27- 30 giugno 2024

Anche quest’anno si terrà, come di consueto, il Festival dello Spazio di Busalla, città natale del primo astronauta italiano Franco Malerba, giunto alla sua ottava edizione.

Il Festival dello Spazio racconta la storia, i progetti in atto, le opportunità e le prospettive di una delle più affascinanti frontiere della ricerca scientifica e dell’esplorazione del Cosmo.

Il Festival è un’occasione di incontro informale fra la comunità aerospaziale – fatta di ingegneri, astronauti, ricercatori e progettisti, enti scientifici, grandi e piccole imprese, venture capital, scrittori e giornalisti – e i cittadini, siano essi studenti, appassionati o semplici curiosi, per far sì che si parli e si faccia “esperienza” di Spazio in un confronto aperto a tutti e libero da un approccio specialistico. Giunto all’ottava edizione, il Festival è ormai un appuntamento imperdibile per chi si occupa di Spazio in Italia, ed è un punto di riferimento anche dal punto di vista della divulgazione scientifica.​

Scopri di più  

Presto ulteriori informazioni sul programma completo e le attività dell’ottava edizione del Festival dello Spazio sul sito ufficiale:

https://www.festivaldellospazio.com

   

Luogo: Villa Borzino, Busalla (Genova)

 

Date: 27-30 giugno 2024

 


 

Roma
Segnaliamo la tavola rotonda sul tema "Parlare di Dio nella Società Secolare" che si terrà mercoledì 2 dicembre nella Pontificia Università della Santa Croce in occasione della pubblicazione dell'opera di Giuseppe Tanzella-Nitti Teologia fondamentale in contesto scientifico.

Teologia Fondamentale in contesto scientifico è un'opera che propone una Teologia della Credibilità (2 voll.) ed una Teologia della Rivelazione (2 voll.) la cui esposizione si snoda accettando il "contrappunto" della razionalità scientifica e filosofica.
Il piano del Trattato prevede i seguenti volumi: La teologia fondamentale e la sua dimensione di apologia (vol. 1); La credibilità del Cristianesimo (vol. 2); Religione e rivelazione (vol. 3); Fede, Tradizione e Religzioni (vol. 4). I primi due volumi sono già disponibili.
Programma:
17.30: Introduzione e saluti
17.45: Interventi dei relatori:
Lluís Oviedo, ordinario di antropologia teologica e teologia fondamentale, Pontificia Università Antonianum
Marcello Pera, già presidente del Senato della Repubblica, filosofo della scienza
MODERA
Robert Cheaib, docente di teologia fondamentale, Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma
18.45: Dialogo con il pubblico
19.15: Cocktail e incontro con l'autore
Sede:
Pontificia Università della Santa Croce
Aula Alvaro del Portillo
Piazza sant’Apollinare, 49, Roma
Informazioni:
Per conferma: eventi@pusc.it
Ufficio stampa Città Nuova
Tel. 06.965.22.200 - Cell. 347.4554043
e-mail: ufficio stampa@cittanuova.it 
La locandina della tavola rotonda:

10 settembre 2022

Signor Cardinale, cari Fratelli Vescovi,

illustri Signore e Signori!
Vi do il benvenuto in occasione della Sessione Plenaria della Pontificia Accademia delle Scienze.
Ringrazio il Presidente, Prof. Joachim von Braun, per le sue cortesi parole. Esprimo la mia gratitudine a Mons. Marcelo Sánchez Sorondo, che tanto ha lavorato come Cancelliere al servizio di questa Accademia e di quella delle Scienze Sociali. Il Signore lo ricompensi e lo ricolmi di benedizioni; e noi gli formuliamo i migliori auguri per il suo 80° compleanno e per un felice tempo di pensione! E lasciar governare gli altri. Avanti, coraggio! E diamo il benvenuto al nuovo Cancelliere, il Cardinale Peter Turkson: grazie per aver accettato, Eminenza!
Il tema della vostra Sessione Plenaria è “Scienza di base per lo sviluppo umano, la pace e la salute planetaria”. Una prospettiva che tiene presenti le questioni-chiave che l’umanità affronta in questo momento della storia.
In primo luogo, però, vorrei rispondere a una domanda che non pochi si pongono: perché i Papi, a partire dal 1603, hanno voluto avere un’Accademia delle Scienze? Nessun’altra istituzione religiosa che io conosca possiede un’Accademia di questo tipo, e molti leader religiosi si sono interessati per crearne una simile. Lasciando ad altri le ricostruzioni storiche, mi piace interpretare oggi questa scelta nell’orizzonte dell’amore e della cura per la casa comune in cui Dio ci ha posto a vivere. La Chiesa condivide e promuove la passione per la ricerca scientifica come espressione dell’amore per la verità, per la conoscenza del mondo, del macrocosmo e del microcosmo, della vita nella stupenda sinfonia delle sue forme. San Tommaso afferma che «fine di tutto l’universo è la verità» (Summa c.G., I, 1). Noi siamo parte di questo universo, e lo siamo con una responsabilità unica, che ci deriva dal fatto che di fronte alla realtà siamo capaci di meraviglia e ci domandiamo “perché?”. Dunque, alla base c’è quest’attitudine contemplativa; e, complementare ad essa, c’è il compito di custodire il creato. In questa prospettiva, cari amici, si pone anche il tema di questa vostra Sessione Plenaria.
Guardando agli anni recenti, ricordo con gratitudine le dichiarazioni della PAS di fronte a diverse emergenze, sia per la crisi alimentare e la lotta alla fame – in collaborazione con il Food Summit delle Nazioni Unite –, sia per la salute degli oceani e dei mari, sia per rafforzare la resilienza dei poveri in caso di shock climatici. Importante è stato anche l’impegno per aiutare a ricostruire quartieri poveri in modo sostenibile applicando la bioeconomia; come pure l’azione orientata all’equità per affrontare i problemi di salute causati dalla pandemia di Covid. Non meno rilevante è il lavoro per l’istituzione di standard internazionali sulla donazione e il trapianto di organi nella lotta alla tratta di esseri umani; e anche per la promozione di una nuova scienza della riabilitazione medica a favore degli anziani e dei poveri. Inoltre, apprezzo particolarmente lo sforzo di coinvolgere la scienza e la politica per prevenire la guerra nucleare e i crimini bellici contro le popolazioni civili. Mi congratulo con tutti coloro che hanno partecipato attivamente, soprattutto con Lei, Professor Von Braun, per la saggezza e la dedizione con cui ha portato novità nella vita dell’Accademia. Ha colto le sfide odierne come specifiche opportunità scientifiche, per affrontarle lavorando con scienziati che possano contribuire a risolvere i problemi.
In questa Sessione Plenaria, sottolineate la “scienza di base”, che ci offre tante nuove conoscenze sulla Terra, sull’universo e sul posto dell’essere umano in esso. Mi congratulo perché mantenete l’obiettivo di collegare la scienza di base con la risoluzione delle sfide attuali; collegare l’astronomia, la fisica, la matematica, la biochimica, le scienze del clima con la filosofia, al servizio dello sviluppo umano, della pace e della salute del pianeta. Questo approccio connettivo è molto importante perché, man mano che le conquiste delle scienze accrescono il nostro stupore per la bellezza e la complessità della natura, si avverte sempre più la necessità di studi interdisciplinari, legati alla riflessione filosofica, che portino a nuove sintesi. Questa visione interdisciplinare, se tiene conto anche della Rivelazione e della teologia, può contribuire a dare risposte alle domande ultime dell’umanità, che vengono poste anche dalle nuove generazioni, a volte disorientate.
In effetti, le conquiste scientifiche di questo secolo devono essere sempre orientate dalle esigenze della fraternità, della giustizia e della pace, contribuendo a risolvere le grandi sfide che l’umanità e il suo habitat si trovano ad affrontare. Anche in questo senso la Pontificia Accademia delle Scienze è unica nella sua struttura, nella sua composizione e nei suoi obiettivi, sempre volti a partecipare i benefici della scienza e della tecnologia al maggior numero di persone, soprattutto ai più bisognosi e svantaggiati; e così essa mira anche alla liberazione da diverse forme di schiavitù, come il lavoro forzato, la prostituzione e il traffico di organi. Questi crimini contro l’umanità, che vanno di pari passo con la povertà, si verificano anche nei Paesi sviluppati, nelle nostre città. Il corpo umano non può essere mai, né in parte né nella sua interezza, oggetto di commercio! Mi rallegro che la PAS è attivamente impegnata a sostenere questi scopi e vorrei che continuasse a farlo con un’intensità commisurata alla crescente necessità.
In breve, i risultati positivi della scienza in questo 21° secolo dipenderanno, in larga misura, dalla capacità degli scienziati di cercare la verità e applicare le scoperte in un modo che vada di pari passo con la ricerca di ciò che è giusto, nobile, buono e bello. Attendo con interesse i risultati dei vostri lavori; saranno anche importanti per le istituzioni educative e le giovani generazioni.
Cari Membri dell’Accademia, in questo momento della storia, vi chiedo di promuovere la conoscenza che ha come obiettivo costruire la pace. Dopo le due tragiche guerre mondiali, sembrava che il mondo avesse imparato a incamminarsi progressivamente verso il rispetto dei diritti umani, del diritto internazionale e delle varie forme di cooperazione. Ma purtroppo la storia mostra segni di regressione. Non solo si intensificano conflitti anacronistici, ma riemergono nazionalismi chiusi, esasperati e aggressivi (cfr Enc. Fratelli tutti, 11), e anche nuove guerre di dominio, che colpiscono civili, anziani, bambini e malati, e provocano distruzione ovunque. I numerosi conflitti armati che sono in corso preoccupano seriamente. Ho detto che era una terza guerra mondiale “a pezzi”; oggi forse possiamo dire “totale”, e i rischi per le persone e per il pianeta sono sempre maggiori. San Giovanni Paolo II ringraziò Dio perché, per intercessione di Maria, il mondo era stato preservato dalla guerra atomica. Purtroppo dobbiamo continuare a pregare per questo pericolo, che già da tempo avrebbe dovuto essere scongiurato.
È necessario mobilitare tutte le conoscenze basate sulla scienza e sull’esperienza per superare la miseria, la povertà, le nuove schiavitù, e per evitare le guerre. Rifiutando alcune ricerche, inevitabilmente destinate, in circostanze storiche concrete, a fini di morte, gli scienziati di tutto il mondo possono unirsi in una comune disponibilità a disarmare la scienza e formare una forza per la pace. Nel nome di Dio, che ha creato tutti gli esseri umani per un comune destino di felicità, siamo chiamati oggi a testimoniare la nostra essenza fraterna di libertà, giustizia, dialogo, incontro reciproco, amore e pace, evitando di alimentare odio, risentimento, divisione, violenza e guerra.

Nel nome di Dio che ci ha donato il pianeta per salvaguardarlo e svilupparlo, oggi siamo chiamati alla conversione ecologica per salvare la casa comune e la nostra vita insieme a quella delle generazioni future, invece di aumentare le disuguaglianze, lo sfruttamento e la distruzione.
Cari Accademici, cari amici, vi incoraggio a continuare a lavorare per la verità, la libertà e il dialogo, la giustizia e la pace. Oggi più che mai la Chiesa cattolica è alleata degli scienziati che seguono questa ispirazione, e lo è anche grazie a voi! Vi assicuro la mia preghiera e, rispettando le vostre convinzioni, invoco su ciascuno la benedizione di Dio. E anche voi, per favore, nel modo che vi è proprio, pregate per me. Grazie!

 

 

 

2004

Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, Compendio della Dottrina sociale della Chiesa, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2004.

Pubblicato nel 2004 e curato dal Pontificio Consiglio per la Giustizia e la Pace, il Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa cattolica propone in forma unitaria e sistematica quanto il Magistero dei diversi pontefici, a partire dall’enciclica Rerum novarum (1891) di Leone XIII, ha affermato su questioni relative ai rapporti tra persona umana, Chiesa e società: il lavoro, la politica, la giustizia e la pace, i diritti fondamentali dell’uomo e della donna. I passi che qui proponiamo illustrano le regole fondamentali della comunità internazionale, comprese nel loro fondamento etico e improntate a valori ritenuti universali quali la verità, la giustizia, la solidarietà e la libertà. La dignità umana e la cooperazione in vista del bene comune vengono qui affermate come aspirazioni in grado di orientare l’azione politica al livello internazionale.

433 […] La convivenza tra le Nazioni è fondata sui medesimi valori che devono orientare quella tra gli esseri umani: la verità, la giustizia, la solidarietà e la libertà. [1] L'insegnamento della Chiesa, sul piano dei principi costitutivi della Comunità internazionale, chiede che le relazioni tra i popoli e le comunità politiche trovino la loro giusta regolazione nella ragione, nell'equità, nel diritto, nella trattativa, mentre esclude il ricorso alla violenza e alla guerra, a forme di discriminazione, di intimidazione e di inganno. [2]

436 Per realizzare e consolidare un ordine internazionale che garantisca efficacemente la pacifica convivenza tra i popoli, la stessa legge morale che regge la vita degli uomini deve regolare anche i rapporti tra gli Stati: « legge morale, la cui osservanza deve venir inculcata e promossa dall'opinione pubblica di tutte le Nazioni e di tutti gli Stati con tale unanimità di voce e di forza, che nessuno possa osare di porla in dubbio o attenuarne il vincolo obbligante ». [3] È necessario che la legge morale universale, scritta nel cuore dell'uomo, venga considerata effettiva e inderogabile quale viva espressione della coscienza che l'umanità ha in comune, una « grammatica »[4] in grado di orientare il dialogo sul futuro del mondo.

437 Il rispetto universale dei principi che ispirano un « ordinamento giuridico in armonia con l'ordine morale » [5] è una condizione necessaria per la stabilità della vita internazionale. La ricerca di una simile stabilità ha favorito la graduale elaborazione di un diritto delle genti [6] (« ius gentium »), che può essere considerato come « l'antenato del diritto internazionale ». [7] La riflessione giuridica e teologica, ancorata al diritto naturale, ha formulato « principi universali che sono anteriori e superiori al diritto interno degli Stati », [8] come l'unità del genere umano, l'uguaglianza in dignità di ogni popolo, il rifiuto della guerra per superare le contese, l'obbligazione di cooperare per il bene comune, l'esigenza di tenere fede agli impegni sottoscritti (« pacta sunt servanda »). Quest'ultimo principio va particolarmente sottolineato per evitare « la tentazione di fare appello al diritto della forza piuttosto che alla forza del diritto ». [9]

438 Per risolvere i conflitti che insorgono tra le diverse comunità politiche e che compromettono la stabilità delle Nazioni e la sicurezza internazionale, è indispensabile riferirsi a regole comuni affidate alla trattativa, rinunciando definitivamente all'idea di ricercare la giustizia mediante il ricorso alla guerra: [10] « la guerra può terminare senza vincitori né vinti in un suicidio dell'umanità, ed allora bisogna ripudiare la logica che conduce ad essa, l'idea che la lotta per la distruzione dell'avversario, la contraddizione e la guerra stessa siano fattori di progresso e di avanzamento della storia ». [11]

La Carta delle Nazioni Unite ha interdetto non solo il ricorso alla forza, ma anche la sola minaccia di usarla: [12] tale disposizione è nata dalla tragica esperienza della Seconda Guerra Mondiale. Il Magistero non aveva mancato durante quel conflitto di individuare alcuni fattori indispensabili per edificare un rinnovato ordine internazionale: la libertà e l'integrità territoriale di ogni Nazione; la tutela dei diritti delle minoranze; un'equa condivisione delle risorse della terra; il rifiuto della guerra e l'attuazione del disarmo; l'osservanza dei patti concordati; la cessazione della persecuzione religiosa. [13]

439 Per consolidare il primato del diritto, vale anzitutto il principio della fiducia reciproca. [14] In questa prospettiva, gli strumenti normativi per la soluzione pacifica delle controversie devono essere ripensati in modo da rafforzarne la portata e l'obbligatorietà. Gli istituti del negoziato, della mediazione, della conciliazione, dell'arbitrato, che sono espressione della legalità internazionale, devono essere sostenuti dalla creazione di « un'autorità giuridica pienamente efficiente in un mondo pacificato ». [15] Un avanzamento in questa direzione consentirà alla Comunità internazionale di proporsi non più come semplice momento di aggregazione della vita degli Stati, ma come una struttura in cui i conflitti possono essere pacificamente risolti: « Come all'interno dei singoli Stati ... il sistema della vendetta privata e della rappresaglia è stato sostituito dall'impero della legge, così è ora urgente che un simile progresso abbia luogo nella Comunità internazionale ». [16] In definitiva, il diritto internazionale « deve evitare che prevalga la legge del più forte ». [17]


[1] Cfr. Giovanni XXIII, Lett. enc. Pacem in terris: AAS 55 (1963) 279-280.

[2] Cfr. Paolo VI, Discorso alle Nazioni Unite (4 ottobre 1965), 2: AAS 57 (1965) 879-880.

[3] Pio XII, Radiomessaggio natalizio (24 dicembre 1941): AAS 34 (1942) 16.

[4] Giovanni Paolo II, Discorso all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite per la celebrazione del 50º di fondazione (5 ottobre 1995), 3: Insegnamenti di Giovanni Paolo II, XVIII, 2 (1995) 732.

[5] Giovanni XXIII, Lett. enc. Pacem in terris: AAS 55 (1963) 277.

[6] Cfr. Pio XII, Lett. enc. Summi Pontificatus: AAS 31 (1939) 438-439; Id., Radiomessaggio natalizio (24 dicembre 1941): AAS 34 (1942) 16-17; Giovanni XXIII, Lett. enc. Pacem in terris: AAS 55 (1963) 290-292.

[7] Giovanni Paolo II, Discorso al Corpo Diplomatico (12 gennaio 1991), 8: L'Osservatore Romano, 13 gennaio 1991, p. 5.

[8] Giovanni Paolo II, Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2004, 5: AAS 96 (2004) 116.

[9] Giovanni Paolo II, Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2004, 5: AAS 96 (2004) 117; cfr. anche Id., Messaggio al Rettore Magnifico della Pontificia Università Lateranense (21 marzo 2002), 6: L'Osservatore Romano, 22 marzo 2002, p. 6.

[10] Cfr. Giovanni Paolo II, Lett. enc. Centesimus annus, 23: AAS 83 (1991) 820-821.

[11] Giovanni Paolo II, Lett. enc. Centesimus annus, 18: AAS 83 (1991) 816.

[12] Cfr. Carta delle Nazioni Unite (26 giugno 1945), art. 2.4; Giovanni Paolo II, Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2004, 6: AAS 96 (2004) 117.

[13] Cfr. Pio XII, Radiomessaggio natalizio (24 dicembre 1941): AAS 34 (1942) 18.

[14] Cfr. Pio XII, Radiomessaggio natalizio (24 dicembre 1945): AAS 38 (1946) 22; Giovanni XXIII, Lett. enc. Pacem in terris: AAS 55 (1963) 287-288.

[15] Giovanni Paolo II, Discorso alla Corte Internazionale di Giustizia dell'Aja (13 maggio 1985), 4: AAS 78 (1986) 520.

[16] Giovanni Paolo II, Lett. enc. Centesimus annus, 52: AAS 83 (1991) 858.

[17] Giovanni Paolo II, Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2004, 9: AAS 96 (2004) 120.

 

L’ISC sottolinea l’urgente necessità di proteggere vite umane e mezzi di sussistenza, sollecitando un’azione globale per salvaguardare l’istruzione e la cultura nelle zone di conflitto ed evidenziando il ruolo essenziale della conoscenza nel raggiungimento di una pace duratura.

L’International Science Council (ISC), la voce globale della scienza, è profondamente turbato dalla continua distruzione di vite umane, mezzi di sussistenza e ambienti nelle zone di conflitto, in particolare a Gaza, in Sudan e in Ucraina.

La distruzione delle infrastrutture essenziali per l’apprendimento – scuole, college e università – e la devastante perdita di vite umane sono profondamente inquietanti. Insegnanti, studiosi e ricercatori sono fondamentali per costruire società della conoscenza che creino le condizioni per la pace e la comprensione, favorendo la crescita intellettuale e il rispetto reciproco. Gli impatti di tale devastazione vanno ben oltre la distruzione casuale; I siti e le risorse educative, scientifiche e culturali vengono spesso deliberatamente presi di mira durante i periodi di conflitto, con l’obiettivo di fratturare le basi stesse dell’illuminazione e del progresso.

La distruzione delle risorse fisiche e umane per l’apprendimento e la produzione della conoscenza priva una società della resilienza e della creatività indispensabili per il suo futuro. Tale devastazione e perdita possono richiedere generazioni per essere superate. Questo è un aspetto cruciale delle cupe statistiche relative agli eventi attuali che devono essere affrontati da tutte le parti e dalla comunità internazionale.

L'ISC riconosce l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite Risoluzione 72 / 130, dichiarando 16 maggio il Giornata internazionale del vivere insieme in pace, ed esorta gli Stati membri a sostenere questa risoluzione facendo tutto ciò che è in loro potere per portare la pace nelle zone di conflitto.

In un momento in cui il mondo ha urgentemente bisogno di conoscenze provenienti da tutte le parti del globo per affrontare le sfide globali, il Consiglio è pronto a fornire assistenza a livello nazionale, regionale e internazionale nella ricostruzione dei sistemi scientifici nelle zone di conflitto. La pace è un fondamento per l’umanità, poiché incoraggia il dialogo e la cooperazione tra tutti i popoli.

16 maggio 2024


Fonte: https://it.council.science/statements/isc-statement-un-day-living-toget…

Centro Italiano di Ricerche Fenomenologiche - incontro on-line

Centro Italiano di Ricerche Fenomenologiche, in occasione della e della pubblicazione del libro:
Il Transumanesimo. Una sfida antropologica alla scienza e alla fede, a cura di C. Bonito e A. Carrara, Mimesis, Milano-Udine 2024, ha organizzato un incontro virtuale su piattaforma zoom con Francesco Adorno, Enrica Perucchietti, Claudio Bonito e Alberto Carrara che tratteranno il seguente tema: Transumanesimo Antropologia Scienza Fede. Introduce e presiede Angela Ales Bello.

Per partecipare, è necessario prenotarsi in risposta a questa email (cirfeventi@gmail.com) entro il 21 novembre.
 

A chi si prenoterà verrà successivamente mandato il link e le relative istruzioni per poter accedere all'evento.

Locandina 

CIRF - Centro Italiano di Ricerche Fenomenologiche - Roma

https://centroitalianodiricerchefenomenologiche.it/

 

 

On line dal Faraday Institute for Science and Religion

Il prossimo 12 Novembre nel quadro della serie di seminari sulla Filosofia Patristica della natura del Faraday Institute for Science and Religion il Professor Giulio Maspero (Professore ordinario di Teologia sistematica e Decano della Facoltà di Teologia della Pontificia Università della Santa Croce) interverrà sul tema:

Gödel and the Cappadocians: Apophaticism and Incompleteness.

Data: 12 Novembre h 14:00-16:00

Zoom link: here

https://theofed-cam-ac-uk.zoom.us/j/97104278038?pwd=w2bhI5LXSSBzEMPpXiC3sgioSTs2yf.1

le variazioni a lungo termine della temperature e del decorso del clima sul pianeta Terra. Esistono moltissime cause naturali per il cambiamento climatico (come la composizione dei gas nell’atmosfera, cause astronomiche legate ai mutamenti dell’orbita della Terra intorno al Sole o nelle dinamiche orbitali tra Terra e Luna, o anche i movimenti delle placche tettoniche).