Centro filosofico Aloisianum della Compagnia a Gallarate, ove svolge il triennio di filosofia. Nel 1951 continua gli studi teologici a Torino, dove si iscrive alla Facoltà di Matematica e Fisica, laureandosi 4 anni dopo. Nel 1955 si sposta a Chieri per ottenere la licenza in teologia presso lo studio teologico della “Casa sant’Antonio” della Compagnia di Gesù. Rivolge il suo interesse alla Sacra Scrittura, in particolare alla figura del sapiente, come delineato nella letteratura sapienziale di Israele. A Chieri viene ordinato sacerdote il 13 luglio 1958. Nel 1960 fa il Terz’anno di probazione previsto dalla Compagnia, in Austria con il P. Peter Heimejer come istruttore.
Nel 1961 P. Enrico Cantore è a Roma dove insegna alla Pontifica Università Gregoriana, mentre al tempo stesso si dedica allo studio della filosofia della scienza. Trasferitosi negli Stati Uniti, continua ad occuparsi di filosofia della scienza all’università di Santa Clara in California (1962-1963) e poi a Chicago (1963-1964).
Nel 1964 è destinato dalla Compagnia di Gesù nuovamente a Roma per l’insegnamento alla Università Gregoriana, dove conclude la laurea specialistica in filosofia. Poco dopo deciderà di tornare negli USA dove avvia importanti contatti con ricercatori dell’ambiente scientifico, maturando progressivamente l’idea di approfondire e promuovere una riflessione umanistica sull’attività scientifica, mettendone in luce le dimensioni personali, esistenziali e religiose. In questo periodo conosce e frequenta Werner Heisenberg e Jean Piaget. Nel 1967 insegna Filosofia della scienza alla Fordham University occupandosi di filosofia della meccanica quantistica e preparando il volume Atomic Order. An Introduction to the Philosphy of Microphysics, pubblicato poi a Boston-Cambridge, presso il Massachussets Institute of Technology nel 1969. Si trattiene per un biennio in Europa (Inghilterra-Germania-Italia), trascorrendo un periodo di ricerca filosofica accanto ad Heisenberg, su invito di quest’ultimo. Tornato in USA nel 1969, si stabilisce a New York, dove resterà fino al 1992 prima presso uno studentato dei padri Gesuiti e poi come cappellano di una HigH School tenuta dai Christian Brothers nel popolare quartiere del Bronx. Nel 1980 si recherà per alcuni mesi in India per tenere alcune conferenze. Pubblica l’articolo programmatico Humanistic Significance of Science. Some Methodological Considerations (Philosophy in Science 38 [1971] 395-412) ed approfondisce il parallelo fra la figura del sapiente dell’Antico Testamento, nel quale confluisce anche la tradizione sapienziale extrabiblica, e l’uomo di scienza dell’epoca moderna, entrambi attenti ad osservare la natura e a decodificarne il linguaggio, un tema che aveva già dato origine ad una serie di saggi pubblicati negli anni 1960 sulla Rivista Biblica. A New York dà vita insieme ad altri intellettuali all’Institute for Scientific Humanism, pubblicando l’opera Scientific Man. The Humanistic Significance of Science (New York 1977), che sarà poi tradotta in italiano e pubblicata dalle edizioni Dehoniane di Bologna nel 1987. In questi anni conclude il manoscritto di Science and Dignity. The Challenge to Man and his Future, tuttora inedito.
Nel 1992 si trasferisce a Oradell, New Jersey, come cappellano della Berger Catholic School, dove resterà fino all’estate del 2006. In questo periodo Cantore mantiene contatti con uomini di scienza dell’ambiente USA e continua a riflettere sui temi propri dell’umanesimo scientifico, soprattutto in ambito storico ed epistemologico, in corrispondenza con Gualberto Gismondi, francescano ed anch’egli docente alla Gregoriana, che in Italia sviluppa temi analoghi dalla prospettiva etica. Nel 1999 conosce per via epistolare Giuseppe Tanzella-Nitti e prepara la voce Umanesimo scientifico per il Dizionario Interdisciplinare di Scienza e Fede, diretto da G. Tanzella-Nitti e A. Strumia, pubblicato a Roma nel 2002. Cantore riceve Tanzella-Nitti ad Oradell nel 2004 e a partire da quella data nasce fra loro una più intensa collaborazione finalizzata ad un duplice intento: sviluppare riflessioni che aiutino gli uomini di scienza a valorizzare le dimensioni umanistiche e filosofico-sapienziali della loro attività, e promuovere un maggior interesse della Chiesa contemporanea verso l’ambiente scientifico. L’attenzione viene diretta, in particolare, verso la necessità di una specifica pastorale rivolta ai ricercatori e agli scienziati, e verso l’idea di promuovere un maggior impiego dei risultati della scienza nell’elaborazione teologica.
Nell’estate del 2006, P. Cantore ritorna in Italia, stabilendosi presso la Residenza del Gesù a Roma, in via degli Astalli, dove continua a studiare e a scrivere, nonostante l’età avanzata, sui temi sui quali aveva lavorato per tutta la vita. Qui conclude il manoscritto dell’opera Christ-Wisdom and Science, tuttora inedito. Durante gli anni romani ispira con spirito scientifico e con grande senso ecclesiale contenuti e iniziative per il lavoro di un gruppo di ricerca interdisciplinare avviato un anno prima, nel 2005, da G. Tanzella-Nitti ed A. Strumia, rivolto soprattutto a giovani laureati in materie scientifiche. Nel dicembre del 2012, le sue precarie condizioni di salute e la diagnosi di un tumore al rene suggeriscono un trasferimento all’infermeria della Compagnia di Gesù, a Gallarate. Qui affronta con ottimismo e visione spirituale la sua degenza. Il 27 marzo alle ore 02.45, giorno della memoria del Beato Francesco Faà di Bruno, sacerdote e scienziato, piemontese come lui, muore alle ore 2:45, al termine di un periodo di sofferenza che il tumore, da cui era affetto, aveva reso particolarmente acuta da un mese a questa parte.
P. Enrico Cantore è stato un uomo di fede profonda, sinceramente preoccupato di rendere la Chiesa e la teologia sensibili ai problemi della scienza e al suo linguaggio, finalità avvertita fin dalla sua gioventù come compito apostolico ispiratogli da Dio. Per questa intenzione, da lui più volte definita come “apostolato scientifico” o “apostolato del mondo scientifico” aveva scritto saggi, composto preghiere e fatto pregare innumerevoli persone. Due monasteri di suore carmelitane, a Quart (Val d’Aosta) e a Valmadonna (AL), hanno accompagnato e condiviso fin dall’inizio lo spirito di questo compito, facendone una delle principali intenzioni della loro vita contemplativa. Sempre di buon umore e giovanile, profondo conoscitore della Scrittura, di animo raccolto e sobrio, Enrico Cantore ha accettato con ottimismo e buona volontà di dover lavorare per la maggior parte dei suoi anni in solitudine, pregando, scrivendo e studiando, ma anche ispirando ed incoraggiando coloro che venivano in contatto con lui.
Giuseppe Tanzella-Nitti
© 2014 Documentazione Interdisciplinare di Scienza e Fede
Il programma SIR (Scientific Independence of young Researchers) è destinato a sostenere i giovani ricercatori nella fase di avvio della propria attività di ricerca indipendente. Il programma consiste nel finanziamento di progetti di ricerca svolti da gruppi di ricerca indipendenti e di elevata qualità scientifica, sotto il coordinamento scientifico di un Principal Investigator (PI), italiano o straniero, residente in Italia o proveniente dall'estero, che abbia conseguito il dottorato di ricerca (o la specializzazione di area medica, in assenza di dottorato) da non più di sei anni.
Informazioni:
Per maggiori informazioni consulta il bando del progetto SIR sul sito ufficiale del MIUR
Scadenza:
13 marzo 2014, ore 14,00
Rotary International, con i Distretti 2031, 2032, 2041, 2042, 2050, 2080, 2100, 2110 e 2120, e AICA (Associazione Italiana per l'Informatica ed il Calcolo Automatico) con il patrocinio della Fondazione CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane) indicono un concorso per l'assegnazione di n.10 premi, uno dell’importo di € 3.150,00 (tremilacentocinquanta) e nove dell'importo di € 2.650,00 (duemilaseicentocinquanta), al lordo di eventuali oneri di legge, da destinare a laureati specialistici, magistrali o quinquennali o dottori di ricerca delle Università Italiane che abbiano svolto una tesi di laurea o di dottorato su argomenti concernenti le implicazioni etiche e sociali dell’ICT e in generale delle tecnologie digitali in settori quali la formazione, l’economia, il lavoro, la ricerca, la salute, l’informazione.
Requisiti:
Possono partecipare al concorso laureati che abbiano conseguito il titolo presso un’Università Italiana con un punteggio non inferiore a 106/110 o 96/100 (nel periodo 1 aprile 2013 – 28 febbraio 2014) o dottori di ricerca che abbiano consegnato formalmente la tesi o superato l’esame finale di dottorato (nel periodo 1 aprile 2013 – 28 febbraio 2014).
Valore dei premi:
Il premio di € 3.150,00 è assegnabile a candidati residenti su tutto il territorio nazionale, mentre ciascuno dei rimanenti nove premi (da € 2,650,00) è riservato ai candidati residenti nel territorio di pertinenza di ciascuno dei Distretti Rotary partecipanti a questo bando.
Informazioni:
Per maggiori informazioni visita il sito dell'AICA oppure consulta il bando etic_2013-14.pdf ed il regolamento per l'assegnazione dei premi di laurea e la locandina del concorso
Contatti:
Per maggiori informazioni scrivere a: segreteria@aicanet.it
Scadenza:
7 marzo 2014
Il concorso, giunto alla terza edizione, è tra le iniziative del Circolo San Tommaso d’Aquino fondato da giovani della cittadina ciociara nel 2009 nel 35° anniversario della visita di Paolo VI nel 1974 ad Aquino. L’obiettivo è di promuovere un progetto culturale fondato dalla dottrina cristiana e aperto ai nuovi linguaggi della cultura e dell’arte. Il Concorso è suddiviso in due sezioni: La prima, quella della Cultura, è riservata a tesi (di laurea o di dottorato) e monografie, sia in ambito filosofico e teologico che di diritto, economia, scienze politiche, ecc., che siano state pubblicate (o difese) partendo dal 2005. La seconda sezione, quella dell’Arte, è riservata ad opere realizzate con linguaggi artistici classici o contemporanei (pitture, arti plastiche, performance, video arte ecc.) che abbiano come oggetto o attualizzino o siano ispirate dalla figura, la vita o il pensiero di Tommaso d’Aquino. Le opere dovranno essere inviate, entro il 28 febbraio 2014. Ai primi classificati di entrambe le sezioni, saranno offerte una borsa di 2.000 euro e la possibilità di presentare o esporre la propria opera ad Aquino. Quest’anno patrocinano o sponsorizzano l‘evento istituzioni religiose e imprese di natura finanziaria. Tra le istituzioni religiose sono annoverate la Diocesi di Sora-Aquino-Pontecorvo, il Pontificio Consiglio della Cultura, il Progetto Culturale promosso dalla Chiesa Italiana e due “Pontificia Academia” . Tra le imprese contribuisce la Fondazione Generali e, come consuetudine, la Banca Popolare del Cassinate.
Requisiti
I partecipanti dovranno possedere alla data del presente bando non oltre 35 anni compiuti
Scadenza
28 febbraio 2014
Informazioni
Per maggiori informazioni contattare info@circolosantommaso.it o visita il sito del Circolo di San Tommaso d'Aquino
Scarica il PDF del bando.pdf
A ottanta anni appena compiuti, è mancato l’8 dicembre in Sud Africa, dove stava trascorrendo un periodo di vacanza, Peter E. Hodgson, fisico nucleare, impegnato da decenni nella promozione del dialogo tra scienza e fede. Noto soprattutto per la sua attività di ricerca e di inseganmento ad Oxford, Hodgson aveva approfondito diversi aspetti della storia della scienza, in modo particolare il ruolo della rivelazione cristiana alle radici dello sviluppo del pensiero scientifico in Occidente.
Nato il 27 novembre 1928, si era laureato nel 1948 in fisica e aveva conseguito nel 1951 il dottorato in fisica teorica all’università di Londra. Nel 1958 era Lecturerall'Università di Reading e nello stesso anno era divenuto direttore del gruppo di fisica nucleare teorica del laboratorio di fisica di Oxford, posizione che occuperà per i trent'anni successivi. Dal 1963 era Senior Research Fellow del Corpus Christi College, sempre a Oxford. I suoi interessi si erano successivamente rivolti verso il dialogo fra scienza e fede, allo studio della storia e della filosofia della scienza, al rapporto tra etica e scienza, con particolare riferimento all'impatto dell'applicazione delle nuove tecnologie sulla società umana. Fino al momento della sua morte aveva curato il Bulletin of the Secretariat for Scientific Questions, pubblicato 3 volte all'anno.
Peter Hodgson era membro e collaboratore di associazioni e istituzioni internazionali come il Secretariat for Scientific Questions (Pax Romana), di cui aveva presieduto per vari anni il Consiglio scientifico insieme a Jean Ladrière e Lucien Morren, il Farmington Institute e il Science and Religion Forum. Consultore per diversi mandati del Pontificio Consiglio della Cultura, era attualmente membro del comitato direttivo del Progetto STOQ “Science, Theology and the Ontological Quest. Nel quadro di questo progetto, aveva dato a Roma lezioni presso la Pontificia Università Gregoriana e l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum. Tra i suoi libri pubblicati ricordiamo Nuclear Physics In Peace And War (1961), Christianity and Science (1990), The Philosophy Behind Physics (con T.A. Brody e L.I. de la Peña (1993), Nuclear Power, Energy and the Environment (1999), Theology and the New Physics (2005). Per il Dizionario Interdisicplinare di Scienza e Fede aveva firmato le voci Energia Nucleare e Scienza, origini cristiane.
Nei nostri ricordi personali e nell'amicizia che ci legava a lui, lo ricordiamo pacato e sereno ma allo stesso tempo estremamente disponibile a rispondere a qualsiasi domanda o proposta. Nei suoi vivacissimi occhi azzurri si leggeva l'entusiasmo e la passione che lo animavano a promuovere il dialogo fra scienza e fede tra le giovani generazioni o tra i centri di ricerca sparsi per l'Europa e gli Stati Uniti presso i quali dava volentieri conferenze. Stava ancora lavorando ad alcuni libri che sperava di riuscire a terminare, con la speranza che potessero utili a studenti, professori e a quanti fossero interessati ad approfondire l’armonia fra pensiero scientifico e fede cristiana, una fede che, come fedele della Chiesa cattolica cui apparteneva, egli testimoniò sempre con sincerità e coraggio.
© 2008 Documentazione Interdisciplinare di Scienza e Fede
All’età di 76 anni si è spento a Roma Giuseppe del Re. Era nato a Napoli nel 1932. Ordinario di Chimica presso l’Università Federico II di Napoli si era laureato in Fisica a Firenze (1953) e in Chimica a Napoli (1957). Attivo promotore degli studi interdisciplinari e profondo conoscitore della filosofia e della storia della scienza, aveva dato vita a numerosi forum di discussione, convegni e pubblicazioni sui rapporti fra scienze, filosofia e teologia. Oltre alla chimica-fisica, che restava la disciplina centrale dei suoi studi, a partire dagli anni 1970 Del Re cominciò ad occuparsi di epistemologia, in modo particolare dei fondamenti del pensiero scientifico, del realismo conoscitivo e dei rapporti fra scienza e società, indirizzando la sua attenzione ai temi dell’educazione e della formazione delle nuove generazioni. Il suo itinerario intellettuale sembra seguire da vicino quello di un altro chimico-fisico dedicatosi poi all’epistemologia ed ai rapporti fra scienza e società, Michael Polanyi, di cui Del Re era studioso e profondo conoscitore. Le ricerche e le pubblicazioni di Giuseppe Del Re hanno interessato numerosi campi: il problema della complessità, con speciale riferimento all'organizzazione dei viventi e al problema mente-corpo; il ruolo della filosofia della natura di ispirazione aristotelico-tomista nella comprensione contemporanea delle scienze; lo statuto della chimica come disciplina autonoma; il calcolo delle probabilità e la teoria della misura nelle scienze empiriche. Dalla fine degli anni 1970 aveva collaborato attivamente al Forum di discussione su Scienza e Fede avviato dal prof. Giovanni Prodi, una iniziativa che continua riunire periodicamente decine di docenti universitari italiani con incontri semestrali. Giuseppe Del Re era membro di divise Accademie ed Associazioni Internazionali, fra cui: l’International Academy of Philosophy of Science, l’European Academy for Enviromental Problems, la Società Italiana di Fisica, la Società di Chimica Italiana e la Società italiana di Filosofia della scienza. Membro fondatore insieme a Basarab Nicolescu del Centro Internazionale di Studi e Ricerche Transdisciplinari (Parigi) che opera con il patrocinio dell'UNESCO, è stato anche membro dei comitati scientifici delle Riviste "Advances in Quantum Chemistry" (Gainesville, Florida, USA), "Hyle" (Karlsruhe, Germania), "Filosofia Oggi" (Genova), "Nuova Secondaria" (Brescia). Autore di numerose monografie, Del Re era conosciuto fra coloro che si occupano del rapporto fra scienze e cultura umanistica per i numerosi Convegni da lui organizzati presso l’I.P.E. (Istituto per le Attività Educative) di Napoli, di cui aveva curato spesso gli Atti, come La probabilità nelle scienze (1987), Il Problema Corpo-Mente (1988), Caos, ordine, complessità (1993), Scienza, valori, educazione (1991). Aveva curato la traduzione e l’introduzione critica di una raccolta di saggi di Thomas Torrance, pubblicata dalla Libreria editrice vaticana con il titolo Senso del divino e scienza moderna (1992). L’opera divulgativa che raccoglie la sua visione interdisciplinare è stata The cosmic dance. Science discovers the mysterious harmony of the universe (2000) con introduzione di Thomas Torrance, tradotta in italiano con il titolo La danza del cosmo. Complessità e armonia dell'universo (Utet, Torino 2006). Era stato membro del Comitato scientifico del Dizionario Interdisciplinare di Scienza e Fede, diretto da G. Tanzella-Nitti e A. Strumia, per il quale aveva firmato le voci Complessità, Chimica, Alchimia e Polanyi. Giuseppe del Re lascia l’esempio di uno studioso credente, profondo e appassionato, costantemente preoccupato di approfondire la sua fede cristiana e la sua ricerca della verità attraverso le scienze, desideroso di trasmettere ai giovani il rigore del ragionamento e la passione per la ricerca.
© 2009 Documentazione Interdisciplinare di Scienza e Fede